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Peter Vogel – Ritmi cibernetici
La mostra personale dedicata a Peter Vogel, che si inaugurerà il prossimo ottobre alla MAAB Gallery di Milano, ripercorre la ricerca acustica e cinevisuale dell’artista noto a livello internazionale per le connessioni tra arte e tecnologia sviluppate a cavallo degli anni Sessanta e Settanta.
Comunicato stampa
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La mostra personale dedicata a Peter Vogel, che si inaugurerà il prossimo ottobre alla MAAB Gallery di Milano, ripercorre la ricerca acustica e cinevisuale dell’artista nato a Friburgo nel 1937, noto a livello internazionale per le connessioni tra arte e tecnologia sviluppate a cavallo degli anni Sessanta e Settanta.
La mostra presenta una selezione di opere storiche, come Hochbein e Tiefer doppelton del 1978, e altre più recenti, datate all’ultimo trentennio di attività. Particolarmente significativo è Rhythmic sound n. 2 del 1999, un muro sonoro di cinque metri con cui lo spettatore potrà interagire per produrre una sinfonia tecnologica. Appositamente per la galleria MAAB, Vogel ha realizzato la scultura Fire and Water che – sollecitata dai rumori ambientali – produce ascensioni di luci rosse (simili a lamelle infuocate) e uno stillicidio di luci blu (ispirate alle cascate d’acqua); l’opera dimostra l’interesse dell’artista per i fenomeni naturali e per gli schemi psicologici a essi associati, come la "assuefazione" e i "riflessi condizionati". Diversamente, Vogel costruisce forme acustiche e strutture temporali che si ispirano a immagini o concetti più astratti. In ambo i casi, è di primaria importanza il coinvolgimento dello spettatore, il quale attiva e influenza le opere, ottenendo così un’esperienza sensoriale sempre eterogenea e molto complessa. Le strutture sensibili di Vogel sono infatti dotate di un sistema che può influenzare se stesso, creando un effetto mutevole in base all’incidenza del suono, del movimento, della luce e delle ombre.
La forma dei suoi Interaktive Objekte segue la funzione dell’oggetto: gli oggetti sonori, i rilievi di luce e le sculture cinetiche mettono in evidenza le loro componenti elettroniche, visualizzando così i sensori, gli amplificatori, gli altoparlanti e i LED che consentono una fruizione attiva. Dal dialogo-gioco tra il soggetto e l’oggetto nasce uno scambio di informazioni, un’alternanza di azioni e reazioni che modificano la percezione e la ricezione dei dati sensoriali, variando di intensità o durata a seconda delle diverse tipologie di oggetti. Ad esempio, gli impianti atonali e quelli polifonici si differenziano per sequenze ripetitive e altre più volubili, generando un campo di accadimenti e di possibilità che possono essere infiniti, così come infiniti sono i rapporti che si instaurano a livello interpersonale.
La mostra è accompagnata da un’importante monografia in italiano, inglese e tedesco, con testi critici di Alberto Zanchetta e una ricca selezione di opere, progetti, fotografie e documenti che testimoniano la cinquantennale carriera dell’artista.
La mostra presenta una selezione di opere storiche, come Hochbein e Tiefer doppelton del 1978, e altre più recenti, datate all’ultimo trentennio di attività. Particolarmente significativo è Rhythmic sound n. 2 del 1999, un muro sonoro di cinque metri con cui lo spettatore potrà interagire per produrre una sinfonia tecnologica. Appositamente per la galleria MAAB, Vogel ha realizzato la scultura Fire and Water che – sollecitata dai rumori ambientali – produce ascensioni di luci rosse (simili a lamelle infuocate) e uno stillicidio di luci blu (ispirate alle cascate d’acqua); l’opera dimostra l’interesse dell’artista per i fenomeni naturali e per gli schemi psicologici a essi associati, come la "assuefazione" e i "riflessi condizionati". Diversamente, Vogel costruisce forme acustiche e strutture temporali che si ispirano a immagini o concetti più astratti. In ambo i casi, è di primaria importanza il coinvolgimento dello spettatore, il quale attiva e influenza le opere, ottenendo così un’esperienza sensoriale sempre eterogenea e molto complessa. Le strutture sensibili di Vogel sono infatti dotate di un sistema che può influenzare se stesso, creando un effetto mutevole in base all’incidenza del suono, del movimento, della luce e delle ombre.
La forma dei suoi Interaktive Objekte segue la funzione dell’oggetto: gli oggetti sonori, i rilievi di luce e le sculture cinetiche mettono in evidenza le loro componenti elettroniche, visualizzando così i sensori, gli amplificatori, gli altoparlanti e i LED che consentono una fruizione attiva. Dal dialogo-gioco tra il soggetto e l’oggetto nasce uno scambio di informazioni, un’alternanza di azioni e reazioni che modificano la percezione e la ricezione dei dati sensoriali, variando di intensità o durata a seconda delle diverse tipologie di oggetti. Ad esempio, gli impianti atonali e quelli polifonici si differenziano per sequenze ripetitive e altre più volubili, generando un campo di accadimenti e di possibilità che possono essere infiniti, così come infiniti sono i rapporti che si instaurano a livello interpersonale.
La mostra è accompagnata da un’importante monografia in italiano, inglese e tedesco, con testi critici di Alberto Zanchetta e una ricca selezione di opere, progetti, fotografie e documenti che testimoniano la cinquantennale carriera dell’artista.
01
ottobre 2015
Peter Vogel – Ritmi cibernetici
Dal primo ottobre al 20 novembre 2015
arte contemporanea
Location
MAAB GALLERY – VIA NERINO
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10.30-18
Vernissage
1 Ottobre 2015, Su invito
Autore
Curatore