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Pierluigi Calignano – Un titolo casuale
La DAFNA Gallery di Danilo Ambrosino e Anna Fresa, ospita la mostra Un titolo casuale dell’artista Pierluigi Calignano, a cura di Marco Izzolino. Pierluigi Calignano, in questa sua prima personale a Napoli, presenta disegni e sculture prodotti negli ultimi anni di ricerca
Comunicato stampa
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La DAFNA Gallery di Danilo Ambrosino e Anna Fresa, ospita la mostra Un titolo casuale dell’artista Pierluigi Calignano, a cura di Marco Izzolino.
Pierluigi Calignano, in questa sua prima personale a Napoli, presenta disegni e sculture prodotti negli ultimi anni di ricerca ed una installazione appositamente creata per la galleria. Tutte le opere sono il risultato alternativo d'un processo di esperienza e di studio che ha una matrice comune. In questa mostra l’artista, appare prima di tutto come uno studioso dell’attività creativa come strumento di analisi della realtà.
Il Calignano “studioso” è tornato all’origine del processo di visualizzazione e di elaborazione del pensiero visivo, manipolandolo al fine di trasformarlo in uno strumento in grado di raccontarsi nel proprio divenire. Le sue opere più riuscite sono quelle che riescono a manifestare contemporaneamente la provenienza, il percorso di elaborazione e le potenzialità di trasformazione dell’idea da cui sono scaturite.
Il suo punto di partenza è stata l’analisi delle possibilità offerte dalla pratica del disegno, attraverso il quale da vita ad un processo creativo che, anziché rappresentare qualcosa di esteriore, è in grado di raccontare il proprio svolgersi. Trovandosi di fronte al foglio di carta, infatti, invece di tracciare la prima linea, Calignano ha cominciato a piegare quel foglio. Con l’iniziale intenzione di creare un disegno, l’artista si è ritrovato con un inizio di scultura: piuttosto che operare sulla superficie ha scelto dunque di operare nello spazio.
Il risultato di tale processo è stato la creazione di “macchine”, che però, come le “macchine inutili” di Bruno Munari, non rappresentano nulla, non servono a nulla, eppure raccontano tantissimo. È una macchina inutile ad esempio la Sleeping Structure, che rivela paradossalmente il successo di un fallimento: una costruzione nata (forse) con l’obiettivo di diventare una architettura funzionale e che nel suo (inevitabile) collasso manifesta inaspettate possibilità d’essere attraversata e di porsi in relazione con lo spazio in cui è inserita. I suoi grandi disegni effettivamente si possono ripiegare e riporre in una borsa, le sue tele possono riavvolgersi e srotolarsi in luoghi diversi, le sue sculture e installazioni possono essere smontate e riassemblate in modo totalmente differente a seconda dello spazio che le contiene. Tutte le opere sono pensate affinché abbiano un carattere nomade, anche se la loro destinazione è tutt’altro che temporanea.
Il titolo della mostra intende così far riferimento al carattere impermanente del reale, che non risparmia né le intuizioni né la pratica artistica. Ogni opera, così come ogni mostra, non costituisce né il punto di arrivo, né il punto di partenza di una determinata ricerca, ma una sua apparentemente casuale manifestazione momentanea. Nel flusso della trasformazione dinamica dell’idea da cui la mostra scaturisce il titolo non può essere pensato, ma solo essere sentito; coinvolgendo - in questo “sentire” - possibilmente lo spettatore.
Note Biografiche e Curriculum
Pierluigi Calignano (Gallipoli 1971), ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attualmente vive e lavora tra Alezio (Lecce) e Sassari, dove insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”. Dalla metà degli anni 90, Pierluigi Calignano porta avanti una ricerca dove l’energia creativa riesce a far convivere pacificamente il rigore geometrico e formale con l’uso del gioco e dell’attività onirica. Un gusto personalissimo per l’ibridazione gli permette di muoversi tra scultura, disegno, installazione e performance, in perenne oscillazione tra riferimenti alle estetiche delle prime e delle seconde Avanguardie del Novecento e una pratica diretta ed estemporanea, attraverso l’uso di materiali poveri, come forma di scoperta e di esperienza quotidiana del reale.
Principali mostre personali: The Invisible Book, PS IS 437 K, Brooklyn, New York (US), 2016; Non Dire, Non Aggiungere, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG), 2015; Click together (con Federico Maddalozzo), LWZ Projekte, Vienna (AT); Il secondo cielo, O’, Milano, 2013; Salinger si legge a gennaio, MARS, Milano, 2010; La superficie di uno specchio d’acqua, MAGA - Museo Arte Gallarate, Gallarate (VA), 2010; L'interminabilità e l'intollerabilità di ogni sforzo terrestre, Galleria dell’Arco, Palermo, 2009; L-Ray, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, 2007; Verde à pois, Centre Culturel Français, Milano, 2005; Pierluigi Calignano: , Carbone.to, Torino, 2004; Ci sono sogni che preferirei non ricordare, Viafarini, Milano, 2002.
