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Piero Mochi / Bruno Sullo – La Finestra e il Mare
Già reduci da un’esperienza positiva di cooperazione artistica effettuata nel 2010 a Livorno, nel corso dell’operazione Arte a Perdere (Parco Pertini ex-Parterre), e nuovamente sospinti da una non prevista occasione, Piero Mochi e Bruno Sullo propongono un’installazione comune con la quale tentano di superare la contingenza e di realizzare un’opera conclusa, motivata, che dal rapporto di collaborazione “sul campo” tragga motivi di giustificazione e di reciproco arricchimento.
Comunicato stampa
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Piero Mochi nasce a Livorno nel 1940 e inizia a dipingere a soli 16 anni. Fonda il Gruppo Attias insieme ad artisti con i quali lavora per circa vent'anni dedicandosi a tematiche sociali. Con Paolo Netto, agli inizi degli anni ottanta, fonda Studio 2.
Bruno Sullo lavora nei campi della produzione, della promozione e della critica d’arte. È Presidente de La Casa dell’Arte, Progetto multimediale per l’arte visiva di Rosignano Marittimo dalla sua fondazione (1995). Fa parte del gruppo Lavorare Camminare di Livorno (2011).
Già reduci da un’esperienza positiva di cooperazione artistica effettuata nel 2010 a Livorno, nel corso dell’operazione Arte a Perdere (Parco Pertini ex-Parterre), e nuovamente sospinti da una non prevista occasione, Piero Mochi e Bruno Sullo propongono un’installazione comune con la quale tentano di superare la contingenza e di realizzare un’opera conclusa, motivata, che dal rapporto di collaborazione “sul campo” tragga motivi di giustificazione e di reciproco arricchimento.
Gli elementi espressivi tipici dei due artisti – i pesci di Mochi e le finestre di Sullo – sono riproposti in tutta la loro significatività, individualità ed autonomia, in quanto traducono in ambito artistico le idee, le convinzioni e i sogni ai quali sono affidate le personalità artistiche, ormai definite e consolidate, degli autori; e tuttavia vengono riversati in un progetto che intende essere fortemente unitario e che è in grado di fornir loro una nuova forza e un nuovo significato, derivati dalla loro coabitazione e integrazione. In effetti la finestra, che non è soltanto un oggetto della vita quotidiana, non soltanto una forma geometrica caratterizzata a incroci ortogonali, non soltanto un simbolo, ma anche un luogo di accadimento, è in grado di accogliere intorno a sé e dentro di sé i pesci di Mochi, che vagano incerti e stralunati in un ambiente che non è il loro (non è il mare), al di sopra di alghe che non sono alghe ma quasi palizzate di legno, e confermano lo spiazzamento, la stralunatezza, l’anomalia che spesso si manifestano nella vita e obbligano a continui adattamenti, a riprese, a ridefinizioni d’identità. I pesci – che sono di legno o di cartone, non “veri” pesci – introducono un tema destabilizzate e doloroso, quello di una vita anelata e non raggiunta (irraggiungibile?) ovvero superata e parzialmente perduta. A loro volta le finestre entro cui si aggirano i pesci, decontestualizzate e private della loro comune collocazione nei muri delle case, sono i luoghi fisici ed improbabili di un avvenimento assurdo ed anche l’allusione ad una augurabile coesistenza ed integrazione tra mondi diversi ed anche distanti, surreali, una testimonianza dell’assurdo ma anche della infinita creatività del vivere. La netta diversificazione stilistica delle due componenti dell’installazione, i pesci grossolano e volutamente approssimativi nella loro struttura costruttiva, e le finestre geometricamente perfette e cromaticamente squillanti, testimonia la diversità e l’autonomia linguistica degli autori, e al tempo stesso la loro disponibilità ad un confronto e ad un dialogo non formali ed esteriori, ma tesi ad un possibile, sia pur asintotico, risultato di sintesi
Livorno MARZO 2012
Bruno Sullo lavora nei campi della produzione, della promozione e della critica d’arte. È Presidente de La Casa dell’Arte, Progetto multimediale per l’arte visiva di Rosignano Marittimo dalla sua fondazione (1995). Fa parte del gruppo Lavorare Camminare di Livorno (2011).
Già reduci da un’esperienza positiva di cooperazione artistica effettuata nel 2010 a Livorno, nel corso dell’operazione Arte a Perdere (Parco Pertini ex-Parterre), e nuovamente sospinti da una non prevista occasione, Piero Mochi e Bruno Sullo propongono un’installazione comune con la quale tentano di superare la contingenza e di realizzare un’opera conclusa, motivata, che dal rapporto di collaborazione “sul campo” tragga motivi di giustificazione e di reciproco arricchimento.
Gli elementi espressivi tipici dei due artisti – i pesci di Mochi e le finestre di Sullo – sono riproposti in tutta la loro significatività, individualità ed autonomia, in quanto traducono in ambito artistico le idee, le convinzioni e i sogni ai quali sono affidate le personalità artistiche, ormai definite e consolidate, degli autori; e tuttavia vengono riversati in un progetto che intende essere fortemente unitario e che è in grado di fornir loro una nuova forza e un nuovo significato, derivati dalla loro coabitazione e integrazione. In effetti la finestra, che non è soltanto un oggetto della vita quotidiana, non soltanto una forma geometrica caratterizzata a incroci ortogonali, non soltanto un simbolo, ma anche un luogo di accadimento, è in grado di accogliere intorno a sé e dentro di sé i pesci di Mochi, che vagano incerti e stralunati in un ambiente che non è il loro (non è il mare), al di sopra di alghe che non sono alghe ma quasi palizzate di legno, e confermano lo spiazzamento, la stralunatezza, l’anomalia che spesso si manifestano nella vita e obbligano a continui adattamenti, a riprese, a ridefinizioni d’identità. I pesci – che sono di legno o di cartone, non “veri” pesci – introducono un tema destabilizzate e doloroso, quello di una vita anelata e non raggiunta (irraggiungibile?) ovvero superata e parzialmente perduta. A loro volta le finestre entro cui si aggirano i pesci, decontestualizzate e private della loro comune collocazione nei muri delle case, sono i luoghi fisici ed improbabili di un avvenimento assurdo ed anche l’allusione ad una augurabile coesistenza ed integrazione tra mondi diversi ed anche distanti, surreali, una testimonianza dell’assurdo ma anche della infinita creatività del vivere. La netta diversificazione stilistica delle due componenti dell’installazione, i pesci grossolano e volutamente approssimativi nella loro struttura costruttiva, e le finestre geometricamente perfette e cromaticamente squillanti, testimonia la diversità e l’autonomia linguistica degli autori, e al tempo stesso la loro disponibilità ad un confronto e ad un dialogo non formali ed esteriori, ma tesi ad un possibile, sia pur asintotico, risultato di sintesi
Livorno MARZO 2012
17
marzo 2012
Piero Mochi / Bruno Sullo – La Finestra e il Mare
Dal 17 al 31 marzo 2012
arte contemporanea
Location
CENTRO FUTURAMENTE
Pontedera, Via Fratelli Bandiera, 9/11, (Pisa)
Pontedera, Via Fratelli Bandiera, 9/11, (Pisa)
Orario di apertura
lun/ven dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
Vernissage
17 Marzo 2012, ore 17.00
Autore