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Piero Addis – Blue Codes
L’ opera di Addis, non si dona a noi completamente lineare e trasparente come potrebbe apparire, ma conserva un che di inafferrabile che rimane nascosto nel continuo fluttuare delle bianche, ovattate e multiformi nubi che attraversano l’azzurro
Comunicato stampa
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La personale, curata da David Galloway, raccoglie quindici dei suo più recenti lavori fotografici che rappresentano una sorta di rococò digitale moderno ma profondamente radicato nella tradizione estetica. Il titolo "blue codes” (codici blu) si riferisce a voli che l'artista ha fatto in questi ultimi anni: "LH3959" per un viaggio da Milano a Francoforte, "AF511" per Damasco-Parigi, o "SU279" per Mosca-Milano, per esempio. Durante questi voli l'artista ha fotografato il cielo visto dal finestrino dell'aereo, raccogliendo materiale visivo che in seguito ha fuso con scene "celesti" dei dipinti di Giambattista Tiepolo.
Come sottolinea il curatore: “Il lavoro finito è lontano dall’essere un semplice composite. Un’intera sequenza di immagini è sovrapposta, modificata, stampata sulla migliore carta fatta a mano, trattata con acquerello o inchiostro, nuovamente sottoposta a scansione, ristampata e infine montata su tela. Anche questa fase finale, talvolta, è ulteriormente lavorata e trattata con foglia d'oro, nello spirito del Tiepolo. L'illusione fluido-spaziale creata dal maestro veneziano è tradotta in un linguaggio contemporaneo da Piero Addis, il quale impiega non solo i media elettronici, ma anche strumenti classici come pennello, matita e penna”.
I "codici blu" si possono ritrovare nella tradizione dei taccuini degli schizzi su cui gli artisti viaggiatori hanno registrato le loro impressioni nel corso dei secoli. Come Addis, anche Tiepolo è stato un viaggiatore che non solo ha realizzato lavori su commissione in tutta Italia, ma che ha prodotto alcuni dei suoi affreschi più belli a Würzburg e Madrid. Il colore blu è un elemento centrale in quelle opere, che eleva lo sguardo dello spettatore al di sopra del monotono mondo quotidiano e lo guida verso il cielo.
Per Addis il colore blu evoca un’intera gamma di associazioni: il cielo e il mare, ma anche eleganza, malinconia, innocenza e armonia. (Non è un caso che le bandiere ufficiali dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite utilizzino uno sfondo blu).
Come sottolinea il curatore: “Il lavoro finito è lontano dall’essere un semplice composite. Un’intera sequenza di immagini è sovrapposta, modificata, stampata sulla migliore carta fatta a mano, trattata con acquerello o inchiostro, nuovamente sottoposta a scansione, ristampata e infine montata su tela. Anche questa fase finale, talvolta, è ulteriormente lavorata e trattata con foglia d'oro, nello spirito del Tiepolo. L'illusione fluido-spaziale creata dal maestro veneziano è tradotta in un linguaggio contemporaneo da Piero Addis, il quale impiega non solo i media elettronici, ma anche strumenti classici come pennello, matita e penna”.
I "codici blu" si possono ritrovare nella tradizione dei taccuini degli schizzi su cui gli artisti viaggiatori hanno registrato le loro impressioni nel corso dei secoli. Come Addis, anche Tiepolo è stato un viaggiatore che non solo ha realizzato lavori su commissione in tutta Italia, ma che ha prodotto alcuni dei suoi affreschi più belli a Würzburg e Madrid. Il colore blu è un elemento centrale in quelle opere, che eleva lo sguardo dello spettatore al di sopra del monotono mondo quotidiano e lo guida verso il cielo.
Per Addis il colore blu evoca un’intera gamma di associazioni: il cielo e il mare, ma anche eleganza, malinconia, innocenza e armonia. (Non è un caso che le bandiere ufficiali dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite utilizzino uno sfondo blu).
14
febbraio 2013
Piero Addis – Blue Codes
Dal 14 febbraio al 15 marzo 2013
arte contemporanea
Location
UNDERGALLERY
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a Sabato dalle 12 alle 18.30
Vernissage
14 Febbraio 2013, h 18.30
Autore
Curatore