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Peter Fend – Ricchezze d’Italia
Tramite un lavoro di misurazione e mappatura Fend intende dimostrare come sia possibile per il nostro Paese produrre energie rinnovabili. In un’ottica circolare e ciclica, l’artista suggerisce “il ritorno al mare, al fiume” come rinascita della civiltà.
Comunicato stampa
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PETER FEND
Ricchezze d’Italia
La Galleria Cesare Manzo Pescara presenta la mostra personale di Peter Fend, artista americano che vive tra Berlino e la Nuova Zelanda.
Fend parte dalla considerazione che il mondo è un cantiere vivente, i cui aspetti ecologici sono collegati e interconnessi con quelli artistici. Attraverso collaborazioni interdisciplinari e congiungendo gli imperativi ambientali con nuove tecnologie sperimentali, egli è fermamente convinto che la ricerca artistica possa generare un dialogo produttivo sui problemi ecologici mondiali e che tutto il suo lavoro possa essere utilizzato per sviluppare soluzioni effettive, concrete, al fine di garantire al nostro pianeta la possibilità di rinnovarsi, di rigenerarsi attraverso lo sfruttamento delle “ricchezze” che ogni “regione” già possiede. Fend propone una serie di piani di azione artisticamente coscienti aventi per obiettivi quello di dare forma all'ambiente di cui siamo parte integrante, di costruire nel mondo reale, di produrre architettura: non produce arte ma la utilizza come nobile strumento di comunicazione, di diffusione di un messaggio, di un progetto concreto, di una possibile soluzione ai tanti problemi che affliggono il pianeta. E' lo stesso autore a chiedere di dimenticarci di lui e della sua arte per rivolgere l'attenzione all'Italia. Per l’artista la soluzione è nei mari che circondano la terra, nei bacini idrogeologici che la attraversano e la tagliano in diverse direzioni. Tramite un lavoro di misurazione e mappatura egli intende dimostrare come sia possibile per il nostro Paese produrre energie rinnovabili. La ricchezza è nel mare: nella sua capacità di produrre energia pulita, nella forza dell’acqua, nelle alghe, fonte certa di ossigeno e risorsa per la produzione di biometano.
Da questa idea - che Fend porta avanti con costanza dal 1978 - si sviluppa il suo progetto. L' Italia viene ripartita in sei grandi sezioni individuate secondo le loro naturali caratteristiche idrogeologiche: la Padania, i versanti adriatico, ionico, tirrenico, la Sicilia e la Sardegna. Con precisione scientifica e seguendo la traccia offertagli dalla dorsale appenninica, egli taglia, incolla, e ricompone i frammenti delle carte corografiche regionali dell'Istituto Geografico Militare, con scala 1: 250.000. Secondo Fend non è solo l’Italia che può trarre benefici dall’acqua ma anche tutti quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sugli Oceani. In un’ottica circolare e ciclica, l’artista suggerisce il “ritorno al mare, al fiume” come rinascita della civiltà.
Peter Fend fonda nel 1980 la società “Ocean Earth and Development Corporation”: una miscela di Conceptual art, attivismo e imprenditorialità che ha lo scopo di ricercare fonti di energia alternativa attraverso l'uso di immagini satellitari per l'analisi dei punti caldi del sistema ecologico e geopolitico globale, principalmente avendo per committenti i mezzi di comunicazione. La società è stata concepita come strumento per implementare gli obiettivi del movimento artistico ambientale, direttamente costruiti sulle idee di artisti come Joseph Beuys, Robert Smithson e Gordon Matta-Clark.
Dal 1982 al 1988 l’artista si dedica interamente al rilevamento da satellite, attività che sarà costretto a lasciare dopo aver esposto uno scandalo che coinvolgeva Nazioni Unite, Iraq ed Iran.
Peter Fend è probabilmente l'unico artista ad aver tenuto due conferenze stampa alle Nazioni Unite, come invitato dell'Associazione Corrispondenti dell’ONU e ad aver pubblicato articoli su riviste scientifiche riguardo ciò che ha imparato attraverso i metodi del sistema dell'arte. Nel 1986-1989, ha inoltre pubblicato un dibattito sui problemi idrologici causati dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nelle acque del fiume Pripyat, in Ucraina.
Nel 1992 Fend produce per Documenta IX le eco-bandiere degli stati nazionali con colori e formato simili ma con le unità idrologiche come elementi grafici.
Nel 2003 è presente alla sezione Aperto della Biennale di Venezia e nel 2007 alla Sharjah Biennal, Emirati Arabi.
La mostra ospiterà la proiezione di RESIDUO FISSO (2009), documentario pluripremiato realizzato da Mirta Morrone e Marco Sborgia sulla discarica di rifiuti tossici di Bussi (PE) ed il conseguente inquinamento da agenti cancerogeni nelle acque potabili dell’intera Val Pescara.
