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Pierluca Cetera – Dopamina
Inaugura il 6 dicembre 2019 la personale di Pierluca Cetera “Dopamina” organizzata dalla fondazione per l’arte e le neuroscienze di Maglie (LE) del dott. Francesco Sticchi nell’ambito delle conferenze sul tema “Emozioni I° parte – la Ricerca”. La mostra prosegue fino al 15 dicembre.
Comunicato stampa
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La personale di Pierluca Cetera (Taranto, 1969) Dopamina mette in mostra i sentimenti e le emozioni umane attraverso una selezione di opere che l’artista ha realizzato tra il 2013 e oggi. La mostra, alla Fondazione per l’arte e le neuroscienze di Maglie (LE), inaugura venerdì 6 dicembre 2019 alle ore 19:00 e resterà aperta fino al 15 dicembre dalle 19:00 alle 22:00, mentre dal 16 al 30 su appuntamento. Il ciclo di conferenze “Emozioni I° parte – la Ricerca”, si svolgerà ogni sera, dal 6 al 15 dicembre nelle sale della mostra alle 19.30 e affronteranno il tema della Mente Emotiva.
Pierluca Cetera ama definirsi pittore, la sua tecnica, infatti, attinge alla tradizione della storia dell’arte dei grandi maestri, primi tra tutti per lui: Caravaggio, Velasquez, Goya e El Greco. Artisti della luce e dei forti contrasti, in cui la tecnica pittorica è strumento per lasciar emergere le profonde dimensioni del vivere umano: la natura, la sessualità, il sacro, la morte, la memoria, la solitudine. Cetera recupera tecniche in disuso come la pittura bituminosa, che ha visto il declino dall’affermarsi dell’impressionismo in poi, e compie una personalissima ricerca attraverso la pratica da copista di opere famose. Attraverso un percorso molto personale rielabora, attualizzandola, sia la tecnica pittorica che la copia stessa dei soggetti: realizza schizzi veloci di personaggi tratti da grandi opere famose che ridisegna poi a memoria. In questo modo ricompone i personaggi da lui scelti attraverso l’arricchimento del suo ricordo personale.
Le sue figure umane sono sempre collocate in ambientazioni sospese, indefinite, talvolta in veri e propri vuoti quasi bidimensionali. Esse si stagliano nette, nella loro definizione tridimensionale, o attraverso la citazione di dettagli ambientali, e, in questo modo, collocano la narrazione in uno stato sospeso, indefinito, dove il racconto riguarda, appunto, le storie delle emozioni e dei sentimenti umani piuttosto che veri e propri fatti della realtà e dell’agire umano. Il suo spazio è uno sfondo che tende a ribaltare i soggetti delle figure dipinte, rendendoli da oggetti osservati ad osservatori. I visi di Cetera sembrano scrutare il fruitore dell’opera, gli sfondi scuri richiamano, reinterpretandolo, il senso d’infinito dei fondi oro delle tavole trecentesche, trasformandoli in vuoti ambientali in cui il tempo è sospeso come nel limbo del tempo della mente.
La Fondazione per l’arte e le neuroscienze promuove l’avvicinamento del pubblico alle neuroscienze attraverso l’arte contemporanea. Secondo il Dott. Francesco Sticchi, direttore della fondazione, le figure umane di Cetera raccontano di personaggi in bilico tra il sentire e l’agire e offrono il pretesto ideale per mettere in luce quello stato di riposo del cervello definito dalle neuroscienze “Default Mode Network”. L'attività cerebrale, quando non si è impegnati in un compito specifico, è identificata come “Mondo Interiore del Cervello”. La realtà esterna ed il corpo fisico di ogni individuo è in costante cambiamento, questa condizione viene definita come “Tempo del Mondo”. Sono le dimensioni emotive ed affettive che, grazie ai sentimenti, riescono a mettere in equilibrio queste due dimensioni, interna ed esterna, e consentono di mantenere la continuità del proprio Sé.