Principali mostre collettive: Mondo Mendini, Groninger Museum, Groningen, (NL), 2019; Moto Contrario, Teatro Civico, Alghero, 2019; We got lucky, Chashama, Brooklyn, NY (US), 2017; ALT - Arte Contemporanea al Palatino, Foro Palatino, Roma, 2017; Eremi Arte, Grotta Sant’Angelo, Balsorano (AQ), 2016; Fuori Uso - Avviso di Garanzia, Ex Tribunale, Pescara, 2016; Walking On The Planet, Museo Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 2016; Object Perdu - Discorsi sul metodo, Fonazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA), 2014; Common interests, Rowan University Art Gallry, Glassboro, NJ (US), 2013; Performing Structures, Wäscherei Kunstverein Zürich (CH), 2012; Fuori Uso in Opera, Cantiere Caldora Opera, Pescara, 2012; Quelli che restano, Spazio Oberdan, Milano, 2011; Back Home, Monumentale di Santa Scolastica, Bari, 2011; La scultura italiana del XXI secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010; Quali cose siamo, III Triennale Design Museum, Triennale di Milano, Milano, 2010; IM03. L’immagine sottile, GC. AC. - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (GO), 2009; Soft Cell., GC. AC. - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (GO), 2008; Questo mondo è fantastico. Vent’anni con Guido Carbone, Palazzo Bricherasio, Torino, 2008; Fatto in Svezia, Roda Sten Museum, Goteborg, Sweden, 2007; La Giovine Italia, Pinacoteca Nazionale, Bologna, 2007; Il marmo e la celluloide, Villa della Versiliana, Marina di Pietrasanta (LU), 2006;La Scultura Italiana del XX secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 2005; Art of Italian Design, Megaron Plus, Atene (GR), 2005; SerrOne, Biennale Giovani, Serrone della Villa Reale, Monza, 2005; Z.A.T., GCdAM, Gallarate 2004; Tirana Biennale 2, Tirana, Albania 2003. Assab One, Assab One, Milano, 2002; Generazionale: indagine sulle nuove generazioni, Basilica Palladiana, Vicenza, 2001; Futurama. Arte in Italia 2000, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2000.
Principali residenze e workshop: Contemporary - Festival di Musica e d’Arte d’Avanguardia IV Edizione, Donori (CA), 2016; I-Park Residency Program, I-Park Foundation, East Haddam, Connecticut (US), 2012; Madeinfilandia 2011, Pieve a Presciano (Arezzo), 2011; Art Omi, International Artist’s Residency, Omi International Arts Center, Ghent, NY (USA), 2008; International Studio and Curatorial Program (ISCP), New York, NY (US), 2007; Corso Superiore di Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Visiting Professor Joseph Kosuth, Como, 1995.
Pierluigi Calignano, in questa sua prima personale a Napoli, presenta disegni e sculture prodotti negli ultimi anni di ricerca ed una installazione appositamente creata per la galleria. Tutte le opere sono il risultato alternativo d'un processo di esperienza e di studio che ha una matrice comune. In questa mostra l’artista, appare prima di tutto come uno studioso dell’attività creativa come strumento di analisi della realtà.
Il Calignano “studioso” è tornato all’origine del processo di visualizzazione e di elaborazione del pensiero visivo, manipolandolo al fine di trasformarlo in uno strumento in grado di raccontarsi nel proprio divenire. Le sue opere più riuscite sono quelle che riescono a manifestare contemporaneamente la provenienza, il percorso di elaborazione e le potenzialità di trasformazione dell’idea da cui sono scaturite.
Il suo punto di partenza è stata l’analisi delle possibilità offerte dalla pratica del disegno, attraverso il quale da vita ad un processo creativo che, anziché rappresentare qualcosa di esteriore, è in grado di raccontare il proprio svolgersi. Trovandosi di fronte al foglio di carta, infatti, invece di tracciare la prima linea, Calignano ha cominciato a piegare quel foglio. Con l’iniziale intenzione di creare un disegno, l’artista si è ritrovato con un inizio di scultura: piuttosto che operare sulla superficie ha scelto dunque di operare nello spazio.
Il risultato di tale processo è stato la creazione di “macchine”, che però, come le “macchine inutili” di Bruno Munari, non rappresentano nulla, non servono a nulla, eppure raccontano tantissimo. È una macchina inutile ad esempio la Sleeping Structure, che rivela paradossalmente il successo di un fallimento: una costruzione nata (forse) con l’obiettivo di diventare una architettura funzionale e che nel suo (inevitabile) collasso manifesta inaspettate possibilità d’essere attraversata e di porsi in relazione con lo spazio in cui è inserita. I suoi grandi disegni effettivamente si possono ripiegare e riporre in una borsa, le sue tele possono riavvolgersi e srotolarsi in luoghi diversi, le sue sculture e installazioni possono essere smontate e riassemblate in modo totalmente differente a seconda dello spazio che le contiene. Tutte le opere sono pensate affinché abbiano un carattere nomade, anche se la loro destinazione è tutt’altro che temporanea.
