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Piero Varroni – Immagini e parole. Carte e Libri d’Artista
La mostra si apre con due lavori di dimensioni medio/grandi disposti specularmente nel salone d’ingresso del primo piano: un dittico che Varroni ha realizzato appositamente per il museo. Fa seguito, nel salone più grande, una selezione antologica di opere-libro ideate e realizzate dall’artista tra il 1996 e il 2018, compresi i dieci numeri di “Rivista d’Artista”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 19 ottobre 2018 alle ore 17.30 il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, in collaborazione
con il Centro per il Libro e la Lettura, diretto da Flavia Cristiano, presenta al Museo Hendrik Christian
Andersen, diretto da Maria Giuseppina Di Monte, la mostra “Immagini e parole / Piero Varroni /
Carte e Libri d’Artista”.
L’iniziativa è un omaggio al sogno irrealizzato di Hendrik C. Andersen, da lui documentato nel volume
Creation of a World Centre of Communication al quale l’artista norvegese dedicò gran parte della sua opera.
La mostra si apre con due lavori di dimensioni medio/grandi disposti specularmente nel salone d’ingresso
del primo piano: un dittico che Varroni ha realizzato appositamente per il museo. Fa seguito, nel salone
più grande, una selezione antologica di opere-libro ideate e realizzate dall’artista tra il 1996 e il 2018,
compresi i dieci numeri di “Rivista d’Artista”. Il percorso continua con alcuni libri concepiti per la mostra
e diversi lavori su carta anch’essi recenti; questi ultimi rappresentano un corpus unico che, pur nel diverso
rapporto con lo spazio, si possono considerare un’uscita della pagina dal libro.
Piero Varroni, artista e curatore, ha invitato a partecipare alla realizzazione dei suoi libri numerosi autori
(pittori, poeti e scrittori), condividendo le diversità dei rispettivi linguaggi. La peculiarità di questi libri,
fatti a mano in tirature limitate, è che nessun esemplare è identico all’altro, come nella disciplina
amanuense. Varroni è soprattutto un artista, e tutti i volumi che pubblica si avvalgono del suo contributo
diretto.
Nelle sue opere, come quelle presentate in questa mostra, poesia e pittura si rafforzano reciprocamente;
il segno iconico e quello verbale nella loro fusione e interazione danno vita al Libro-Opera.
“Un’operazione come quella di Piero Varroni materializza la trasversalità dei linguaggi e delle tecniche,
segna il recupero degli aspetti plurisensoriali della comunicazione estetica tra i più semplici e naturali e, nel
contesto del nuovo sentire tecnologico, riafferma una dimensione artigianale che va scomparendo e una
manualità che sembra testimoniare la volontà di ricercare ritmi più pacati da contrapporre alla velocità
dell’universo digitale” (Giovanni Fontana).
La mostra vuole essere testimonianza e verifica di un investimento etico sulla lentezza come percezione
dei valori del fare, tra natura e linguaggio. Il libro d’artista, da vedere, è ormai – da oltre un secolo – per
ogni artista un luogo altro del proprio lavoro, con uno specifico statuto afferente alla parola e all’immagine.
Piero Varroni è nato a Terracina nel 1951, vive e lavora a Roma.
Artista e curatore, è titolare dello Studio Varroni / Eos Libri d’Artista. È impegnato da molti anni nella
ricerca sperimentale dell’arte legata alla letteratura e alla poesia, con l’intento di avvicinare i vari linguaggi
per un’ideale unità delle arti.
Dopo anni di impegno nell’ambito della pittura, dell’incisione e della scultura, gli inizi degli anni Novanta
segnano una scelta caratterizzata dall’uso esclusivo della carta come supporto per il proprio lavoro.
Realizza i primi libri d’artista con le edizioni Orolontano di Alfonso Filieri, per continuare poi, dal 1996
con una propria sigla Eos-Libri d’Artista. Nel 1998 fonda l’Associazione Culturale Eos, che s’impegnerà per
lo sviluppo dei linguaggi verbali e pittorici tramite la realizzazione di libri d’artista. Varroni esegue
personalmente ogni fase del lavoro: dall’ideazione all’esecuzione fino alla cura delle mostre. Nascerà nel
1999, il primo numero di “Rivista d’Artista”: opera-libro collettiva che terminerà con il numero 10 nel
2011.
