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Piero Gensini – Sculture
Lo scultore Piero Gensini esporrà molte tra le sue opere più significative, affiancate da varie foto di quei lavori che per ovvie ragioni di spazio non potrebbero essere ospitati in ambienti chiusi.
Comunicato stampa
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E’ la prima volta, dopo quasi otto anni d’intensa attività artistica, che CONFARTE e la Consulta Cultura & Società ospitano nei locali della Sede Provinciale di Confartigianato Imprese Prato (viale Montegrappa 138 – Prato) una mostra di scultura. La pittura, in tutte le sue più svariate forme, è stata l’indiscussa protagonista delle oltre trenta mostre che CONFARTE ha regalato in questi anni a tutti gli amanti dell’Arte, mantenendosi sempre su livelli qualitativi più che apprezzabili. A partire da sabato 17 aprile (inaugurazione alle ore 17.30, alla presenza delle telecamere di TOSCANA TV con il giornalista Fabrizio Borghini) lo scultore Piero Gensini esporrà molte tra le sue opere più significative, affiancate da varie foto di quei lavori che per ovvie ragioni di spazio non potrebbero essere ospitati in ambienti chiusi. Interverrà la d.ssa Chiara Toti, storica dell’Arte.
Piero Gensini nasce a Firenze, dove attualmente vive e lavora, nel 1945. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze avviene in lui una vera e propria svolta artistica. In seguito alla conoscenza nel 1973 del maestro Gualtiero Nativi, autorevole esponente dell’astrattismo classico, abbandona progressivamente la pittura per dedicarsi alla scultura. All’inizio i suoi studi e le sue ricerche si focalizzano sui molteplici aspetti della lavorazione dei metalli. Nel 1990, su incarico del Comune di Firenze, esegue la scultura in acciaio inox “Verso lo spazio superiore” collocata in località Ponte a Ema, all’ingresso Firenze SUD dell’autostrada. Questa però non è l’unica opera posta in spazi pubblici. Molte altre città in Italia e all’estero ospitano suoi lavori di grandi dimensioni.
Hanno scritto di lui:
Piero Gensini è uno scultore che racchiude in sé l'eleganza della forma con la nobiltà dei sentimenti. le sue sculture hanno il sapore della scoperta e allo stesso tempo il fascino sottile del gioiello. Il bronzo nero trattato con patine originali, evoca straordinari messaggi remoti. Artista fortemente impegnato, Gensini è continuamente teso alla ricerca di nuove forme. Le sue composizioni geometriche invadono, poeticamente, lo spazio della nostra vita. Si è coinvolti e affascinati da questo entrare e uscire, con la mente, nelle cavità delle sue strutture, parallelepipedi e steli proiettati nell'abisso della nostra fantasia. (Carlo Frittelli)
Le opere di Gensini (sculture, grafica, gioielli) rivelano nella varietà della "vocazione formale" propria di ogni specifica materia, una matrice psicologica ed esecutiva che non si smentisce; sia cioè sul piano dell'intenzionalità simbolica, sia in termini linguistici. Se la modalità formale si impernia su aspetti e stilemi di tenore astratto-geometrico, appalesando un'operazione razionale di attente e calcolate rispondenze stilistiche, con slanci, tensioni, connessioni strutturali meditate secondo le leggi imprescindibili della necessità estetica, la dimensione sentimentale agisce in profondità per rilevare proprio sotto la direttrice mentale l'energia premente del nascere, del divenire, del trasformarsi dei fenomeni e dei moti dell'animo; attraverso il vitalismo che anima il tessuto della materia e dello spirito, assunti a significare gli atti, le fasi, le passioni della vita. (Elvio Natali)