Il titolo della mostra intende così far riferimento al carattere impermanente del reale, che non risparmia né le intuizioni né la pratica artistica. Ogni opera, così come ogni mostra, non costituisce né il punto di arrivo, né il punto di partenza di una determinata ricerca, ma una sua apparentemente casuale manifestazione momentanea. Nel flusso della trasformazione dinamica dell’idea da cui la mostra scaturisce il titolo non può essere pensato, ma solo essere sentito; coinvolgendo - in questo “sentire” - possibilmente lo spettatore.
Note Biografiche e Curriculum
Pierluigi Calignano (Gallipoli 1971), ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attualmente vive e lavora tra Alezio (Lecce) e Sassari, dove insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”. Dalla metà degli anni 90, Pierluigi Calignano porta avanti una ricerca dove l’energia creativa riesce a far convivere pacificamente il rigore geometrico e formale con l’uso del gioco e dell’attività onirica. Un gusto personalissimo per l’ibridazione gli permette di muoversi tra scultura, disegno, installazione e performance, in perenne oscillazione tra riferimenti alle estetiche delle prime e delle seconde Avanguardie del Novecento e una pratica diretta ed estemporanea, attraverso l’uso di materiali poveri, come forma di scoperta e di esperienza quotidiana del reale.
Principali mostre personali: The Invisible Book, PS IS 437 K, Brooklyn, New York (US), 2016; Non Dire, Non Aggiungere, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG), 2015; Click together (con Federico Maddalozzo), LWZ Projekte, Vienna (AT); Il secondo cielo, O’, Milano, 2013; Salinger si legge a gennaio, MARS, Milano, 2010; La superficie di uno specchio d’acqua, MAGA - Museo Arte Gallarate, Gallarate (VA), 2010; L'interminabilità e l'intollerabilità di ogni sforzo terrestre, Galleria dell’Arco, Palermo, 2009; L-Ray, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, 2007; Verde à pois, Centre Culturel Français, Milano, 2005; Pierluigi Calignano: , Carbone.to, Torino, 2004; Ci sono sogni che preferirei non ricordare, Viafarini, Milano, 2002.
Principali mostre collettive: Mondo Mendini, Groninger Museum, Groningen, (NL), 2019; Moto Contrario, Teatro Civico, Alghero, 2019; We got lucky, Chashama, Brooklyn, NY (US), 2017; ALT - Arte Contemporanea al Palatino, Foro Palatino, Roma, 2017; Eremi Arte, Grotta Sant’Angelo, Balsorano (AQ), 2016; Fuori Uso - Avviso di Garanzia, Ex Tribunale, Pescara, 2016; Walking On The Planet, Museo Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 2016; Object Perdu - Discorsi sul metodo, Fonazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA), 2014; Common interests, Rowan University Art Gallry, Glassboro, NJ (US), 2013; Performing Structures, Wäscherei Kunstverein Zürich (CH), 2012; Fuori Uso in Opera, Cantiere Caldora Opera, Pescara, 2012; Quelli che restano, Spazio Oberdan, Milano, 2011; Back Home, Monumentale di Santa Scolastica, Bari, 2011; La scultura italiana del XXI secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010; Quali cose siamo, III Triennale Design Museum, Triennale di Milano, Milano, 2010; IM03. L’immagine sottile, GC. AC. - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (GO), 2009; Soft Cell., GC. AC. - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (GO), 2008; Questo mondo è fantastico. Vent’anni con Guido Carbone, Palazzo Bricherasio, Torino, 2008; Fatto in Svezia, Roda Sten Museum, Goteborg, Sweden, 2007; La Giovine Italia, Pinacoteca Nazionale, Bologna, 2007; Il marmo e la celluloide, Villa della Versiliana, Marina di Pietrasanta (LU), 2006;La Scultura Italiana del XX secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 2005; Art of Italian Design, Megaron Plus, Atene (GR), 2005; SerrOne, Biennale Giovani, Serrone della Villa Reale, Monza, 2005; Z.A.T., GCdAM, Gallarate 2004; Tirana Biennale 2, Tirana, Albania 2003. Assab One, Assab One, Milano, 2002; Generazionale: indagine sulle nuove generazioni, Basilica Palladiana, Vicenza, 2001; Futurama. Arte in Italia 2000, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2000.
Principali residenze e workshop: Contemporary - Festival di Musica e d’Arte d’Avanguardia IV Edizione, Donori (CA), 2016; I-Park Residency Program, I-Park Foundation, East Haddam, Connecticut (US), 2012; Madeinfilandia 2011, Pieve a Presciano (Arezzo), 2011; Art Omi, International Artist’s Residency, Omi International Arts Center, Ghent, NY (USA), 2008; International Studio and Curatorial Program (ISCP), New York, NY (US), 2007; Corso Superiore di Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Visiting Professor Joseph Kosuth, Como, 1995.
25
maggio 2020
Pierluigi Calignano – Un titolo casuale
Dal 25 maggio al 25 giugno 2020
arte contemporanea
Location
DAFNA HOME GALLERY
Napoli, Via Santa Teresa Degli Scalzi, 76, (Napoli)
Napoli, Via Santa Teresa Degli Scalzi, 76, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 10.00 – 19.00, Sabato su appuntamento
Vernissage
25 Maggio 2020, riapertura post lockdown
Autore
Curatore