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Picasso. Uno sguardo differente
Con 120 opere – 105 disegni e 15 sculture -, tutte eseguite tra il 1905 e il 1967, la mostra si dispiega attraverso un vasto arco cronologico e documenta ogni fase dell’evoluzione artistica del maestro spagnolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 18 marzo al 17 giugno 2018, il Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano rende
omaggio al grande maestro spagnolo con la mostra Picasso. Uno sguardo differente,
realizzata in collaborazione con il Musée national Picasso di Parigi e a cura di Carmen
Giménez, una delle massime esperte dell’artista. Attraverso il rapporto tra disegno e
scultura, l’esposizione offre un punto di vista inedito sull’evoluzione del linguaggio di Pablo
Picasso.
Si dice che quando morì ormai novantunenne, Picasso tenesse ancora la matita in mano. Nel corso
della sua vita, l’artista realizzò un numero soprendente di opere, fra cui numerosissimi disegni.
Con 120 opere - 105 disegni e 15 sculture -, tutte eseguite tra il 1905 e il 1967, la mostra si
dispiega attraverso un vasto arco cronologico e documenta ogni fase dell’evoluzione artistica del
maestro spagnolo. La selezione offre una prospettiva inedita della sua creatività, gettando luce sul
ruolo dell'artista nello sviluppo dell’arte del Ventesimo secolo con particolare attenzione a lavori
sconosciuti al grande pubblico e in grado di ampliare le convenzionali interpretazioni della sua opera.
Nella mostra prevalgono i lavori su carta, strettamente legati al Picasso più intimo, accanto alle
sculture: due delle tecniche privilegiate dall’artista, raramente messe in dialogo tra loro.
Sebbene Picasso sia senza dubbio l'artista più rappresentato della storia, paradossalmente è anche il
più enigmatico. Lo storico dell’arte Maurice Rheims, incaricato dalla Francia di catalogare i beni
personali dell’artista alla sua morte, scoprì oltre 60’000 opere inedite. Fu come trovare un “Picasso in
Picasso”, altrettanto straordinario. Da allora, questa fortuita scoperta ha costretto numerosi studiosi a
tracciare percorsi inesplorati e a fare chiarezza sulla sua parabola artistica. Accanto ad alcuni fra i più
noti capolavori dell’artista, la mostra Picasso. Uno sguardo differente presenta una selezione di opere
più personali, alcune mai precedentemente esposte, mettendo così in luce aree della sua produzione
rimaste perlopiù nascoste. Molti dei lavori fanno riferimento alle figure femminili, ai luoghi e alle
circostanze che hanno segnato la vita di Picasso. Oltre ad avvicinare l’opera del grande maestro
spagnolo, attraverso di essa, la mostra permette di approfondire la sua straordinaria personalità.
2/11
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si incentra sulla sua immensa produzione di lavori su carta e sulla scultura.
Le opere sono tutte concesse in prestito dal Musée national Picasso di Parigi che raccoglie la più
completa collezione di lavori dell’artista. Tra queste Tête de femme: Fernande (Testa femminile:
Fernande; 1909), il collage/papier collé con natura morta Verre, bouteille de vin, paquet de tabac,
journal (Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale; 1914), Minotaure blessé, cheval et
personages (Minotauro ferito, cavallo e figure; 1936) e Tête de femme (Testa femminile; 1962).
Opere su carta
Nel cimentarsi con la carta Picasso si confronta liberamente con tecniche come il disegno,
l'acquerello, il collage, il pastello, il gessetto, il carboncino e l'inchiostro. Attraverso le serie da lui
create in queste tecniche, si manifesta uno straordinario campionario di sottili variazioni, dal quale
affiora il fervore creativo che contraddistingue l’artista.
La mostra si apre con la serie dedicata al cubismo analitico. Nei disegni a inchiostro del 1910 come
Nu debout (Nudo in piedi), Femme au chapeau (Femmina col cappello) o Nature morte (Natura morta)
è possibile apprezzare la rinnovata strutturazione della composizione declinata in una complessa
sovrapposizione e giustapposizione dei piani.