Cultore della lezione dell'astrattismo classico con i suoi fervori polemici e le relative conquiste, Gensini non intende tuttavia legare la sua scultura a statici moduli geometrici ma "determinare e designare una condizione della coscienza" (sono parole sue) nella stilizzazione e nelle "ipotesi di costruzioni”. E mostra, attraverso nitidi disegni o con la grafica dai tratti essenziali, o con le tempere e gli acquerelli, i passaggi delicati delle fasi del suo percorso, quello cioè che egli va cercando di realizzare nella materia. Ed è un itinerario lungo il quale è calamitato da misteriose sensazioni che gli agitano l'animo certamente affascinato dal mito e dall'immaginario. (Tommaso Paloscia)
La scultura di Gensini, evocativa di itinerari mentali non definibili, è essenzialmente giocata sul segno, sulla traccia: una plastica controllata che talvolta lascia spazio alla causalità espressiva, Cretti, squarci, crudi e ruvidi, pieni di asperità fendono la materia, la feriscono; a queste spaccature, nelle quali si riscontra una certa accidentalità, si oppongono porzioni lisce e levigate perfettamente studiate e controllate. Gensini è attento alla ricerca della materia, dal marmo alla pietra, dalla ceramica al bronzo, e con la sua espressività insistente e puntuale cerca di sposarne le più recondite valenze, così da sfruttarne in pieno ogni caratteristica peculiare. (Enrica Ravenni)
E così Gensini continua da vent’anni a ergere verso l’alto superfici luminose che si scontrano coi piani opposti per farsi luce a vicenda dove le geometrie, saldamente studiate sui bozzetti, paiono assecondare fedelmente le primarie scelte di fondo del loro autore: solide e chiare pur nel variare degli intrecci e dei piani, ora lucidi e ora ruvidi, come lo sono le vicende di tutti, i risentimenti, gli abbagli storici. Sintomatico il suo lavoro intorno alla “memoria” degli ultimi anni, testimone di una lunga riflessione sul “vissuto”rivisitato in termini di ricupero e non di abbandono, con ferite trasversali e vuoti memoriali che tuttavia sembrano richiamarsi più all’avvenire che al passato. Difficile riappropriazione quando il presente incombe selvaggiamente, salvo mettere in programma una caduta di tipo crepuscolare che rimane fuori dai propositi di Gensini: e allora non gli restava che l’avvincente itinerario in avanti di una storia posta fuori tempo perché collegante tutti i tempi. Le grandi dimensioni sono ora più attinenti alla grandezza di talune tematiche: l’infinito intravisto, lo spazio superiore come eticità di vita, la circolarità dell’esistere come parte di una successione temporale di tutti, itinerari di un’esistenza affidata più all’uomo, qui, sulla terra, che all’ipotesi di esteriore provvidenzialità. (Dino Carlesi)
Piero Gensini si impone come costruttore-poeta dello spazio: la sua razionalità modula le forme con un senso libero della geometria, così da mantenere ritmo di crescita organica nella luce, ma al tempo stesso rispondendo a una sintassi compositiva ferma e monumentale. Le sue opere hanno, appunto,la monumentalità decisiva di un frammento di natura germinale, in cui si sono evidenziate appieno le potenzialità architettonico-strutturali ma è mantenuta, e condensata, la sensualità e la musicalità della crescita. (Giorgio Segato)
Piero Gensini nasce a Firenze, dove attualmente vive e lavora, nel 1945. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze avviene in lui una vera e propria svolta artistica. In seguito alla conoscenza nel 1973 del maestro Gualtiero Nativi, autorevole esponente dell’astrattismo classico, abbandona progressivamente la pittura per dedicarsi alla scultura. All’inizio i suoi studi e le sue ricerche si focalizzano sui molteplici aspetti della lavorazione dei metalli. Nel 1990, su incarico del Comune di Firenze, esegue la scultura in acciaio inox “Verso lo spazio superiore” collocata in località Ponte a Ema, all’ingresso Firenze SUD dell’autostrada. Questa però non è l’unica opera posta in spazi pubblici. Molte altre città in Italia e all’estero ospitano suoi lavori di grandi dimensioni.
