Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Piero Gilardi – Estetiche dell’Antropocene
La mostra propone un incontro con l’opera dell’artista Piero Gilardi (Torino 1942), in cui il rapporto uomo-natura, o più precisamente il rapporto natura-cultura nella sfera antropica, è il nucleo problematico delle elaborazioni teoriche e delle conseguenti espressioni artistiche dall’inizio degli anni Sessanta a oggi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra propone un incontro con l’opera dell’artista Piero Gilardi (Torino 1942), in cui il rapporto uomo-natura, o
più precisamente il rapporto natura-cultura nella sfera antropica, è il nucleo problematico delle elaborazioni teoriche
e delle conseguenti espressioni artistiche dall’inizio degli anni Sessanta a oggi. Attraverso una selezione di 9 lavori, di
cui sette grandi Tappeti-Natura e due installazioni interattive, l’esposizione crea un paesaggio tra natura e artificio –
voli di gabbiani e campi di cavoli innevati, vegetazione tropicale e spiagge sassose – che coinvolge lo spettatore
portandolo ad essere maggiormente attento alle bellezze ambientali così come sensibile ai pericoli
dell’industrializzazione e ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento. Questa distesa organica di una natura
improbabile quanto vivace va a riempire il centro dell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Un
ambiente sospeso nel tempo e circondato dall’importante patrimonio di gessi ottocenteschi, che negli scorsi anni ha
accolto le opere di Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Ettore Spalletti, Stefano Arienti, Daniel Spoerri.
Fin dagli esordi condivisi con artisti come Aldo Mondino e Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi si è fatto portatore
di una creatività indipendente e originale, impegnata in ambito sociale e attenta all’ideale civile e politico.
Profondamente permeato dal pensiero critico di intellettuali come Michel Foucault, Gilles Deleuze, Félix Guattari,
Ivan Illic, Gilardi ha aperto una nuovo prospettiva partecipata nella pratica artistica, con forte attenzione al
coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie anche all’uso delle tecnologie interattive. La sua espressività,
relazionale e condivisa a tutti i livelli – portata avanti anche in veste di direttore artistico del centro sperimentale di
arte contemporanea PAV -Parco di Arte Vivente di Torino, inaugurato nel 2008 - analizza nei vari e complessi aspetti
il disastro ecologico corrente e gli effetti dell’Antropocene, ovvero l’era geologica attuale nella quale all'essere
umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Ma la
sua arte si pone anche come prefigurazione immaginativa e simbolica di nuove pratiche etiche di vita individuale e
collettiva, e in questo senso continua la narrazione del vivente e della sua bellezza, che risiede soprattutto
nell’operatività generativa e cooperativa dei processi evolutivi della biosfera.
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963 realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro. Due
anni più tardi realizza i primi Tappeti-Natura in poliuretano espanso ed espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo,
Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione
tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni '60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla
realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e
alla Kunsthalle di Berna. Nel 1969 comincia una lunga esperienza transculturale diretta all'analisi teorica e alla
pratica della congiunzione "Arte Vita". Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate
esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e "mondiali": Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa.
Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshop
creativi con il pubblico. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso
l'elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel
quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha
sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Ha pubblicato
due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano
1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003). Scrive articoli per varie riviste d’arte
come Juliet e Flash Art. A partire dal 2003 ha promosso il progetto del PAV - PARCO d'ARTE VIVENTE della città di
Torino, dove si riassumono tutte le sue esperienze relative alla dialettica naturale/cultura. L’artista è attualmente in
mostra con un’estesa antologica presso il MAXXI di Roma, che avrà successivi allestimenti al Centre Pompidou di
Parigi e al Centro Reina Sofia di Madrid.