Il passaggio alla fase sintetica del cubismo è compiutamente rappresentato nel sofisticato ed
elegante collage con tecnica mista, la natura morta del marzo del 1914 Verre, bouteille de vin, paquet
de tabac, journal (Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale). Dello stesso periodo altri
notevoli esempi quali l’opera Verre, journal et poire (Bicchiere, giornale e pera) del 1914-15 e la
corposa serie di gouache Compotier et mandoline sur un guéridon (Coppa di frutta e mandolino su
tavolino) e Compotier et mandoline sur un buffet (Coppa di frutta e mandolino su credenza).
Nel 1919 Picasso inaugura il suo caratteristico “pluralismo simultaneo”, creando opere espressione
di una varietà di stili. Accanto a una serie di nature morte cubiste realizzate quell’anno, è presente in
mostra Portrait d’André Derain. Questo straordinario disegno racchiude in una sola linea la fisionomia
del suo collega artista; il ritratto appartiene ad una più ampia serie che Picasso dedica agli amici
coinvolti nell’allestimento dei Ballets Russes: Stravinskij, Diaghilev, Satie e molti altri.
L’interesse di Picasso per la figura umana è documentato anche da una serie di studi di mani. Fra le
più noteveoli opere su carta in mostra, ricordiamo ancora la straordinaria gouache Minotaure blessé,
cheval et personages (Minotauro ferito, cavallo e figure; 1936), che annunica il celeberrimo Guernica;
i ritratti realizzati tra gli anni Trenta e Quaranta delle sue amanti Marie Therése Walter e Françoise
Gilot; e infine gli schizzi, datati 1957, del grande murale per l’edificio dell’UNESCO.
La scultura
Picasso sperimentò e ideò ininterrottamente tecniche nuove e nella scultura riuscì a superare il
confine tra bidimensionalità e tridimensionalità. Ne sono un esempio gli oggetti creati applicando le
tecniche del collage nelle tre dimensioni, o le creazioni di aste di ferro saldato, forme di “disegno
nello spazio” che diedero inizio a una ricca corrente della scultura contemporanea (Giacometti,
Calder, Julio González, David Smith, ecc.).
Tra Tête de femme: Fernande (Testa femminile; 1909) e Tête de femme (Testa femminile; 1962) –
quest'ultima evocante Jaqueline Roque, divenuta l’ultima moglie dell’artista – intercorre più di mezzo
secolo. Fra questi due capi si dipana l'intero percorso produttivo di Picasso nella scultura: dalla
disgregazione della forma classica, attraverso la genesi del cubismo, il collage-pliage, la creazione
dell’oggetto volatile, il tuttotondo, le strutture filamentose, fino al gusto Pop.
Le quindici importanti sculture in mostra offrono un punto di vista articolato sulla sperimentazione
plastica di Picasso. In apertura Mandoline et clarinette (Mandolino e clarinetto; 1913) e Violon
(Violino; 1915) che, nella giustapposizione astratta di diversi materiali, richiamano l’estetica
costruttivista; seguono i lavori degli anni Trenta realizzati nella tenuta di Boisgeloup, in cui frequenti
sono i riferimenti all’amante Marie-Therése Walter, e Tete de mort (Testa di morto; 1943), che
riassume l’intera tragedia della Seconda Guerra Mondiale, mentre la scultura in bronzo La chèvre (La
capra), realizzata nel 1950, esprime la vitalità e lo spirito di rinascita del dopoguerra. Chiudono
l’esposizione La chaise (La sedia) del 1961, una brillante rivisitazione della scultura cubista e
omaggio a uno dei padri dell’arte moderna Vincent Van Gogh, e Tête de femme (Testa femminile) del
1962, in metallo dipinto policromo, che rende perfettamente l’idea di femminilità pur nella accentuata
scomposizione dei piani.
