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Pictorial Imagery
Attraverso immagini figurative non originali, le opere in mostra di Andrea Fiorino, Manuel Portioli, Alessandro Saturno e Alan Stefanato possono far dialogare il sacro e il profano; interpretano in modo originale l’ultraterreno, il divino e la carnalità della vita superando una visione dicotomica.
Comunicato stampa
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Pictorial Imagery fa riferimento a recenti ricerche in ambito filosofico, psicologico e delle neuroscienze che si interrogano sulla natura del pensiero. Se l’antico dibattito sulle “immagini nella mente”, che mette in contrasto la teoria proposizionale (basata su concetti e verbalizzazioni) e la teoria analogica (pittorica, analoga alla elaborazione percettiva) non ha dato una risposta univoca, i quattro artisti in mostra lo fanno palesemente: l’idea è un’immagine mentale. Le figurazioni sono una rappresentazione mentale o neuronale che trascendono la semantica, cooptando però costrutti culturali. Ed è proprio grazie all’utilizzo delle immagini che Andrea Fiorino, Manuel Portioli, Alessandro Saturno e Alan Stefanato possono far dialogare il sacro e il profano.
Attraverso immagini figurative non originali, le opere in mostra riescono a interpretare in modo originale l’ultraterreno, il divino e la carnalità della vita superando una visione dicotomica.
Andrea Fiorino (1990) fonde il sacro e il profano dei suoi figuri bestiali in una stessa materia; lo fa con forti, quasi esperimenti cromatici, e rielabora la storia dell’arte tradizionale. In un mondo quasi magico, paradisiaco, le figure nude sono ricoperte, quasi invase, dalla natura, selvaggia nelle forme e nei colori.
Il lavoro di Manuel Portioli (1987) è parte di una ricerca antropologica dove soggetti di una pittura più comune, figurativa, diventano sfondo di scritte e segni che riconducono alle esperienze metropolitane dell’artista, alle suggestioni della street art. I suoi lavori sono ritratti di un momento storico e delle persone che ne prendono parte: accumuli, sovrapposizioni e scritte che Portioli utilizza per far dialogare il presente e il passato, l’aulico e il volgare, il sacro e il profano.
Alessandro Saturno (1983) propone figure di un immaginario comune, dee e vergini, corpi e volti, che sembrano sospesi nell’attesa di qualcosa. Anime leggere e delicate in balia dell’aria, del movimento e del tempo. I soggetti si palesano con imponenza e poi sembrano scomparire, allontanarsi, rifuggendo un sentimento di evidente passionalità.
Anche nella pittura di Alan Stefanato (1992) si manifestano luoghi vissuti e paesaggi già visti, animati da presenze che si decompongono e che mutano aspetto e colori. In questi scenari il dubbio avanza e la realtà diventa ambigua e scivolosa; così nelle sue tele prende forma il mutamento, ciò che in apparenza sembra disgregarsi, sotto il fluido movimento degli olii cambia forma e rinasce nella ricerca della spiritualità terrena.
Attraverso immagini figurative non originali, le opere in mostra riescono a interpretare in modo originale l’ultraterreno, il divino e la carnalità della vita superando una visione dicotomica.
Andrea Fiorino (1990) fonde il sacro e il profano dei suoi figuri bestiali in una stessa materia; lo fa con forti, quasi esperimenti cromatici, e rielabora la storia dell’arte tradizionale. In un mondo quasi magico, paradisiaco, le figure nude sono ricoperte, quasi invase, dalla natura, selvaggia nelle forme e nei colori.
Il lavoro di Manuel Portioli (1987) è parte di una ricerca antropologica dove soggetti di una pittura più comune, figurativa, diventano sfondo di scritte e segni che riconducono alle esperienze metropolitane dell’artista, alle suggestioni della street art. I suoi lavori sono ritratti di un momento storico e delle persone che ne prendono parte: accumuli, sovrapposizioni e scritte che Portioli utilizza per far dialogare il presente e il passato, l’aulico e il volgare, il sacro e il profano.
Alessandro Saturno (1983) propone figure di un immaginario comune, dee e vergini, corpi e volti, che sembrano sospesi nell’attesa di qualcosa. Anime leggere e delicate in balia dell’aria, del movimento e del tempo. I soggetti si palesano con imponenza e poi sembrano scomparire, allontanarsi, rifuggendo un sentimento di evidente passionalità.
Anche nella pittura di Alan Stefanato (1992) si manifestano luoghi vissuti e paesaggi già visti, animati da presenze che si decompongono e che mutano aspetto e colori. In questi scenari il dubbio avanza e la realtà diventa ambigua e scivolosa; così nelle sue tele prende forma il mutamento, ciò che in apparenza sembra disgregarsi, sotto il fluido movimento degli olii cambia forma e rinasce nella ricerca della spiritualità terrena.
25
giugno 2015
Pictorial Imagery
Dal 25 giugno al 19 settembre 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA OPERE SCELTE
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-20
Vernissage
25 Giugno 2015, ore 18.30
Autore