Gaia Bindi, storico dell’arte e curatore, è docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti
di Carrara di cui è Vicedirettore. Dal 2009 si occupa di arte ambientale con intento ecologico e collabora col centro
sperimentale di arte contemporanea PAV - Parco Arte Vivente di Torino, per cui ha pubblicato saggi nei cataloghi
annuali, tra cui: Arte e ecologia: storia di un fertile incontro (2009); Sognare il mondo. Gilles Clément e l’arte (2010);
L’uomo al centro del clima (2011) e ha curato mostre, tra cui Breathless. Andrea Polli (2011).
più precisamente il rapporto natura-cultura nella sfera antropica, è il nucleo problematico delle elaborazioni teoriche
e delle conseguenti espressioni artistiche dall’inizio degli anni Sessanta a oggi. Attraverso una selezione di 9 lavori, di
cui sette grandi Tappeti-Natura e due installazioni interattive, l’esposizione crea un paesaggio tra natura e artificio –
voli di gabbiani e campi di cavoli innevati, vegetazione tropicale e spiagge sassose – che coinvolge lo spettatore
portandolo ad essere maggiormente attento alle bellezze ambientali così come sensibile ai pericoli
dell’industrializzazione e ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento. Questa distesa organica di una natura
improbabile quanto vivace va a riempire il centro dell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Un
ambiente sospeso nel tempo e circondato dall’importante patrimonio di gessi ottocenteschi, che negli scorsi anni ha
accolto le opere di Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Ettore Spalletti, Stefano Arienti, Daniel Spoerri.
Fin dagli esordi condivisi con artisti come Aldo Mondino e Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi si è fatto portatore
di una creatività indipendente e originale, impegnata in ambito sociale e attenta all’ideale civile e politico.
Profondamente permeato dal pensiero critico di intellettuali come Michel Foucault, Gilles Deleuze, Félix Guattari,
Ivan Illic, Gilardi ha aperto una nuovo prospettiva partecipata nella pratica artistica, con forte attenzione al
coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie anche all’uso delle tecnologie interattive. La sua espressività,
relazionale e condivisa a tutti i livelli – portata avanti anche in veste di direttore artistico del centro sperimentale di
arte contemporanea PAV -Parco di Arte Vivente di Torino, inaugurato nel 2008 - analizza nei vari e complessi aspetti
il disastro ecologico corrente e gli effetti dell’Antropocene, ovvero l’era geologica attuale nella quale all'essere
umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Ma la
sua arte si pone anche come prefigurazione immaginativa e simbolica di nuove pratiche etiche di vita individuale e
collettiva, e in questo senso continua la narrazione del vivente e della sua bellezza, che risiede soprattutto
nell’operatività generativa e cooperativa dei processi evolutivi della biosfera.
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963 realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro. Due
anni più tardi realizza i primi Tappeti-Natura in poliuretano espanso ed espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo,
Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione
tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni '60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla
realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e
alla Kunsthalle di Berna. Nel 1969 comincia una lunga esperienza transculturale diretta all'analisi teorica e alla
pratica della congiunzione "Arte Vita". Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate
esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e "mondiali": Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa.
Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshop
creativi con il pubblico. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso
l'elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel
quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha
sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Ha pubblicato
due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano
1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003). Scrive articoli per varie riviste d’arte
come Juliet e Flash Art. A partire dal 2003 ha promosso il progetto del PAV - PARCO d'ARTE VIVENTE della città di
Torino, dove si riassumono tutte le sue esperienze relative alla dialettica naturale/cultura. L’artista è attualmente in
mostra con un’estesa antologica presso il MAXXI di Roma, che avrà successivi allestimenti al Centre Pompidou di
Parigi e al Centro Reina Sofia di Madrid.
Gaia Bindi, storico dell’arte e curatore, è docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti
di Carrara di cui è Vicedirettore. Dal 2009 si occupa di arte ambientale con intento ecologico e collabora col centro
sperimentale di arte contemporanea PAV - Parco Arte Vivente di Torino, per cui ha pubblicato saggi nei cataloghi
annuali, tra cui: Arte e ecologia: storia di un fertile incontro (2009); Sognare il mondo. Gilles Clément e l’arte (2010);
L’uomo al centro del clima (2011) e ha curato mostre, tra cui Breathless. Andrea Polli (2011).
07
luglio 2017
Piero Gilardi – Estetiche dell’Antropocene
Dal 07 luglio al 26 agosto 2017
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Carrara, Via Roma, 1, (Massa-carrara)
Carrara, Via Roma, 1, (Massa-carrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, orario 9:00-13:00 (aperture serali in occasione di eventi straordinari)
Vernissage
7 Luglio 2017, ore 17:30
Autore
Curatore