3/11
La curatrice
Carmen Giménez è curatrice di Arte del XX secolo presso il Guggenheim Museum di New York da
oltre 25 anni. Dal 1983 al 1989 ha diretto il National Center for Exhibition per il Ministero della
Cultura spagnolo. Ha contribuito a convertire la sede del XVIII secolo dell’ospedale San Carlos di
Madrid nel Centro de Arte Reina Sofia; nel 1986 ha curato l’esposizione inaugurale. Nel 1988 si è
stabilito al suo interno il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, di cui è stata direttrice fino al
1989. In seguito si è impegnata nel porre le basi per la sede del Guggenheim Museum in Spagna,
aprendo le porte al futuro istituto di Bilbao. Nel 1997 è stata designata direttrice dei lavori per la
creazione del Museo Picasso di Malaga, per il quale si è occupata dei lavori di ristrutturazione
dell’edificio e del quale è stata direttrice, curando l’esposizione inaugurale El Picasso de los Picassos.
Internazionalmente è riconosciuta per la qualità delle sue mostre; per il Guggenheim Museum ha
curato le mostre Picasso and the Age of Iron (Guggenheim Museum, New York, 1993), Spanish
painting from El greco to Picasso: time, truth and History (2006-2007), e Picasso Black and White
(Guggenheim Museum, New York, 2012-2013. La sua più recente esposizione è Picasso. The Line
(The Menil Collection, Houston, 2016-2017).
L’esposizione Picasso. Uno sguardo differente è resa possibile grazie alla presenza di Carmen
Giménez nel consiglio di Fondazione del MASI Lugano, alla sua autorevolezza e ai rapporti instaurati
con il Musée national Picasso di Parigi.
Il catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo disponibile in due versioni, italiano e inglese, con
contributi scientifici di Carmen Giménez e Francisco Calvo Serraller e immagini a colori di tutte le
opere esposte. Edizioni Casagrande, Bellinzona. Prezzo di vendita in libreria chf 75.-; presso LAC
shop chf 65.-.
La pubblicazione è realizzata interamente con il finanziamento di ProMuseo.
omaggio al grande maestro spagnolo con la mostra Picasso. Uno sguardo differente,
realizzata in collaborazione con il Musée national Picasso di Parigi e a cura di Carmen
Giménez, una delle massime esperte dell’artista. Attraverso il rapporto tra disegno e
scultura, l’esposizione offre un punto di vista inedito sull’evoluzione del linguaggio di Pablo
Picasso.
Si dice che quando morì ormai novantunenne, Picasso tenesse ancora la matita in mano. Nel corso
della sua vita, l’artista realizzò un numero soprendente di opere, fra cui numerosissimi disegni.
Con 120 opere - 105 disegni e 15 sculture -, tutte eseguite tra il 1905 e il 1967, la mostra si
dispiega attraverso un vasto arco cronologico e documenta ogni fase dell’evoluzione artistica del
maestro spagnolo. La selezione offre una prospettiva inedita della sua creatività, gettando luce sul
ruolo dell'artista nello sviluppo dell’arte del Ventesimo secolo con particolare attenzione a lavori
sconosciuti al grande pubblico e in grado di ampliare le convenzionali interpretazioni della sua opera.
Nella mostra prevalgono i lavori su carta, strettamente legati al Picasso più intimo, accanto alle
sculture: due delle tecniche privilegiate dall’artista, raramente messe in dialogo tra loro.
Sebbene Picasso sia senza dubbio l'artista più rappresentato della storia, paradossalmente è anche il
più enigmatico. Lo storico dell’arte Maurice Rheims, incaricato dalla Francia di catalogare i beni
personali dell’artista alla sua morte, scoprì oltre 60’000 opere inedite. Fu come trovare un “Picasso in
Picasso”, altrettanto straordinario. Da allora, questa fortuita scoperta ha costretto numerosi studiosi a
tracciare percorsi inesplorati e a fare chiarezza sulla sua parabola artistica. Accanto ad alcuni fra i più
noti capolavori dell’artista, la mostra Picasso. Uno sguardo differente presenta una selezione di opere
più personali, alcune mai precedentemente esposte, mettendo così in luce aree della sua produzione
rimaste perlopiù nascoste. Molti dei lavori fanno riferimento alle figure femminili, ai luoghi e alle
circostanze che hanno segnato la vita di Picasso. Oltre ad avvicinare l’opera del grande maestro
spagnolo, attraverso di essa, la mostra permette di approfondire la sua straordinaria personalità.
