Nel 1992 Pier Luigi Buglioni va in Cina per organizzare e curare una mostra d'artecontemporanea: “Il tempo della vita (Il Cavallo di Troia)”, che verrà ospitata nel piùimportante museo del paese, il Museo di Storia Cinese (piazza Tienanmen, Pechino).Per l'artista, e per tutti coloro che lo seguirono, fu un evento straordinario in quantosi trattava della prima mostra d'arte contemporanea con esponenti occidentali della“nuova era” cinese, avviata da Deng Xiaoping e che continua fino ad oggi, suscitandosempre nuovi interessi e stupori.La sorpresa e il coinvolgimento di Buglioni nel paese sino-asiatico hanno permessoall' artista di portare con sé - al suo ritorno in Occidente, in Italia - forti impressioni, ricordi,tracce segni e oggetti della storia e cultura cinese; essi dialogano e interagiscono con lasua personale poetica: una ricerca capace di captare le continue sollecitazionidell' ambiente, e che dunque muta, si plasma e trasforma in maniera perenne.Le opere qui presentate in The Great Wall, La Grande Muraglia, partono dai vari emolteplici significati simbolici evocati da questa imponente e ammirevole opera, perindagare gli interessanti e attuali rapporti fra divieto/accesso, chiuso/aperto,“dislocazione” spaziale e culturale.

A.V.