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Philippe Pastor
C’e una strana ed amara allegria di naufragi umani nel lungo racconto narrato da Philippe Pastor sulle carte macchiate da una mano intrisa di colore aggrumato, poi disteso con gesto sicuro nel definire corpi ondulati
Comunicato stampa
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C'e una strana ed amara allegria di naufragi umani nel lungo racconto narrato da Philippe Pastor sulle carte macchiate da una mano intrisa di colore aggrumato, poi disteso con gesto sicuro nel definire corpi ondulati, direzioni assiali, punteggiature d'ombra e movimento inquieto di sguardi incrociati tra pantomime di emozioni fugaci e prensili fisionomie di volti e caratteri a contrassegno di leggendarie moralitˆ.
Credo che un simile effetto sentimentale sia il precipitato di un poetico stato d'animo "desdichado" nutrito di ironia e disincanto e pur sempre capace di recitare visivamente un intenso atto di amore per la vita in tutte le sue manifestazioni. In principio c'e un luogo (la baia di Saint Tropez, come era e come oggi ) un musico-poeta (Leo FerrŽ, "que sont mes amis devenus") e ci sono le umane passioni di chi fa scattare una favola per linee e colori narrata con tutta l'energia che scaturisce da un diario in pubblico e da un cuore messo a nudo. Pastor eleva una sua personalissima "cansuneta" in termini visuali di cui ha forgiato parole e musica (cio forma e colore) secondo un costume moderno che ha per˜ salde radici in una vena sempreverde di libera fantasia occitana malinconica, amorosa e ricca di temperamento. Accade cos“ che la pittura, come la poesia, pu˜ ancora una volta uscire fuori dalle buone maniere per salvare il mondo grazie a parole malfamate che portano con sŽ un urgente clamore di veritˆ. In una miscela di lirismo e aggressivitˆ, amore e anarchia, Philippe Pastor si immerge cos“ nel magma della materia colorata sfuggendo al potere seduttivo di una inerte quanto elegante contemplazione: e proietta i suoi fantasmi originali in un corpo a corpo visivo con le evidenze traumatiche della condizione umana che lo circonda e di cui si sente in primo luogo testimone. Ne emerge una posizione di singolare distanza poetica che per via di paragone istituisce parabole ed allusivi paradossi in grado di comprendere la realtˆ con una sintetica metafora figurativa.
II sorriso di un lucido sguardo collocato fuori campo prende le misure ai naufragi della esistenza e incornicia col gesto il ritmo della emozione nello smalto di forme variegate e zampillanti. L'effetto di un immaginario beffardo e doloroso emerso da un simile "frŽmissement controlŽ" cancella il silenzio della pagina bianca ed elenca feticci dell'anima, figure dello spirito, tipi e controtipi, stereotipi e modelli, secondo una procedura esecutiva che non disperde e caso mai potenzia la intensitˆ d'espressione.
Ne risulta un flusso di armonie e contrasti, cadute verticali del senso e del significato che l'occhio e la mano dell'uomo-artista trattengono nella fissitˆ di un istantanea emotiva. A metˆ strada tra l'istinto e la ragione la poetica di Pastor non abita le regioni del sogno bens“ le immagini di un inferno reale coordinato nello spazio-tempo della materia e della natura.
Duccio Trombadori
Credo che un simile effetto sentimentale sia il precipitato di un poetico stato d'animo "desdichado" nutrito di ironia e disincanto e pur sempre capace di recitare visivamente un intenso atto di amore per la vita in tutte le sue manifestazioni. In principio c'e un luogo (la baia di Saint Tropez, come era e come oggi ) un musico-poeta (Leo FerrŽ, "que sont mes amis devenus") e ci sono le umane passioni di chi fa scattare una favola per linee e colori narrata con tutta l'energia che scaturisce da un diario in pubblico e da un cuore messo a nudo. Pastor eleva una sua personalissima "cansuneta" in termini visuali di cui ha forgiato parole e musica (cio forma e colore) secondo un costume moderno che ha per˜ salde radici in una vena sempreverde di libera fantasia occitana malinconica, amorosa e ricca di temperamento. Accade cos“ che la pittura, come la poesia, pu˜ ancora una volta uscire fuori dalle buone maniere per salvare il mondo grazie a parole malfamate che portano con sŽ un urgente clamore di veritˆ. In una miscela di lirismo e aggressivitˆ, amore e anarchia, Philippe Pastor si immerge cos“ nel magma della materia colorata sfuggendo al potere seduttivo di una inerte quanto elegante contemplazione: e proietta i suoi fantasmi originali in un corpo a corpo visivo con le evidenze traumatiche della condizione umana che lo circonda e di cui si sente in primo luogo testimone. Ne emerge una posizione di singolare distanza poetica che per via di paragone istituisce parabole ed allusivi paradossi in grado di comprendere la realtˆ con una sintetica metafora figurativa.
II sorriso di un lucido sguardo collocato fuori campo prende le misure ai naufragi della esistenza e incornicia col gesto il ritmo della emozione nello smalto di forme variegate e zampillanti. L'effetto di un immaginario beffardo e doloroso emerso da un simile "frŽmissement controlŽ" cancella il silenzio della pagina bianca ed elenca feticci dell'anima, figure dello spirito, tipi e controtipi, stereotipi e modelli, secondo una procedura esecutiva che non disperde e caso mai potenzia la intensitˆ d'espressione.
Ne risulta un flusso di armonie e contrasti, cadute verticali del senso e del significato che l'occhio e la mano dell'uomo-artista trattengono nella fissitˆ di un istantanea emotiva. A metˆ strada tra l'istinto e la ragione la poetica di Pastor non abita le regioni del sogno bens“ le immagini di un inferno reale coordinato nello spazio-tempo della materia e della natura.
Duccio Trombadori
10
novembre 2006
Philippe Pastor
Dal 10 novembre al 05 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE VALERIO RIVA
Venezia, Calle San Francesco Della Vigna (Castello), 2786, (Venezia)
Venezia, Calle San Francesco Della Vigna (Castello), 2786, (Venezia)
Vernissage
10 Novembre 2006, ore 18.30
Editore
CHRISTIAN MARETTI
Autore
Curatore