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Piero Guccione – Sul segno degli artisti#18
Dodici artisti presentati, nell’arco di un anno, con 12 lavori ciascuno e raccolti in un catalogo annuale. Lo zodiaco costituirà ciclicamente per 12 anni l’imprevedibile percorso di una lunga mostra sul segno astrale di 144 artisti prescelti, per un ammontare cabalistico di 1728 opere da esporre.
Comunicato stampa
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Comunicato Stampa
Dodici artisti da presentare nell'arco di un anno con 12 lavori ciascuno. Alla fine dell'anno sarà pubblicato un catalogo edito dalla Salarchi Immagini, nel segno degli (astri) artisti prescelti, con 144 opere: esso costituirà ciclicamente per dodici anni il corpo ideale di una sinestesia simbolica da deporre nella collana editoriale “Sul segno degli artisti” in dodici volumi, per un ammontare cabalistico di 1728 opere d'arte esposte, prodotte da 144 artisti.
Sabato 30 marzo, alle ore 19, organizzata da Archinet e dalla Fondazione degli Archi, presso la Sala Mostre della Fondazione Gesualdo Bufalino è la volta, per il ciclo degli autori del Toro, del Maestro Piero Guccione.Il diciottesimo appuntamento della rassegna “Sul segno degli artisti” è dedicato ad uno dei più grandi pittori italiani della nuova figurazione dell'ultimo novecento. Questa mostra per il suo sicuro prestigio è un'onore poterla annoverare fra le 144 mostre previste nell'arco di dodici anni. Una personale attesa e che non ha bisogno di essere commentata, «ci basta solo ringraziare il Maestro Guccione – come afferma il presidente della Fondazione degli Archi Angelo Buscema, della quale mostra è anche curatore – per avere ancora una volta acconsentito ad esporre nella nostra galleria». In occasione delle festività pasquali la mostra di Piero Gucione, assieme a quella di Salvo Barone, è inserita nella più articolata manifestazione “PasquainArte”, che si svolgerà a Comiso dal 30 marzo al 19 aprile 2013. Una manifestazione che segue un vecchio ambizioso progetto: quello di far recuperare alla città di Comiso la sua naturale vocazione per l'arte «L'obiettivo da raggiungere è quello di tessere una rete dei luoghi della bellezza - debutta così Salvatore Schembari direttore della Galleria degli Archi - nella Comiso di Gesualdo Bufalino dove la "gente è ( ma bisogna forse già dire era) di indole operosa, di sangue tiepido e savio, non senza qualche goccia di calcolo di avarizia: disposta perciò a far festa piena, indigestioni comprese, non più di due volte all'anno, in occasione delle Solennità rivali dell'Annunziata e dell'Addolorata, ma anche allora solo per non sfigurare, nella propria ironia e misura ionica, al paragone con le baldanze della vicina Vittoria".Vorrei vivere nel mio amato paese come un Sancio Pansa – continua a dire il gallerista - che si allunga come Don Chisciotte. E nello stesso tempo vorrei ergermi a difesa del bello, allo stesso modo di come svettano, antagoniste ad una abbietta periferia, le due principali chiese della mia città: quella dell'Annunziata, concreta e popolare; e quella di Santa Maria delle Stelle, utopica ed aristocratica. In mezzo a loro c'è il mio piccolo “granducato intellettuale”, per dirla ancora con il mio illustre paesano, che vuole ridestare, oltre i sogni della memoria, le probabili meraviglie di un agognato giardino greco, fenicio, romano, arabo, normanno, svevo, angioino, aragonese e catalano, ebreo, spagnolo e francese di un paese siciliano.
Dedico questo evento ( intitolato "Sparuni i bummi supra a 'Nunziata", tratto da un verso di una canzone di Franco Battiato) al mio amico calciatore Federico Morinello che, nella Pasqua di tre anni fa, in solitudine, ha finito di mirare l'ultimo orizzonte con il suo poeta preferito. Un uomo dalla grande pancia, con la dignità di un principe assolutamente povero. Federico amava chiamarmi trottolo, un nomignolo azzeccatissimo, credo, che mi aiuta a chiarire meglio le mie ineluttabili contraddizioni tra una accanita volontà decisionista e la vocazione ad intraprendere imprese che possano apparire velleitarie in un mondo ormai destinato inesorabilmente alla brutezza delle cose». Accompagneranno la mostra di Piero Guccione, oltre agli scatti del fotografo Sciclitano Gianni Mania realizzati sul set del docufilm “Piero Guccione, verso l'infinito”, alcuni spezzoni dell'omonimo film di Nunzio Massimo Nifosì, rispettivamente presentati in una delle sale di Palazzo Pace e nella sala mostre della Fondazione Gesualdo Bufalino. Infine in un'altra sala di Palazzo Pace “Nel segno dello stile” vedrà protagonista il noto stilista comisano Almacesco che, tra arte e moda, esporrà raffinati capi d'abbigliamento insieme ai suoi disegni acrilici, in accoppiamento con le sculture di Luigi Galofaro e un'installazione fotografica ancora di Gianni Mania.
