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Piccole Sculture
Il nostro panorama si estende dall’approccio figurativo-metaforico attraverso concetti surreal-fantastici o narrativi fino a visioni astratto-costruttive in sculture di piccola o media dimensione.
Comunicato stampa
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Il nostro panorama si estende dall’approccio figurativo-metaforico attraverso concetti surreal-fantastici o narrativi fino a visioni astratto-costruttive in sculture di piccola o media dimensione. Acciaio, marmo, ceramico, zinco, e argento – così lo spettro dei materiali. Una eccezione in questo paesaggio rappresentano i gioielli della Svizzera Therese Hilbert (* 1948 a Zurigo), creati in elegante argento, forme di altissima qualità plastica e di conseguenza un arricchimento della nostra mostra.
Da Valeriano Trubbiani (*1937 a Macerata) fino alle opere di Franz Hitzler (*1946 Thalmassing / Germania) esiste una notevole distanza. Ma entrambi sono appassionati ricercatori nel campo delle condizioni esistenziali, delle radici arcaiche e archetipi culturali della nostra civilizzazione – in diverse maniere. Trubbiani, uno dei grandi della scultura italiana del novecento, appartiene alla sua terra mediterranea, dove regnano miti e favole, dove si coltiva ancora oggi questo ricco passato di storie con le loro figure fantastiche, dei e demoni. Non a caso l’artista è stato uno degli autori di centrale importanza per il film di federico Fellini “E la nave va” (1983).
Al contrario, Franz Hitzler è nato nella campagna bavarese appena dopo la guerra e ha vissuto il dramma tedesco tra negazione, repressione e partenza di una nuova generazione per il futuro. Da allora si è dedicato alla ricerca della vera faccia dell’uomo, le sue menzogne, la sua sofferenza e la sua gioia, la sua folle vita. Le sue sculture in ceramica, create da anni durante ripetuti soggiorni in Liguria, in una delle più famose botteghe per la ceramica d’artista, esprimono con forza ed enfasi, con ironia e con simpatia le sfaccettature dell’animale umano.
Bruno Martinazzi (*1923 a Torino), Grandseigneur del gioiello contemporaneo internazionale e scultore, anch’esso ispirato dall’eredità antica, rende immortale il messaggio dei grandi filosofi della classicità in opere di particolare impronta. Le sue sculture rappresentano frammenti del
corpo e in questo modo trasformano metaforicamente l’idea della creazione in una compatta e compresso citazione. In queste figure è contenuto l’universo.
Con la sua elegante e sinuosa italianità contrastano gli oggetti da parete dell’austriaco Peter Skubic (* 1935 a Gornji-Milanovac / Ex-Jugoslavia), in acciaio inox, complessi costruzioni con specchi, talvolta completati con elementi colorati, razionali, allegri, freschi e di grande impatto spaziale. Ritmo e composizione, basati sullo studio delle regole del Fibonacci, dominano queste seducenti opere.
I gioielli di Therese Hilbert sembrano di schiantare la cornice della nostra mostra se non fossero di sorprendente qualità plastica, di brillante costruzione scultorea, di affascinante presenza figurativa. Esclusivamente elaborati in argento, con occasionale intervento colorito, offrono un brillante supplemento alla nostra mostra.
Da Valeriano Trubbiani (*1937 a Macerata) fino alle opere di Franz Hitzler (*1946 Thalmassing / Germania) esiste una notevole distanza. Ma entrambi sono appassionati ricercatori nel campo delle condizioni esistenziali, delle radici arcaiche e archetipi culturali della nostra civilizzazione – in diverse maniere. Trubbiani, uno dei grandi della scultura italiana del novecento, appartiene alla sua terra mediterranea, dove regnano miti e favole, dove si coltiva ancora oggi questo ricco passato di storie con le loro figure fantastiche, dei e demoni. Non a caso l’artista è stato uno degli autori di centrale importanza per il film di federico Fellini “E la nave va” (1983).
Al contrario, Franz Hitzler è nato nella campagna bavarese appena dopo la guerra e ha vissuto il dramma tedesco tra negazione, repressione e partenza di una nuova generazione per il futuro. Da allora si è dedicato alla ricerca della vera faccia dell’uomo, le sue menzogne, la sua sofferenza e la sua gioia, la sua folle vita. Le sue sculture in ceramica, create da anni durante ripetuti soggiorni in Liguria, in una delle più famose botteghe per la ceramica d’artista, esprimono con forza ed enfasi, con ironia e con simpatia le sfaccettature dell’animale umano.
Bruno Martinazzi (*1923 a Torino), Grandseigneur del gioiello contemporaneo internazionale e scultore, anch’esso ispirato dall’eredità antica, rende immortale il messaggio dei grandi filosofi della classicità in opere di particolare impronta. Le sue sculture rappresentano frammenti del
corpo e in questo modo trasformano metaforicamente l’idea della creazione in una compatta e compresso citazione. In queste figure è contenuto l’universo.
Con la sua elegante e sinuosa italianità contrastano gli oggetti da parete dell’austriaco Peter Skubic (* 1935 a Gornji-Milanovac / Ex-Jugoslavia), in acciaio inox, complessi costruzioni con specchi, talvolta completati con elementi colorati, razionali, allegri, freschi e di grande impatto spaziale. Ritmo e composizione, basati sullo studio delle regole del Fibonacci, dominano queste seducenti opere.
I gioielli di Therese Hilbert sembrano di schiantare la cornice della nostra mostra se non fossero di sorprendente qualità plastica, di brillante costruzione scultorea, di affascinante presenza figurativa. Esclusivamente elaborati in argento, con occasionale intervento colorito, offrono un brillante supplemento alla nostra mostra.
17
dicembre 2011
Piccole Sculture
Dal 17 dicembre 2011 al 25 gennaio 2012
arte moderna e contemporanea
Location
MAURER ZILIOLI – CONTEMPORARY ARTS
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Orario di apertura
Merc.-Sab. 15.30-19.30
Vernissage
17 Dicembre 2011, ore 18.30
Autore