Ricchezze d’Italia
La Galleria Cesare Manzo Pescara presenta la mostra personale di Peter Fend, artista americano che vive tra Berlino e la Nuova Zelanda.
Fend parte dalla considerazione che il mondo è un cantiere vivente, i cui aspetti ecologici sono collegati e interconnessi con quelli artistici. Attraverso collaborazioni interdisciplinari e congiungendo gli imperativi ambientali con nuove tecnologie sperimentali, egli è fermamente convinto che la ricerca artistica possa generare un dialogo produttivo sui problemi ecologici mondiali e che tutto il suo lavoro possa essere utilizzato per sviluppare soluzioni effettive, concrete, al fine di garantire al nostro pianeta la possibilità di rinnovarsi, di rigenerarsi attraverso lo sfruttamento delle “ricchezze” che ogni “regione” già possiede. Fend propone una serie di piani di azione artisticamente coscienti aventi per obiettivi quello di dare forma all'ambiente di cui siamo parte integrante, di costruire nel mondo reale, di produrre architettura: non produce arte ma la utilizza come nobile strumento di comunicazione, di diffusione di un messaggio, di un progetto concreto, di una possibile soluzione ai tanti problemi che affliggono il pianeta. E' lo stesso autore a chiedere di dimenticarci di lui e della sua arte per rivolgere l'attenzione all'Italia. Per l’artista la soluzione è nei mari che circondano la terra, nei bacini idrogeologici che la attraversano e la tagliano in diverse direzioni. Tramite un lavoro di misurazione e mappatura egli intende dimostrare come sia possibile per il nostro Paese produrre energie rinnovabili. La ricchezza è nel mare: nella sua capacità di produrre energia pulita, nella forza dell’acqua, nelle alghe, fonte certa di ossigeno e risorsa per la produzione di biometano.
Da questa idea - che Fend porta avanti con costanza dal 1978 - si sviluppa il suo progetto. L' Italia viene ripartita in sei grandi sezioni individuate secondo le loro naturali caratteristiche idrogeologiche: la Padania, i versanti adriatico, ionico, tirrenico, la Sicilia e la Sardegna. Con precisione scientifica e seguendo la traccia offertagli dalla dorsale appenninica, egli taglia, incolla, e ricompone i frammenti delle carte corografiche regionali dell'Istituto Geografico Militare, con scala 1: 250.000. Secondo Fend non è solo l’Italia che può trarre benefici dall’acqua ma anche tutti quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sugli Oceani. In un’ottica circolare e ciclica, l’artista suggerisce il “ritorno al mare, al fiume” come rinascita della civiltà.
Peter Fend fonda nel 1980 la società “Ocean Earth and Development Corporation”: una miscela di Conceptual art, attivismo e imprenditorialità che ha lo scopo di ricercare fonti di energia alternativa attraverso l'uso di immagini satellitari per l'analisi dei punti caldi del sistema ecologico e geopolitico globale, principalmente avendo per committenti i mezzi di comunicazione. La società è stata concepita come strumento per implementare gli obiettivi del movimento artistico ambientale, direttamente costruiti sulle idee di artisti come Joseph Beuys, Robert Smithson e Gordon Matta-Clark.
Dal 1982 al 1988 l’artista si dedica interamente al rilevamento da satellite, attività che sarà costretto a lasciare dopo aver esposto uno scandalo che coinvolgeva Nazioni Unite, Iraq ed Iran.
Peter Fend è probabilmente l'unico artista ad aver tenuto due conferenze stampa alle Nazioni Unite, come invitato dell'Associazione Corrispondenti dell’ONU e ad aver pubblicato articoli su riviste scientifiche riguardo ciò che ha imparato attraverso i metodi del sistema dell'arte. Nel 1986-1989, ha inoltre pubblicato un dibattito sui problemi idrologici causati dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nelle acque del fiume Pripyat, in Ucraina.
Nel 1992 Fend produce per Documenta IX le eco-bandiere degli stati nazionali con colori e formato simili ma con le unità idrologiche come elementi grafici.
Nel 2003 è presente alla sezione Aperto della Biennale di Venezia e nel 2007 alla Sharjah Biennal, Emirati Arabi.
La mostra ospiterà la proiezione di RESIDUO FISSO (2009), documentario pluripremiato realizzato da Mirta Morrone e Marco Sborgia sulla discarica di rifiuti tossici di Bussi (PE) ed il conseguente inquinamento da agenti cancerogeni nelle acque potabili dell’intera Val Pescara.
12
febbraio 2011
Peter Fend – Ricchezze d’Italia
Dal 12 febbraio al 23 aprile 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 16-20
Vernissage
12 Febbraio 2011, ore 17.30
Autore