2/11
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si incentra sulla sua immensa produzione di lavori su carta e sulla scultura.
Le opere sono tutte concesse in prestito dal Musée national Picasso di Parigi che raccoglie la più
completa collezione di lavori dell’artista. Tra queste Tête de femme: Fernande (Testa femminile:
Fernande; 1909), il collage/papier collé con natura morta Verre, bouteille de vin, paquet de tabac,
journal (Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale; 1914), Minotaure blessé, cheval et
personages (Minotauro ferito, cavallo e figure; 1936) e Tête de femme (Testa femminile; 1962).
Opere su carta
Nel cimentarsi con la carta Picasso si confronta liberamente con tecniche come il disegno,
l'acquerello, il collage, il pastello, il gessetto, il carboncino e l'inchiostro. Attraverso le serie da lui
create in queste tecniche, si manifesta uno straordinario campionario di sottili variazioni, dal quale
affiora il fervore creativo che contraddistingue l’artista.
La mostra si apre con la serie dedicata al cubismo analitico. Nei disegni a inchiostro del 1910 come
Nu debout (Nudo in piedi), Femme au chapeau (Femmina col cappello) o Nature morte (Natura morta)
è possibile apprezzare la rinnovata strutturazione della composizione declinata in una complessa
sovrapposizione e giustapposizione dei piani.
Il passaggio alla fase sintetica del cubismo è compiutamente rappresentato nel sofisticato ed
elegante collage con tecnica mista, la natura morta del marzo del 1914 Verre, bouteille de vin, paquet
de tabac, journal (Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale). Dello stesso periodo altri
notevoli esempi quali l’opera Verre, journal et poire (Bicchiere, giornale e pera) del 1914-15 e la
corposa serie di gouache Compotier et mandoline sur un guéridon (Coppa di frutta e mandolino su
tavolino) e Compotier et mandoline sur un buffet (Coppa di frutta e mandolino su credenza).
Nel 1919 Picasso inaugura il suo caratteristico “pluralismo simultaneo”, creando opere espressione
di una varietà di stili. Accanto a una serie di nature morte cubiste realizzate quell’anno, è presente in
mostra Portrait d’André Derain. Questo straordinario disegno racchiude in una sola linea la fisionomia
del suo collega artista; il ritratto appartiene ad una più ampia serie che Picasso dedica agli amici
coinvolti nell’allestimento dei Ballets Russes: Stravinskij, Diaghilev, Satie e molti altri.
L’interesse di Picasso per la figura umana è documentato anche da una serie di studi di mani. Fra le
più noteveoli opere su carta in mostra, ricordiamo ancora la straordinaria gouache Minotaure blessé,
cheval et personages (Minotauro ferito, cavallo e figure; 1936), che annunica il celeberrimo Guernica;
i ritratti realizzati tra gli anni Trenta e Quaranta delle sue amanti Marie Therése Walter e Françoise
Gilot; e infine gli schizzi, datati 1957, del grande murale per l’edificio dell’UNESCO.
La scultura
Picasso sperimentò e ideò ininterrottamente tecniche nuove e nella scultura riuscì a superare il
confine tra bidimensionalità e tridimensionalità. Ne sono un esempio gli oggetti creati applicando le
tecniche del collage nelle tre dimensioni, o le creazioni di aste di ferro saldato, forme di “disegno
nello spazio” che diedero inizio a una ricca corrente della scultura contemporanea (Giacometti,
Calder, Julio González, David Smith, ecc.).
Tra Tête de femme: Fernande (Testa femminile; 1909) e Tête de femme (Testa femminile; 1962) –
quest'ultima evocante Jaqueline Roque, divenuta l’ultima moglie dell’artista – intercorre più di mezzo
secolo. Fra questi due capi si dipana l'intero percorso produttivo di Picasso nella scultura: dalla
disgregazione della forma classica, attraverso la genesi del cubismo, il collage-pliage, la creazione
dell’oggetto volatile, il tuttotondo, le strutture filamentose, fino al gusto Pop.
