L’Artista, internazionalmente noto come fondatore e massimo esponente della pittura Ermeneutica, esporrà 120 opere (dipinti ad olio su tela e matite su carta) eseguite tra il 1980 ed oggi, tra cui alcune di dimensioni monumentali. Accanto a queste saranno presentati 50 disegni preparatori per dipinti già realizzati o di prossima realizzazione. La mostra, a circa due anni di distanza dalla grande retrospettiva tenuta a Palazzo Venezia in Roma, offre una visione panoramica del linguaggio pittorico di Breccia, oggi arricchitosi di nuove soluzioni formali e di nuove proposte tematiche. Gran parte delle opere in mostra, di recentissima esecuzione, vengono infatti presentate qui per la prima volta.

Il titolo “Mondo Altro”, nell’intenzione dell’autore, sta ad indicare il senso post-nichilista del linguaggio ermeneutico (Heidegger, Gadamer, Rorty, ecc.) tanto dal punto di vista filosofico che da quello formale. L’approccio ermeneutico alle tematiche esistenzial-metafisiche – tematiche caratteristiche dell’opera di Breccia – presume difatti l’azzeramento delle tante certezze, o dei tanti “Altri mondi” edificati dalla tradizione razionalista dell’Occidente e la disponibilità della coscienza personale ad aprirsi alla “cifra significabile dell’essere”, interpretando la quale ciascuno di noi può riscoprire il proprio fondamento universale e dare un senso “sempre altro” al mondo unico ed irripetibile di se stesso.

La pittura ermeneutica offre al visitatore l’opportunità di partecipare, in modo estetico, al coinvolgente gioco dell’autosignificazione esistenziale, superando così, ad un tempo, tanto il nichilismo della metafisica pre-nietzscheana, quanto il soggettivismo relativistico post-nietzscheano, altrettanto nichilista e dogmatico nel suo rifiuto pregiudiziale di qualsiasi contenuto ontologico nella vita e nell’arte. Ciò si traduce, nella pittura di Breccia, in un linguaggio creativo personalissimo la cui “cifra” formale e la cui “poetica” voltano definitivamente le spalle al “già visto” e resuscitano nel modo più libero, più ludico e più extra-vagante quella perenne “alterità” dell’essere e quegli interrogativi fondamentali sull’esistenza di noi stessi e del nostro mondo, di cui si avverte la drammatica scomparsa nel panorama della cultura artistica, e non solo artistica, contemporanea.

La mostra è accompagnata da un pieghevole di otto pagine con nove immagini a colori ed una nota introduttiva dell’artista. Sono disponibili, presso il CERP, le numerose pubblicazioni (libri e cataloghi) che documentano ed illustrano ampiamente il percorso artistico-filosofico di Pier Augusto Breccia nel trentennio della sua attività espositiva e culturale.

Altre informazioni sull’artista e la sua pittura ermeneutica sul sito