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Pier Paolo Bandini – Enlightened Triptychs
Il suo lavoro esplora relazioni umane e le dinamiche interiori della nostra personalità. Per la mostra al Maud propone una serie di lightbox: ognuna è composta da tre immagini sovrapposte, così creando “trittici illuminati” tridimensionali
Comunicato stampa
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Si inaugura Venerdi 18 Aprile nello spazio di MAUD, Enlightenend Triptychs, una personale
dell’artista romano Pier Paolo Bandini. Il suo lavoro esplora relazioni umane e le dinamiche interiori
della nostra personalità. Per la mostra al Maud propone una serie di lightbox: ognuna è composta
da tre immagini sovrapposte, così creando “trittici illuminati” tridimensionali.
Bandini tramanda il flusso dell’immagine dell’uomo dalle sue origini al presente. Nei suoi lightbox si
fondono tre periodi decisivi sia per l’umanità sia per l’arte figurativa: il Neolitico (conosciuto per le
prime immagini dell’uomo sociale), il Rinascimento (l’età dell’umanesimo e dell’arte figurativa) ed il
presente (la cultura di massa ed il mondo tecnologico). Tre figure sovrapposte: il primo livello,
secondo l’artista l’ossatura dell’opera, è composta da figure simboliche, prese dal sito archeologico
del Monte Latmo in Turchia: rappresentano le prime immagini dell’uomo in raffigurazioni di vita
sociale, in coppia ed in famiglia, e perfino nelle feste nuziali. Il secondo livello rappresenta un’
immagine della pittura rinascimentale, spesso Cristo, la Madonna o un santo, tutti modelli cristiani.
Il terzo livello mostra contorni illuminati che rappresentano eroi contemporanei: managers, pin-up
girls, modelle ed atleti, immagini prese da giornali, riviste di moda e di sport.
Riflettendo su questi periodi, il Neolitico ci fa pensare alle relazioni umane, fondamentale per la
sopravvivenza. Ē da questo asse centrale che si scaturisce il dialogo fra l’immagine cristiana del
Rinascimento che esprime emozioni come amore, sofferenza e compassione (alludendo al mondo
spirituale) e l’immagine attuale che esprime un registro di emozioni come narcisismo, seduzione e
competizione (che richiama il potere e la fama). La contrapposizione di queste figure sovrapposte
creano forze opposte (il mondo reale/spirituale, l’individuo/società ecc.) che si stabiliscono (ma non
si risolvono) al centro tramite relazioni umane. Visivamente la dialettica va in tutte e due le
direzioni: l’immagine solida rinascimentale fa pensare all umanesimo e all’esplorazione individuale,
ma la figura cristiana allude al mondo spirituale. Dall’altro lato la figura attuale dell’eroe
contemporaneo indica un individuo concentrato su se stesso, mentre le traccie del contorno
suggeriscono una figura “stampata,” vuota e superficiale; una sagoma.
I trittici tridimensionali fanno anche pensare ad una versione ironica del mistero universale
dell’esperianza umana: oscurità seguita da catarsi e salvezza. In alcune opera l’oscurità fa parte
della preistoria, catarsi del rinascimento e la salvezza al realmente illuminato presente. Ma spesso
le tappe sono cambiate (certo si pensa alla salvezza vedendo le immagini cristiane del
rinascimento): infatti il percorso dantesco fa parte di ogni livello. Ci si domanda se la nostra età di
illuminazione scientifica e tecnologica non produca il contrario: non è l’illuminazione spirituale ma
l’illuminazione artificiale, fama temporanea e ricchezza. “Salvezza” vuol dire successo e il colore
rosso del sangue ci fa pensare alla lotta per arrivarci, ma a quale prezzo? Illuminato ma isolato e
vuoto è come percepiamo il contorno della figura. Ma l’umanità si è persa perché lo scopo non è più
l’illuminazione spirituale ma la fama temporanea? Profondità ed ironia seguono un percorso stretto
e creano un forte atto di equilibrio nel lavoro di Bandini.
L’artista è capace di coinvolgere lo spettatore nei suoi trittici illuminati: siamo confrontati con gli
ideali del passato di fronte a quelli di oggi. Come nei libri per bambini da colorare, l’artista ci invita
a colmare il vuoto: in vero spirito duchampiano è sempre lo spettatore che completa l’opera.
