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Piero Colaprico – Mala Storie
Presentazione del libro di Piero Colaprico “Mala Storie” ediz. Il Saggiatore accompagnato dalle canzoni della mala di Didi Martinaz
Comunicato stampa
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L’uomo che ti ha appena sorriso, mentre stai passeggiando, potrebbe avere in tasca un revolver. Il tuo vicino di casa, quello in giacca e cravatta, sta fissando una bambina. Tuo marito, mentre lavi i piatti, accarezza un coltello. E…scusa, ma non ti sembra un proiettile quell’affare che vaga nell’aria?
«Ultimo venne il signor Palmiro. Alle 7 di ieri si alza dal letto e non prepara il caffelatte. Prende un martello, per fracassare. E anche un coltello, per recidere.»
Notti e giorni che si susseguono, mille personaggi che vanno e vengono, sparano o muoiono. Ci sono urla, pianti e la vita, che se ne va. Sono i racconti-cronaca di Piero Colaprico. Tutto è successo davvero, accanto a noi, mentre andavamo a lavoro o guardavamo la tv, mentre passeggiavamo presi dai nostri pensieri.
Questo è un libro di fatti, fatti che l’occhio dell’autore trasforma in storie. È un libro di odori poi, e si sente, l’odore della metropoli. È un libro di colori. C’è il grigio dell’asfalto, il giallo delle gru, il rosso del sangue. E poi il nero, perché è un libro di Mala storie.
Le Mala storie scuotono l’Italia. C’è la Banda del buco che con una «carotatrice» è capace di fondere come burro in padella le mura d’acciaio di una tutto, veramente. Sul serio, è tutto vero.
Piero Colaprico, nato a Putignano (Ba), vive a Milano, è scrittore di gialli e inviato speciale di Repubblica. Una raccolta di articoli è stata appena edita dal Saggiatore con il titolo "Malastorie", ripercorre circa venticinque anni di fatti, situazioni, personaggi in grado di raccontare il cambiamento delle nostre città, e del crimine. "Inventore" del termine Tangentopoli, Colaprico ha scritto saggi e fiction. Tra i suoi titoli di successo Kriminalbar (Garzanti, 1998), dedicato agli stili di vita della penultima generazione della malavita italiana; "Trilogia della città di M." (Marco Tropea, 2003, premio Scerbanenco a Courmayeur) e "La donna del campione" (Rizzoli, 2007).Uno discorso a parte riguarda il ciclo dei romanzi gialli che hanno per protagonista Pietro Binda, un anziano maresciallo della sezione Omicidi dei carabinieri di via Moscova, che indaga nella Milano degli anni Ottanta. I primi tre (Marco Tropea editore, usciti tra il 2001 e il 2003) sono stati scritti insieme a Pietro Valpreda, che cullava il sogno di incontrare un investigatore "buono", visto quello che era capitato a lui, detenuto ingiustamente per la strage di piazza Fontana. Dopo la morte di Valpreda, Colaprico ha proseguito da solo a narrare le avventure nell’investigatore: nella "Quinta Stagione", Rizzoli 2006, ha spostato l’azione ai giorni nostri, mostrando un uomo anziano, un nonno, che si trova a fronteggiare, come può, la malavita del clan degli albanesi.
«Ultimo venne il signor Palmiro. Alle 7 di ieri si alza dal letto e non prepara il caffelatte. Prende un martello, per fracassare. E anche un coltello, per recidere.»
Notti e giorni che si susseguono, mille personaggi che vanno e vengono, sparano o muoiono. Ci sono urla, pianti e la vita, che se ne va. Sono i racconti-cronaca di Piero Colaprico. Tutto è successo davvero, accanto a noi, mentre andavamo a lavoro o guardavamo la tv, mentre passeggiavamo presi dai nostri pensieri.
Questo è un libro di fatti, fatti che l’occhio dell’autore trasforma in storie. È un libro di odori poi, e si sente, l’odore della metropoli. È un libro di colori. C’è il grigio dell’asfalto, il giallo delle gru, il rosso del sangue. E poi il nero, perché è un libro di Mala storie.
Le Mala storie scuotono l’Italia. C’è la Banda del buco che con una «carotatrice» è capace di fondere come burro in padella le mura d’acciaio di una tutto, veramente. Sul serio, è tutto vero.
Piero Colaprico, nato a Putignano (Ba), vive a Milano, è scrittore di gialli e inviato speciale di Repubblica. Una raccolta di articoli è stata appena edita dal Saggiatore con il titolo "Malastorie", ripercorre circa venticinque anni di fatti, situazioni, personaggi in grado di raccontare il cambiamento delle nostre città, e del crimine. "Inventore" del termine Tangentopoli, Colaprico ha scritto saggi e fiction. Tra i suoi titoli di successo Kriminalbar (Garzanti, 1998), dedicato agli stili di vita della penultima generazione della malavita italiana; "Trilogia della città di M." (Marco Tropea, 2003, premio Scerbanenco a Courmayeur) e "La donna del campione" (Rizzoli, 2007).Uno discorso a parte riguarda il ciclo dei romanzi gialli che hanno per protagonista Pietro Binda, un anziano maresciallo della sezione Omicidi dei carabinieri di via Moscova, che indaga nella Milano degli anni Ottanta. I primi tre (Marco Tropea editore, usciti tra il 2001 e il 2003) sono stati scritti insieme a Pietro Valpreda, che cullava il sogno di incontrare un investigatore "buono", visto quello che era capitato a lui, detenuto ingiustamente per la strage di piazza Fontana. Dopo la morte di Valpreda, Colaprico ha proseguito da solo a narrare le avventure nell’investigatore: nella "Quinta Stagione", Rizzoli 2006, ha spostato l’azione ai giorni nostri, mostrando un uomo anziano, un nonno, che si trova a fronteggiare, come può, la malavita del clan degli albanesi.
15
aprile 2010
Piero Colaprico – Mala Storie
15 aprile 2010
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
EX FABBRICA DELLE BAMBOLE
Milano, Via Giovanni Antonio Plana, 26, (Milano)
Milano, Via Giovanni Antonio Plana, 26, (Milano)
Biglietti
Per motivi di spazio e organizzativi, necessaria conferma di presenza.
telefonare: 377.190.2076
Orario di apertura
giovedì 15 aprile ore 21
Vernissage
15 Aprile 2010, ore 21
Autore
Curatore