Il progetto di Piero Fantastichini prevede la realizzazione di sette piramidi monumentali in altrettante località del mondo, da Brazzaville a Nizza, da Toronto ad Amsterdam: sette antenne della comunicazione in grado di consolidare il legame tra i popoli attraverso interconnessioni permanenti tra le città che ospiteranno l'opera.

Un modello di tre metri di base per nove circa di altezza è stato realizzato a Fiuggi per essere successivamente esposto in prestigiose sedi internazionali.

Un “laboratorio” nato spontaneamente al San Giorgio e poi trasferitosi all'Officina della Memoria e dell’Immagine, ha saputo catalizzare energie eterogenee aggregando tecnici, giovani studenti dell'arte e persone non propriamente addette ai lavori che in diversa misura, con competenze e attitudini differenti, si sono impegnate nella realizzazione dell'opera. Un'esperienza straordinaria che ha unificato la comunità intorno alla creazione di un'opera d'arte ambiziosa e articolata, nata dal fermento e dalla passione di chi ha collaborato e si è lasciato guidare dal talento creativo, dalla sapienza tecnica e dal carisma coinvolgente di Piero Fantastichini.

La Piramide è composta da pilastri d'acciaio che sostengono i molteplici pannelli che formano l'opera; ogni pannello è una parte unica del corpo della Piramide, un frammento dotato di una sua dirompente armonia compositiva, lo spazio in cui fitto il segno dell'artista si espande ed esplode come moltitudine. Sulla superficie della Piramide sono collocate le diverse sculture di poliuretano, realizzate nell'ambito del laboratorio artistico, che esaltano, celebrandola, l'armonia della complessa trama visiva dell'opera, mentre all'interno il ventre luminoso della Piramide, una sorta di capsula al fosforo, si accende di bagliori nel momento in cui tutt'intorno cala e si allarga il buio.

L'auspicio è che la realizzazione della Piramide a Fiuggi sia solo l'inizio di un vasto progetto internazionale in grado di coinvolgere università, istituzioni e cittadini europei. L'esperienza del laboratorio di Fiuggi dimostra come sia possibile superare le diversità generazionali, politiche e culturali trasformandole in risorse ed energie destinate alla creazione, unificando pulsioni, passioni e conoscenze che vengono impiegate al servizio dell'arte e dell'immaginazione, i pilastri su cui si fonda l'identità culturale di ogni comunità.