Le quindici importanti sculture in mostra offrono un punto di vista articolato sulla sperimentazione
plastica di Picasso. In apertura Mandoline et clarinette (Mandolino e clarinetto; 1913) e Violon
(Violino; 1915) che, nella giustapposizione astratta di diversi materiali, richiamano l’estetica
costruttivista; seguono i lavori degli anni Trenta realizzati nella tenuta di Boisgeloup, in cui frequenti
sono i riferimenti all’amante Marie-Therése Walter, e Tete de mort (Testa di morto; 1943), che
riassume l’intera tragedia della Seconda Guerra Mondiale, mentre la scultura in bronzo La chèvre (La
capra), realizzata nel 1950, esprime la vitalità e lo spirito di rinascita del dopoguerra. Chiudono
l’esposizione La chaise (La sedia) del 1961, una brillante rivisitazione della scultura cubista e
omaggio a uno dei padri dell’arte moderna Vincent Van Gogh, e Tête de femme (Testa femminile) del
1962, in metallo dipinto policromo, che rende perfettamente l’idea di femminilità pur nella accentuata
scomposizione dei piani.
3/11
La curatrice
Carmen Giménez è curatrice di Arte del XX secolo presso il Guggenheim Museum di New York da
oltre 25 anni. Dal 1983 al 1989 ha diretto il National Center for Exhibition per il Ministero della
Cultura spagnolo. Ha contribuito a convertire la sede del XVIII secolo dell’ospedale San Carlos di
Madrid nel Centro de Arte Reina Sofia; nel 1986 ha curato l’esposizione inaugurale. Nel 1988 si è
stabilito al suo interno il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, di cui è stata direttrice fino al
1989. In seguito si è impegnata nel porre le basi per la sede del Guggenheim Museum in Spagna,
aprendo le porte al futuro istituto di Bilbao. Nel 1997 è stata designata direttrice dei lavori per la
creazione del Museo Picasso di Malaga, per il quale si è occupata dei lavori di ristrutturazione
dell’edificio e del quale è stata direttrice, curando l’esposizione inaugurale El Picasso de los Picassos.
Internazionalmente è riconosciuta per la qualità delle sue mostre; per il Guggenheim Museum ha
curato le mostre Picasso and the Age of Iron (Guggenheim Museum, New York, 1993), Spanish
painting from El greco to Picasso: time, truth and History (2006-2007), e Picasso Black and White
(Guggenheim Museum, New York, 2012-2013. La sua più recente esposizione è Picasso. The Line
(The Menil Collection, Houston, 2016-2017).
L’esposizione Picasso. Uno sguardo differente è resa possibile grazie alla presenza di Carmen
Giménez nel consiglio di Fondazione del MASI Lugano, alla sua autorevolezza e ai rapporti instaurati
con il Musée national Picasso di Parigi.
Il catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo disponibile in due versioni, italiano e inglese, con
contributi scientifici di Carmen Giménez e Francisco Calvo Serraller e immagini a colori di tutte le
opere esposte. Edizioni Casagrande, Bellinzona. Prezzo di vendita in libreria chf 75.-; presso LAC
shop chf 65.-.
La pubblicazione è realizzata interamente con il finanziamento di ProMuseo.
17
marzo 2018
Picasso. Uno sguardo differente
Dal 17 marzo al 17 giugno 2018
arte contemporanea
Location
MASI LUGANO
Lugano, Piazza Bernardino Luini, 6, (Lugano)
Lugano, Piazza Bernardino Luini, 6, (Lugano)
Biglietti
Intero: chf 20.-
Ridotto: chf 14.-
Gratuito: ogni primo giovedì del mese dalle 17:00 alle 20:00
Lunedì 19 marzo, apertura straordinaria e ingresso gratuito finanziati da Credit Suisse, partner principale del Museo
Orario di apertura
Martedì - domenica: 10:00 – 18:00
Giovedì aperto fino alle 20:00
Lunedì chiuso
Vernissage
17 Marzo 2018, h 17
Ufficio stampa
STUDIO BATTAGE
Autore
Curatore