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Philippe Antonello / Stefano Montesi – Encontrando. Il tango come incontro
La profondità offerta dall’immagine fotografica 3D, scelta per realizzare il progetto, riesce a restituire sia lo spazio attraversato dai soggetti, che quello, minimo ma fondamentale, che li distanzia nell’abbraccio. Inoltre, l’essenza stessa del 3D appare simbolica dell’esperienza di una coppia: l’effetto tridimensionale dell’immagine finale è infatti la risultante dell’unione di due immagini scattate sincronicamente, ma da due punti di vista leggermente differenti
Comunicato stampa
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ENCONTRANDO – IL TANGO COME INCONTRO
Il tango “entra” negli spazi del Teatro di Villa Torlonia: dal 19 marzo al 2 aprile arriva la mostra fotografica Encontrando – Il tango come incontro curata da Gaia Camanni e Vanja Corà con opere di Philippe Antonello e Stefano Montesi. Il progetto, ideato dall’associazione culturale Deseo con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia si propone di suggerire una riflessione sul tango come metafora dei rapporti interpersonali.
La scintilla che fa nascere un tango è un incontro, di sguardi e di corpi, che può rappresentare un'occasione di scoperta e di creazione: il verbo encontrar, in spagnolo, vuol dire trovare, non solo incontrare.
Ogni movimento nel tango è frutto di una continua improvvisazione, che può avvenire solo se la comunicazione fluisce ininterrottamente. Il potenziale creativo della coppia, e quello del singolo nel suo rapporto con la musica, si può sprigionare solo a condizione che ognuno dei due ballerini compia, come in ogni relazione, un lavoro costante per cercare e mantenere il contatto che serve, senza tuttavia ledere l'individualità e l'equilibrio del singolo. L'abrazo tanguero ha infatti una particolare struttura: è fatto di pieni e vuoti, di contatto e di distanza.
La profondità offerta dall'immagine fotografica 3D, scelta per realizzare il progetto, riesce a restituire sia lo spazio attraversato dai soggetti, che quello, minimo ma fondamentale, che li distanzia nell'abbraccio. Inoltre, l’essenza stessa del 3D appare simbolica dell'esperienza di una coppia: l’effetto tridimensionale dell'immagine finale è infatti la risultante dell’unione di due immagini scattate sincronicamente, ma da due punti di vista leggermente differenti.
L'uso dell'esposizione prolungata contribuisce poi, con le sue scie, a produrre un'immagine che conserva traccia della dimensione tempo: in alcuni momenti solo accennate, pennellate, danno forma alla memoria del vissuto della coppia, sono le continue scelte di percorso che l'hanno condotta fin lì, ma anche momenti più remoti, istantanee di esperienze passate.
Philippe Antonello
Nasce a Ginevra, dove inizia il suo percorso fotografico all’Accademia della Belle Arti. Dopo esperienze in Svizzera, Francia, Inghilterra, approda a Roma, dove lavora come fotografo di scena sul set di registi quali Nanni Moretti, Silvio Soldini, Mel Gibson, Wes Anderson e Ridley Scott. Contemporaneamente porta avanti la sua ricerca artistica esponendo in mostre collettive e individuali.
Stefano Montesi
Nasce a Roma, ma inizia il suo percorso fotografico a Milano. Lavora come ritrattista di star del cinema come Dustin Hoffman, Nicole Kidman, Russel Crowe, Penelope Cruz, Anthony Hopkins, Sean Penn. Espone le proprie immagini nei festival cinematografici di Berlino e Venezia. Suoi lavori vengono pubblicati su numerose riviste, quali Vanity Fair, A, Sight&Sound, Glamour, Io Donna.
Nel 2010, i due fotografi uniscono le loro esperienze dedicandosi a un lavoro di ricerca sulla fotografia 3D, che vanta già esposizioni e pubblicazioni dedicate.
Ballerini:
Natasha Agudelo - Diego Benavidez
Yanina Bassi - Lucas Ameijeiras
Sabina Cipolla - Giuseppe Bianchi
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Dipartimento Attività Culturali e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Associazione Culturale “Deseo” con il Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Coordinamento organizzativo Zètema Progetto Cultura.