Dodici artisti da presentare nell'arco di un anno con 12 lavori ciascuno. Alla fine dell'anno sarà pubblicato un catalogo edito dalla Salarchi Immagini, nel segno degli (astri) artisti prescelti, con 144 opere: esso costituirà ciclicamente per dodici anni il corpo ideale di una sinestesia simbolica da deporre nella collana editoriale “Sul segno degli artisti” in dodici volumi, per un ammontare cabalistico di 1728 opere d'arte esposte, prodotte da 144 artisti.
Sabato 30 marzo, alle ore 19, organizzata da Archinet e dalla Fondazione degli Archi, presso la Sala Mostre della Fondazione Gesualdo Bufalino è la volta, per il ciclo degli autori del Toro, del Maestro Piero Guccione.Il diciottesimo appuntamento della rassegna “Sul segno degli artisti” è dedicato ad uno dei più grandi pittori italiani della nuova figurazione dell'ultimo novecento. Questa mostra per il suo sicuro prestigio è un'onore poterla annoverare fra le 144 mostre previste nell'arco di dodici anni. Una personale attesa e che non ha bisogno di essere commentata, «ci basta solo ringraziare il Maestro Guccione – come afferma il presidente della Fondazione degli Archi Angelo Buscema, della quale mostra è anche curatore – per avere ancora una volta acconsentito ad esporre nella nostra galleria». In occasione delle festività pasquali la mostra di Piero Gucione, assieme a quella di Salvo Barone, è inserita nella più articolata manifestazione “PasquainArte”, che si svolgerà a Comiso dal 30 marzo al 19 aprile 2013. Una manifestazione che segue un vecchio ambizioso progetto: quello di far recuperare alla città di Comiso la sua naturale vocazione per l'arte «L'obiettivo da raggiungere è quello di tessere una rete dei luoghi della bellezza - debutta così Salvatore Schembari direttore della Galleria degli Archi - nella Comiso di Gesualdo Bufalino dove la "gente è ( ma bisogna forse già dire era) di indole operosa, di sangue tiepido e savio, non senza qualche goccia di calcolo di avarizia: disposta perciò a far festa piena, indigestioni comprese, non più di due volte all'anno, in occasione delle Solennità rivali dell'Annunziata e dell'Addolorata, ma anche allora solo per non sfigurare, nella propria ironia e misura ionica, al paragone con le baldanze della vicina Vittoria".Vorrei vivere nel mio amato paese come un Sancio Pansa – continua a dire il gallerista - che si allunga come Don Chisciotte. E nello stesso tempo vorrei ergermi a difesa del bello, allo stesso modo di come svettano, antagoniste ad una abbietta periferia, le due principali chiese della mia città: quella dell'Annunziata, concreta e popolare; e quella di Santa Maria delle Stelle, utopica ed aristocratica. In mezzo a loro c'è il mio piccolo “granducato intellettuale”, per dirla ancora con il mio illustre paesano, che vuole ridestare, oltre i sogni della memoria, le probabili meraviglie di un agognato giardino greco, fenicio, romano, arabo, normanno, svevo, angioino, aragonese e catalano, ebreo, spagnolo e francese di un paese siciliano.
Dedico questo evento ( intitolato "Sparuni i bummi supra a 'Nunziata", tratto da un verso di una canzone di Franco Battiato) al mio amico calciatore Federico Morinello che, nella Pasqua di tre anni fa, in solitudine, ha finito di mirare l'ultimo orizzonte con il suo poeta preferito. Un uomo dalla grande pancia, con la dignità di un principe assolutamente povero. Federico amava chiamarmi trottolo, un nomignolo azzeccatissimo, credo, che mi aiuta a chiarire meglio le mie ineluttabili contraddizioni tra una accanita volontà decisionista e la vocazione ad intraprendere imprese che possano apparire velleitarie in un mondo ormai destinato inesorabilmente alla brutezza delle cose». Accompagneranno la mostra di Piero Guccione, oltre agli scatti del fotografo Sciclitano Gianni Mania realizzati sul set del docufilm “Piero Guccione, verso l'infinito”, alcuni spezzoni dell'omonimo film di Nunzio Massimo Nifosì, rispettivamente presentati in una delle sale di Palazzo Pace e nella sala mostre della Fondazione Gesualdo Bufalino. Infine in un'altra sala di Palazzo Pace “Nel segno dello stile” vedrà protagonista il noto stilista comisano Almacesco che, tra arte e moda, esporrà raffinati capi d'abbigliamento insieme ai suoi disegni acrilici, in accoppiamento con le sculture di Luigi Galofaro e un'installazione fotografica ancora di Gianni Mania.
30
marzo 2013
Piero Guccione – Sul segno degli artisti#18
Dal 30 marzo al 19 aprile 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEGLI ARCHI
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 18-21 o su appuntamento
Vernissage
30 Marzo 2013, ore 19.00
Autore
Curatore