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Piero Cicoli
Nature che possono essere definite “parlanti”, perché senza descrivere “raccontano” nel loro movimento espressivo e cromatico un preciso stato del reale.
Comunicato stampa
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Nature che possono essere definite “parlanti”, perché senza descrivere “raccontano” nel loro movimento espressivo e cromatico un preciso stato del reale.
Sono la traslazione di una condizione spirituale, una voglia incontenibile di tradurre sentimenti profondi in vivida figurazione. Questo trasferimento provoca inevitabilmente un travaglio che si coglie nella composizione enigmatica e talvolta inarticolata, in cui però tutto ha un senso, tutto riconduce a una soluzione. Il contrasto fra stagli geometrizzati, forme di vita armoniche scomposte, rivisitate con colori nuovi, forti, fantasiosi comprova questa tensione continua che fa sentire, in chi osserva, un cambiamento, una metamorfosi interiore. Questa è la natura dell’uomo, questa è la natura delle cose. Tutto muta, nulla rimane inerte. La parola che ci sussurra la natura, solo apparentemente “morta”, dell’opera di Cicoli è “trasformazione”, psicologica e fisica, dell’uomo e della realtà. Fuoriesce un brillante risultato compositivo e cromatico, ricco di emotività espressiva, che dall’interno porta all’esterno, rendendo visibili paesaggi umani e non, senza timore, senza regole fisse.
Nicoletta Cattaneo
Sono la traslazione di una condizione spirituale, una voglia incontenibile di tradurre sentimenti profondi in vivida figurazione. Questo trasferimento provoca inevitabilmente un travaglio che si coglie nella composizione enigmatica e talvolta inarticolata, in cui però tutto ha un senso, tutto riconduce a una soluzione. Il contrasto fra stagli geometrizzati, forme di vita armoniche scomposte, rivisitate con colori nuovi, forti, fantasiosi comprova questa tensione continua che fa sentire, in chi osserva, un cambiamento, una metamorfosi interiore. Questa è la natura dell’uomo, questa è la natura delle cose. Tutto muta, nulla rimane inerte. La parola che ci sussurra la natura, solo apparentemente “morta”, dell’opera di Cicoli è “trasformazione”, psicologica e fisica, dell’uomo e della realtà. Fuoriesce un brillante risultato compositivo e cromatico, ricco di emotività espressiva, che dall’interno porta all’esterno, rendendo visibili paesaggi umani e non, senza timore, senza regole fisse.
Nicoletta Cattaneo
21
febbraio 2009
Piero Cicoli
Dal 21 febbraio al 15 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGENTA
Magenta, Via Roma, 45, (Milano)
Magenta, Via Roma, 45, (Milano)
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