Il tango “entra” negli spazi del Teatro di Villa Torlonia: dal 19 marzo al 2 aprile arriva la mostra fotografica Encontrando – Il tango come incontro curata da Gaia Camanni e Vanja Corà con opere di Philippe Antonello e Stefano Montesi. Il progetto, ideato dall’associazione culturale Deseo con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia si propone di suggerire una riflessione sul tango come metafora dei rapporti interpersonali.
La scintilla che fa nascere un tango è un incontro, di sguardi e di corpi, che può rappresentare un'occasione di scoperta e di creazione: il verbo encontrar, in spagnolo, vuol dire trovare, non solo incontrare.
Ogni movimento nel tango è frutto di una continua improvvisazione, che può avvenire solo se la comunicazione fluisce ininterrottamente. Il potenziale creativo della coppia, e quello del singolo nel suo rapporto con la musica, si può sprigionare solo a condizione che ognuno dei due ballerini compia, come in ogni relazione, un lavoro costante per cercare e mantenere il contatto che serve, senza tuttavia ledere l'individualità e l'equilibrio del singolo. L'abrazo tanguero ha infatti una particolare struttura: è fatto di pieni e vuoti, di contatto e di distanza.
La profondità offerta dall'immagine fotografica 3D, scelta per realizzare il progetto, riesce a restituire sia lo spazio attraversato dai soggetti, che quello, minimo ma fondamentale, che li distanzia nell'abbraccio. Inoltre, l’essenza stessa del 3D appare simbolica dell'esperienza di una coppia: l’effetto tridimensionale dell'immagine finale è infatti la risultante dell’unione di due immagini scattate sincronicamente, ma da due punti di vista leggermente differenti.
L'uso dell'esposizione prolungata contribuisce poi, con le sue scie, a produrre un'immagine che conserva traccia della dimensione tempo: in alcuni momenti solo accennate, pennellate, danno forma alla memoria del vissuto della coppia, sono le continue scelte di percorso che l'hanno condotta fin lì, ma anche momenti più remoti, istantanee di esperienze passate.
Philippe Antonello
Nasce a Ginevra, dove inizia il suo percorso fotografico all’Accademia della Belle Arti. Dopo esperienze in Svizzera, Francia, Inghilterra, approda a Roma, dove lavora come fotografo di scena sul set di registi quali Nanni Moretti, Silvio Soldini, Mel Gibson, Wes Anderson e Ridley Scott. Contemporaneamente porta avanti la sua ricerca artistica esponendo in mostre collettive e individuali.
Stefano Montesi
Nasce a Roma, ma inizia il suo percorso fotografico a Milano. Lavora come ritrattista di star del cinema come Dustin Hoffman, Nicole Kidman, Russel Crowe, Penelope Cruz, Anthony Hopkins, Sean Penn. Espone le proprie immagini nei festival cinematografici di Berlino e Venezia. Suoi lavori vengono pubblicati su numerose riviste, quali Vanity Fair, A, Sight&Sound, Glamour, Io Donna.
Nel 2010, i due fotografi uniscono le loro esperienze dedicandosi a un lavoro di ricerca sulla fotografia 3D, che vanta già esposizioni e pubblicazioni dedicate.
Ballerini:
Natasha Agudelo - Diego Benavidez
Yanina Bassi - Lucas Ameijeiras
Sabina Cipolla - Giuseppe Bianchi
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Dipartimento Attività Culturali e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Associazione Culturale “Deseo” con il Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Coordinamento organizzativo Zètema Progetto Cultura.
19
marzo 2017
Philippe Antonello / Stefano Montesi – Encontrando. Il tango come incontro
Dal 19 marzo al 02 aprile 2017
fotografia
Location
TEATRO DI VILLA TORLONIA
Roma, Via Lazzaro Spallanzani, 1a, (Roma)
Roma, Via Lazzaro Spallanzani, 1a, (Roma)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica ore 11 - 17
Domenica 26 marzo e domenica 2 aprile, ore 13 -17
Vernissage
19 Marzo 2017, ore 11
Autore
Curatore