È esattamente in questa dimensione sospesa - che collega interno ed esterno, individuo e realtà - che secondo il Dott. Sticchi si collocano le figure umane delle opere di Pierluca Cetera. In quel momento di passaggio tra desiderio ed azione, tra la percezione interiore di uno stimolo proveniente dall’esterno e la presa di coscienza del desiderio, il cervello rilascia la “dopamina”, il neurotrasmettitore chiave delle scelte dell’agire umano. Nell’attimo in cui il cervello decide di tradurre in azione il perseguimento di un desiderio, quando cioè la motivazione è determinata al raggiungimento dell’obbiettivo e quindi pregusta la ricompensa, in quel breve momento, che racchiude al suo interno questi complessi meccanismi di interiorizzazione ed esteriorizzazione, avviene il rilascio di questa sostanza così determinante per le scelte di azione dell’individuo
Pierluca Cetera ama definirsi pittore, la sua tecnica, infatti, attinge alla tradizione della storia dell’arte dei grandi maestri, primi tra tutti per lui: Caravaggio, Velasquez, Goya e El Greco. Artisti della luce e dei forti contrasti, in cui la tecnica pittorica è strumento per lasciar emergere le profonde dimensioni del vivere umano: la natura, la sessualità, il sacro, la morte, la memoria, la solitudine. Cetera recupera tecniche in disuso come la pittura bituminosa, che ha visto il declino dall’affermarsi dell’impressionismo in poi, e compie una personalissima ricerca attraverso la pratica da copista di opere famose. Attraverso un percorso molto personale rielabora, attualizzandola, sia la tecnica pittorica che la copia stessa dei soggetti: realizza schizzi veloci di personaggi tratti da grandi opere famose che ridisegna poi a memoria. In questo modo ricompone i personaggi da lui scelti attraverso l’arricchimento del suo ricordo personale.
Le sue figure umane sono sempre collocate in ambientazioni sospese, indefinite, talvolta in veri e propri vuoti quasi bidimensionali. Esse si stagliano nette, nella loro definizione tridimensionale, o attraverso la citazione di dettagli ambientali, e, in questo modo, collocano la narrazione in uno stato sospeso, indefinito, dove il racconto riguarda, appunto, le storie delle emozioni e dei sentimenti umani piuttosto che veri e propri fatti della realtà e dell’agire umano. Il suo spazio è uno sfondo che tende a ribaltare i soggetti delle figure dipinte, rendendoli da oggetti osservati ad osservatori. I visi di Cetera sembrano scrutare il fruitore dell’opera, gli sfondi scuri richiamano, reinterpretandolo, il senso d’infinito dei fondi oro delle tavole trecentesche, trasformandoli in vuoti ambientali in cui il tempo è sospeso come nel limbo del tempo della mente.
La Fondazione per l’arte e le neuroscienze promuove l’avvicinamento del pubblico alle neuroscienze attraverso l’arte contemporanea. Secondo il Dott. Francesco Sticchi, direttore della fondazione, le figure umane di Cetera raccontano di personaggi in bilico tra il sentire e l’agire e offrono il pretesto ideale per mettere in luce quello stato di riposo del cervello definito dalle neuroscienze “Default Mode Network”. L'attività cerebrale, quando non si è impegnati in un compito specifico, è identificata come “Mondo Interiore del Cervello”. La realtà esterna ed il corpo fisico di ogni individuo è in costante cambiamento, questa condizione viene definita come “Tempo del Mondo”. Sono le dimensioni emotive ed affettive che, grazie ai sentimenti, riescono a mettere in equilibrio queste due dimensioni, interna ed esterna, e consentono di mantenere la continuità del proprio Sé.
È esattamente in questa dimensione sospesa - che collega interno ed esterno, individuo e realtà - che secondo il Dott. Sticchi si collocano le figure umane delle opere di Pierluca Cetera. In quel momento di passaggio tra desiderio ed azione, tra la percezione interiore di uno stimolo proveniente dall’esterno e la presa di coscienza del desiderio, il cervello rilascia la “dopamina”, il neurotrasmettitore chiave delle scelte dell’agire umano. Nell’attimo in cui il cervello decide di tradurre in azione il perseguimento di un desiderio, quando cioè la motivazione è determinata al raggiungimento dell’obbiettivo e quindi pregusta la ricompensa, in quel breve momento, che racchiude al suo interno questi complessi meccanismi di interiorizzazione ed esteriorizzazione, avviene il rilascio di questa sostanza così determinante per le scelte di azione dell’individuo
06
dicembre 2019
Pierluca Cetera – Dopamina
Dal 06 al 15 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PER L’ARTE E LE NEUROSCIENZE
Maglie, via Thaon de Revel,, 25, (Lecce)
Maglie, via Thaon de Revel,, 25, (Lecce)
Orario di apertura
dalle 19:00 alle 22:00
Vernissage
6 Dicembre 2019, dalle 19:00 alle 22:00
Sito web
Ufficio stampa
Sirio Schiano Lo Moriello
Autore
Curatore
Produzione organizzazione