Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Piero Della Betta – Segni Erranti
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Piero Della Betta
Piero Della Betta è nato a Colbordolo (Pesaro-Urbino) nel 1947.
Ha conseguito il diploma presso la Scuola Superiore del Libro di Urbino e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti alla scuola di celebri artisti di fama internazionale.
Dal 1974 la scelta del mondo artistico della ceramica, che è continuata ininterrottamente fino ad oggi.
Dal 1982 dirige la Scuola Comunale per l’Arte Ceramica di Avigliana nell’ambito della quale si sono formati molti allievi che, a loro volta, hanno scelto il mondo della ceramica come attività lavorativa.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Particolarmente significative le esperienze presso la galleria Toselli di Milano e il Salzstadel di Regensburg.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in varie nazioni di tutti i continenti.
La sua attività è da sempre orientata alla collaborazione con gli Enti che agiscono per la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali.
“Ho conosciuto Piero Della Betta nel 1969 e mi ha subito affascinato il suo modo di osservare la
realtà e di saperla trasformare in messaggio poetico: Lungo scia di polline , Omaggio a Van Gogh, Come il cielo, esprimevano tutto quel senso di libertà creativa che l’arte e la società di quegli anni proponevano alla ricerca di un nuovo modo di essere e di comunicare, nel ripensare anche i canoni estetici ed espressivi dell’arte.
Ad Urbino un gruppo di giovani dell’Accademia, Angeli, Paulucci, Marcucci, Della Betta, A.e F. Filippini, Mengacci con il loro Maestro Pier Paolo Calzolari, anche lui giovanissimo, vivevano e rielaboravano quotidianamente, attraverso le loro riflessioni e performance creative, le nuove esperienze artistiche della Land Art e dell’Arte Povera.
Alcuni di loro non ci sono più, altri hanno continuato il loro cammino attraverso esperienze e ricerche diverse: il loro lavoro, negli anni, attraverso i passaggi dall’informale al neoconcettuale e dall’elaborazione del linguaggio postinformale è giunto al recupero e alla originale riproposta di una nuova figurazione. E ciò li colloca a buon diritto in una dimensione concretamente europea.
Piero Della Betta dal 1974 ha intrapreso l’arte della Ceramica: La mia innata spinta creativa avrebbe potuto farmi esprimere con la pittura o la scultura, mi era altresì necessario seguire un impulso ed una materia primordiali, verso l’origine delle cose, quindi scegliere un materiale che non ponesse limiti strutturali alla mia necessità.
Infatti l’argilla è plastica, completamente disponibile a prendere qualsiasi forma derivante da un pensiero o delirio iniziale, uno strumento per confrontarmi con i fenomeni della natura, la “terra ed il fuoco” ed aprirmi a nuove esperienze e relazioni con il mondo.
Prima in Via dei Mercanti a Torino, in seguito nel centro storico di Avigliana, dove dal 1982 ha aperto il suo laboratorio e dato avvio alla locale Scuola Comunale di Ceramica.
Fu ricco di emozioni il suo primo incontro con Avigliana, magica e misteriosa, in una serata d’autunno, a seguito di un vernissage di una sua personale nella Galleria Arte in Mostra, curata dalla compianta Irma Romisch.
Era un po’ come essere ritornato a casa, non nel centro rinascimentale delle origini, ma in uno medievale, dove però il fascino della terra rossa dei suoi palazzi era e continua ad essere per lui elemento di evocazione.
Da allora ad oggi moltissimo è stato l’impegno personale nella ricerca artistica e nel far scoprire ai suoi allievi le loro capacità e potenzialità creative”.
Angela Bracco
“Piero Della Betta raffigura su tondi e lastre, mediante un disegno graffito sullo smalto ricoprente i manufatti, le im-magini di un viaggio tra le suggestioni architettoniche avi-glianesi, che la potenza del fuoco ha reso in un perfetto intreccio di linee, ora luminose ora profonde come le om-bre della notte, leggiadre ed evanescenti. Questi lavori appaiono come frammenti nostalgici, quale altro linguag-gio tra corpo e materia, ricordi di un luogo appena visitato e subito abbandonato, per proseguire l’incessante viaggio alla ricerca di altri territori i cui orizzonti sono ben visibili oltre i confini materici della spiritualità artistica. Ogni opera diventa una sorta di rifugio dove rinfrescarsi ed analizzare le scelte compiute, avvertire il bisogno di una nuova partenza e prepararsi per affrontarla, sapendo che il viaggio sarà difficile e lungo, scandito dalle ore che compongono i giorni, i giorni che creano i mesi, novelli ritmi sincopati di un anno in divenire.”.
Marcello Salvati
“Un sole che sembra sorgere dalle antiche vestigia dell’arte, classica si staglia di fronte a noi con i suoi raggi che si espandono tutt’attorno ad indicare possibili percorsi, viaggi oltre il tempo e la memoria, verso orizzonti di cui non percepiamo la fine. Le sensazioni suscitate da quest’opera raku, del maestro Piero Della Betta, ci accompagnano durante la visita al suo laboratorio. Venticinque anni di fervida attività artistica, di uno dei ceramisti più creativi che il nostro Bel Paese possa vantare, sono raccolti negli spazi del suo studio, in visione di un percorso che ha saputo coniugare ricerca d’avanguardia ed estetica poetica, in un amalgama di esiti straordinari, risolti con le più disparate tecniche ceramiche.”.
Marcello Salvati
“Un altro notevole artista che ha subito il fascino del Raku è il pesarese Piero Della Betta che tiene bottega ad Avigliana, nell’antica Via Porta Ferrata, piena d’ombre e di suggestioni .Da vent’anni dirige anche la locale Scuola Comunale per l’arte ceramica. La sua attività artistica si distingue per il forte interesse verso il patrimonio artistico della sua zona. Il lavoro più significativo in questo senso è la riproduzione in formelle di alcuni particolari scultorei della celebre Porta dello Zodiaco della Sacra di San Michele , capolavoro dell’arte romanica…Di grande fascino la riproduzione con la tecnica Raku anche di alcuni reperti d’arte longobarda. Notevole, poi, oltre all’attività artistica propriamente detta , il lavoro di documentazione paziente che Della Betta svolge con la moglie su affreschi, sculture, dipinti da tutelare. Scuola, ricerca, sperimentazione: Della Betta sembra seguire tutte insieme, con grande coraggio, le tre strade maestre per il rilancio dell’arte ceramica e dell’artigianato artistico in generale”.
Orlando Perera
“Dal 1982 Piero Della Betta crea, insegna, inventa: la sua è una delle più importanti realtà nel campo delle tecniche della ceramica , a livello regionale e non solo. Un laboratorio che è un “campo” di lavoro, ma anche una scuola per imparare, per ragazzi e adulti, per hobbisti e per chi cerca, invece, tramite l’insegnamento di un indiscusso maestro del settore di trovare nell’arte antica della ceramica e nelle sue varie forme, anche un lavoro, versatile, creativo come lo è quell’argilla che lavora”.
Bruna Bertolo
01
maggio 2010
Piero Della Betta – Segni Erranti
Dal primo al 16 maggio 2010
arte contemporanea
Location
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Albissola Marina, Piazza Pozzo Garitta, 32, (Savona)
Albissola Marina, Piazza Pozzo Garitta, 32, (Savona)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 16-19.30 chiuso lunedì
Vernissage
1 Maggio 2010, ore 17.30
Autore
Curatore