Hanno scritto di lui:
Piero Gensini è uno scultore che racchiude in sé l'eleganza della forma con la nobiltà dei sentimenti. le sue sculture hanno il sapore della scoperta e allo stesso tempo il fascino sottile del gioiello. Il bronzo nero trattato con patine originali, evoca straordinari messaggi remoti. Artista fortemente impegnato, Gensini è continuamente teso alla ricerca di nuove forme. Le sue composizioni geometriche invadono, poeticamente, lo spazio della nostra vita. Si è coinvolti e affascinati da questo entrare e uscire, con la mente, nelle cavità delle sue strutture, parallelepipedi e steli proiettati nell'abisso della nostra fantasia. (Carlo Frittelli)
Le opere di Gensini (sculture, grafica, gioielli) rivelano nella varietà della "vocazione formale" propria di ogni specifica materia, una matrice psicologica ed esecutiva che non si smentisce; sia cioè sul piano dell'intenzionalità simbolica, sia in termini linguistici. Se la modalità formale si impernia su aspetti e stilemi di tenore astratto-geometrico, appalesando un'operazione razionale di attente e calcolate rispondenze stilistiche, con slanci, tensioni, connessioni strutturali meditate secondo le leggi imprescindibili della necessità estetica, la dimensione sentimentale agisce in profondità per rilevare proprio sotto la direttrice mentale l'energia premente del nascere, del divenire, del trasformarsi dei fenomeni e dei moti dell'animo; attraverso il vitalismo che anima il tessuto della materia e dello spirito, assunti a significare gli atti, le fasi, le passioni della vita. (Elvio Natali)
Cultore della lezione dell'astrattismo classico con i suoi fervori polemici e le relative conquiste, Gensini non intende tuttavia legare la sua scultura a statici moduli geometrici ma "determinare e designare una condizione della coscienza" (sono parole sue) nella stilizzazione e nelle "ipotesi di costruzioni”. E mostra, attraverso nitidi disegni o con la grafica dai tratti essenziali, o con le tempere e gli acquerelli, i passaggi delicati delle fasi del suo percorso, quello cioè che egli va cercando di realizzare nella materia. Ed è un itinerario lungo il quale è calamitato da misteriose sensazioni che gli agitano l'animo certamente affascinato dal mito e dall'immaginario. (Tommaso Paloscia)
La scultura di Gensini, evocativa di itinerari mentali non definibili, è essenzialmente giocata sul segno, sulla traccia: una plastica controllata che talvolta lascia spazio alla causalità espressiva, Cretti, squarci, crudi e ruvidi, pieni di asperità fendono la materia, la feriscono; a queste spaccature, nelle quali si riscontra una certa accidentalità, si oppongono porzioni lisce e levigate perfettamente studiate e controllate. Gensini è attento alla ricerca della materia, dal marmo alla pietra, dalla ceramica al bronzo, e con la sua espressività insistente e puntuale cerca di sposarne le più recondite valenze, così da sfruttarne in pieno ogni caratteristica peculiare. (Enrica Ravenni)
E così Gensini continua da vent’anni a ergere verso l’alto superfici luminose che si scontrano coi piani opposti per farsi luce a vicenda dove le geometrie, saldamente studiate sui bozzetti, paiono assecondare fedelmente le primarie scelte di fondo del loro autore: solide e chiare pur nel variare degli intrecci e dei piani, ora lucidi e ora ruvidi, come lo sono le vicende di tutti, i risentimenti, gli abbagli storici. Sintomatico il suo lavoro intorno alla “memoria” degli ultimi anni, testimone di una lunga riflessione sul “vissuto”rivisitato in termini di ricupero e non di abbandono, con ferite trasversali e vuoti memoriali che tuttavia sembrano richiamarsi più all’avvenire che al passato. Difficile riappropriazione quando il presente incombe selvaggiamente, salvo mettere in programma una caduta di tipo crepuscolare che rimane fuori dai propositi di Gensini: e allora non gli restava che l’avvincente itinerario in avanti di una storia posta fuori tempo perché collegante tutti i tempi. Le grandi dimensioni sono ora più attinenti alla grandezza di talune tematiche: l’infinito intravisto, lo spazio superiore come eticità di vita, la circolarità dell’esistere come parte di una successione temporale di tutti, itinerari di un’esistenza affidata più all’uomo, qui, sulla terra, che all’ipotesi di esteriore provvidenzialità. (Dino Carlesi)
Piero Gensini si impone come costruttore-poeta dello spazio: la sua razionalità modula le forme con un senso libero della geometria, così da mantenere ritmo di crescita organica nella luce, ma al tempo stesso rispondendo a una sintassi compositiva ferma e monumentale. Le sue opere hanno, appunto,la monumentalità decisiva di un frammento di natura germinale, in cui si sono evidenziate appieno le potenzialità architettonico-strutturali ma è mantenuta, e condensata, la sensualità e la musicalità della crescita. (Giorgio Segato)
17
aprile 2010
Piero Gensini – Sculture
Dal 17 aprile al 23 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
Dal lunedì al giovedì: 8.30-13 e 14.30-18.00, venerdì: 8.30-13 (su richiesta apertura nel pomeriggio
Vernissage
17 Aprile 2010, ore 17.30
Autore
Curatore