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Piero Demitri – In-titolo
La mostra di Macerata segue di qualche mese la personale di Piero Demitri nella casa natale di Raffaello Sanzio ad Urbino dello scorso dicembre
Comunicato stampa
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Venerdì 16 marzo alle ore 17, si inaugura la mostra In-titolo Piero Demitri e la sua pittura 2003-2006, cura di Antonio Benemia che resterà aperta fino al 28 marzo 2007.
La mostra di Macerata segue di qualche mese la personale di Piero Demitri nella casa natale di Raffaello Sanzio ad Urbino dello scorso dicembre.
Demitri, docente nell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove è stato allievo diplomandosi in Pittura dopo l’iniziale formazione a Varese (Liceo artistico) e Milano (Accademia di Brera), espone le opere degli ultimi anni, 2003-2006. La mostra è promossa dall’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Nel testo critico in catalogo, Silvia Cuppini segnala e descrive le opere esposte, Quadri scavati, come il resoconto fedele di una campagna archeologica, compiuta nei deserti, alla ricerca di una delle prime città mediterranee. La tecnica posta in atto dall’artista esige tempi lunghi da trascorrere nello studio, alla scoperta della materia, delle sue potenziali e diverse possibilità espressive. Demitri è particolarmente attratto dai materiali, quasi mai quelli propri della pittura, e dagli oggetti, che riutilizza come testimonianze e tracce di vita vissuta; sia che si tratti di cartelloni pubblicitari, giornali, cartone da imballaggio, polistirolo, sia di veri e propri oggetti, vecchie sedie, mobili, lampade che abbellisce reinventandoli nello spazio quotidiano, conseguendo l’immediato reinserimento del vissuto in una dimensione estetica in cui l’immaginario, il mentale si coniugano con l’agire, ed in parallelo, l’esperimento dell’opera quale evento, scrive Bruno Ceci nel catalogo della personale urbinate del 1995.
Dieci anni prima, nel maggio 1985, Piero ha esposto a Fano e in quell’occasione Mariano Apa evidenzia che le scelte di Demitri sono eleganti, i riferimenti culturali variegati e non costretti da scelte aprioristiche, ma dentro la coerenza della poetica che va sviluppando.
Una coerenza che continua ad essere una costante nel lavoro di un artista indipendente ed appartato che opera non per i facili consensi. Questo non ne sminuisce la validità della ricerca che non persegue obiettivi banali, ma propone originalità e vitalità significative. Il lavoro nasce prevalentemente dall’osservazione dei fenomeni sociali e naturali, del paesaggio con le sue forme, con la sua storia stratificata e con la sua vita. Piero è attratto dal colore della terra, dalle rovine, dalle crepe sui muri, da tutto ciò che è testimonianza di un vissuto più o meno recente. E’ un’azione di scavo quella che opera sui materiali originari, cartoni e cartelloni nei quali incide, intaglia ed elimina il superfluo, fogli di giornale trasformati in cartapesta; trasferiti sul supporto di base in un assemblaggio di décollage-collage lasciano ancora intravedere porzioni del loro vissuto in immagini e parole. Su un canovaccio di elementi primari, scelti perché vanno conservati, interviene successivamente con la pittura servendosi di materie e tecniche, quelle classiche o che sta sperimentando. I temi ai quali dedica la propria attenzione di operatore visivo hanno un fondamento comune, la ricerca dell’identità. Nei paesaggi, tra tracciati e muri, emergono profili fantastici o di donne, affiorano città deserte, da rifondare, o caotiche tali da imprigionare e confondere l’individuo.
ANNA FUCILI
La mostra di Macerata segue di qualche mese la personale di Piero Demitri nella casa natale di Raffaello Sanzio ad Urbino dello scorso dicembre.
Demitri, docente nell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove è stato allievo diplomandosi in Pittura dopo l’iniziale formazione a Varese (Liceo artistico) e Milano (Accademia di Brera), espone le opere degli ultimi anni, 2003-2006. La mostra è promossa dall’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Nel testo critico in catalogo, Silvia Cuppini segnala e descrive le opere esposte, Quadri scavati, come il resoconto fedele di una campagna archeologica, compiuta nei deserti, alla ricerca di una delle prime città mediterranee. La tecnica posta in atto dall’artista esige tempi lunghi da trascorrere nello studio, alla scoperta della materia, delle sue potenziali e diverse possibilità espressive. Demitri è particolarmente attratto dai materiali, quasi mai quelli propri della pittura, e dagli oggetti, che riutilizza come testimonianze e tracce di vita vissuta; sia che si tratti di cartelloni pubblicitari, giornali, cartone da imballaggio, polistirolo, sia di veri e propri oggetti, vecchie sedie, mobili, lampade che abbellisce reinventandoli nello spazio quotidiano, conseguendo l’immediato reinserimento del vissuto in una dimensione estetica in cui l’immaginario, il mentale si coniugano con l’agire, ed in parallelo, l’esperimento dell’opera quale evento, scrive Bruno Ceci nel catalogo della personale urbinate del 1995.
Dieci anni prima, nel maggio 1985, Piero ha esposto a Fano e in quell’occasione Mariano Apa evidenzia che le scelte di Demitri sono eleganti, i riferimenti culturali variegati e non costretti da scelte aprioristiche, ma dentro la coerenza della poetica che va sviluppando.
Una coerenza che continua ad essere una costante nel lavoro di un artista indipendente ed appartato che opera non per i facili consensi. Questo non ne sminuisce la validità della ricerca che non persegue obiettivi banali, ma propone originalità e vitalità significative. Il lavoro nasce prevalentemente dall’osservazione dei fenomeni sociali e naturali, del paesaggio con le sue forme, con la sua storia stratificata e con la sua vita. Piero è attratto dal colore della terra, dalle rovine, dalle crepe sui muri, da tutto ciò che è testimonianza di un vissuto più o meno recente. E’ un’azione di scavo quella che opera sui materiali originari, cartoni e cartelloni nei quali incide, intaglia ed elimina il superfluo, fogli di giornale trasformati in cartapesta; trasferiti sul supporto di base in un assemblaggio di décollage-collage lasciano ancora intravedere porzioni del loro vissuto in immagini e parole. Su un canovaccio di elementi primari, scelti perché vanno conservati, interviene successivamente con la pittura servendosi di materie e tecniche, quelle classiche o che sta sperimentando. I temi ai quali dedica la propria attenzione di operatore visivo hanno un fondamento comune, la ricerca dell’identità. Nei paesaggi, tra tracciati e muri, emergono profili fantastici o di donne, affiorano città deserte, da rifondare, o caotiche tali da imprigionare e confondere l’individuo.
ANNA FUCILI
16
marzo 2007
Piero Demitri – In-titolo
Dal 16 al 28 marzo 2007
arte contemporanea
Location
MIRIONIMA
Macerata, Piazza Della Libertà, 2, (Macerata)
Macerata, Piazza Della Libertà, 2, (Macerata)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9,30 alle 19. Domenica chiuso
Vernissage
16 Marzo 2007, ore 17
Autore
Curatore