UH
dell’artista romano Pier Paolo Bandini. Il suo lavoro esplora relazioni umane e le dinamiche interiori
della nostra personalità. Per la mostra al Maud propone una serie di lightbox: ognuna è composta
da tre immagini sovrapposte, così creando “trittici illuminati” tridimensionali.
Bandini tramanda il flusso dell’immagine dell’uomo dalle sue origini al presente. Nei suoi lightbox si
fondono tre periodi decisivi sia per l’umanità sia per l’arte figurativa: il Neolitico (conosciuto per le
prime immagini dell’uomo sociale), il Rinascimento (l’età dell’umanesimo e dell’arte figurativa) ed il
presente (la cultura di massa ed il mondo tecnologico). Tre figure sovrapposte: il primo livello,
secondo l’artista l’ossatura dell’opera, è composta da figure simboliche, prese dal sito archeologico
del Monte Latmo in Turchia: rappresentano le prime immagini dell’uomo in raffigurazioni di vita
sociale, in coppia ed in famiglia, e perfino nelle feste nuziali. Il secondo livello rappresenta un’
immagine della pittura rinascimentale, spesso Cristo, la Madonna o un santo, tutti modelli cristiani.
Il terzo livello mostra contorni illuminati che rappresentano eroi contemporanei: managers, pin-up
girls, modelle ed atleti, immagini prese da giornali, riviste di moda e di sport.
Riflettendo su questi periodi, il Neolitico ci fa pensare alle relazioni umane, fondamentale per la
sopravvivenza. Ē da questo asse centrale che si scaturisce il dialogo fra l’immagine cristiana del
Rinascimento che esprime emozioni come amore, sofferenza e compassione (alludendo al mondo
spirituale) e l’immagine attuale che esprime un registro di emozioni come narcisismo, seduzione e
competizione (che richiama il potere e la fama). La contrapposizione di queste figure sovrapposte
creano forze opposte (il mondo reale/spirituale, l’individuo/società ecc.) che si stabiliscono (ma non
si risolvono) al centro tramite relazioni umane. Visivamente la dialettica va in tutte e due le
direzioni: l’immagine solida rinascimentale fa pensare all umanesimo e all’esplorazione individuale,
ma la figura cristiana allude al mondo spirituale. Dall’altro lato la figura attuale dell’eroe
contemporaneo indica un individuo concentrato su se stesso, mentre le traccie del contorno
suggeriscono una figura “stampata,” vuota e superficiale; una sagoma.
I trittici tridimensionali fanno anche pensare ad una versione ironica del mistero universale
dell’esperianza umana: oscurità seguita da catarsi e salvezza. In alcune opera l’oscurità fa parte
della preistoria, catarsi del rinascimento e la salvezza al realmente illuminato presente. Ma spesso
le tappe sono cambiate (certo si pensa alla salvezza vedendo le immagini cristiane del
rinascimento): infatti il percorso dantesco fa parte di ogni livello. Ci si domanda se la nostra età di
illuminazione scientifica e tecnologica non produca il contrario: non è l’illuminazione spirituale ma
l’illuminazione artificiale, fama temporanea e ricchezza. “Salvezza” vuol dire successo e il colore
rosso del sangue ci fa pensare alla lotta per arrivarci, ma a quale prezzo? Illuminato ma isolato e
vuoto è come percepiamo il contorno della figura. Ma l’umanità si è persa perché lo scopo non è più
l’illuminazione spirituale ma la fama temporanea? Profondità ed ironia seguono un percorso stretto
e creano un forte atto di equilibrio nel lavoro di Bandini.
L’artista è capace di coinvolgere lo spettatore nei suoi trittici illuminati: siamo confrontati con gli
ideali del passato di fronte a quelli di oggi. Come nei libri per bambini da colorare, l’artista ci invita
a colmare il vuoto: in vero spirito duchampiano è sempre lo spettatore che completa l’opera.
UH
18
aprile 2008
Pier Paolo Bandini – Enlightened Triptychs
Dal 18 al 25 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MAUD
Roma, Via Capo D'africa, 6, (Roma)
Roma, Via Capo D'africa, 6, (Roma)
Orario di apertura
mar-dom 19-24
Vernissage
18 Aprile 2008, ore 19.30
Autore
Curatore