Nel 2012 inizia un ciclo “binario” di mostre nello studio di via Saturnia 55, dove Varroni invita molti
artisti a realizzare un’opera-libro, fra i tanti: Jannis Kounellis, Hidetoshi Nagasawa, Carlo Lorenzetti,
Luisa Rabbia, Gea Casolaro, le cui opere sono esposte in mostra. Varroni organizza anche antologiche
dedicate ad un artista o a un poeta: Mirella Bentivoglio, Emilio Villa, Mario Diacono, Lamberto
Pignotti, Giovanni Fontana.
Lo Studio Varroni è diventato negli anni un luogo di “messa in opera” delle idee, dove l’Opera diventa
narrazione plurale, esperienza e condivisione di più voci, tra arte, poesia e filosofia.
con il Centro per il Libro e la Lettura, diretto da Flavia Cristiano, presenta al Museo Hendrik Christian
Andersen, diretto da Maria Giuseppina Di Monte, la mostra “Immagini e parole / Piero Varroni /
Carte e Libri d’Artista”.
L’iniziativa è un omaggio al sogno irrealizzato di Hendrik C. Andersen, da lui documentato nel volume
Creation of a World Centre of Communication al quale l’artista norvegese dedicò gran parte della sua opera.
La mostra si apre con due lavori di dimensioni medio/grandi disposti specularmente nel salone d’ingresso
del primo piano: un dittico che Varroni ha realizzato appositamente per il museo. Fa seguito, nel salone
più grande, una selezione antologica di opere-libro ideate e realizzate dall’artista tra il 1996 e il 2018,
compresi i dieci numeri di “Rivista d’Artista”. Il percorso continua con alcuni libri concepiti per la mostra
e diversi lavori su carta anch’essi recenti; questi ultimi rappresentano un corpus unico che, pur nel diverso
rapporto con lo spazio, si possono considerare un’uscita della pagina dal libro.
Piero Varroni, artista e curatore, ha invitato a partecipare alla realizzazione dei suoi libri numerosi autori
(pittori, poeti e scrittori), condividendo le diversità dei rispettivi linguaggi. La peculiarità di questi libri,
fatti a mano in tirature limitate, è che nessun esemplare è identico all’altro, come nella disciplina
amanuense. Varroni è soprattutto un artista, e tutti i volumi che pubblica si avvalgono del suo contributo
diretto.
Nelle sue opere, come quelle presentate in questa mostra, poesia e pittura si rafforzano reciprocamente;
il segno iconico e quello verbale nella loro fusione e interazione danno vita al Libro-Opera.
“Un’operazione come quella di Piero Varroni materializza la trasversalità dei linguaggi e delle tecniche,
segna il recupero degli aspetti plurisensoriali della comunicazione estetica tra i più semplici e naturali e, nel
contesto del nuovo sentire tecnologico, riafferma una dimensione artigianale che va scomparendo e una
manualità che sembra testimoniare la volontà di ricercare ritmi più pacati da contrapporre alla velocità
dell’universo digitale” (Giovanni Fontana).
La mostra vuole essere testimonianza e verifica di un investimento etico sulla lentezza come percezione
dei valori del fare, tra natura e linguaggio. Il libro d’artista, da vedere, è ormai – da oltre un secolo – per
ogni artista un luogo altro del proprio lavoro, con uno specifico statuto afferente alla parola e all’immagine.
Piero Varroni è nato a Terracina nel 1951, vive e lavora a Roma.
Artista e curatore, è titolare dello Studio Varroni / Eos Libri d’Artista. È impegnato da molti anni nella
ricerca sperimentale dell’arte legata alla letteratura e alla poesia, con l’intento di avvicinare i vari linguaggi
per un’ideale unità delle arti.
Dopo anni di impegno nell’ambito della pittura, dell’incisione e della scultura, gli inizi degli anni Novanta
segnano una scelta caratterizzata dall’uso esclusivo della carta come supporto per il proprio lavoro.
Realizza i primi libri d’artista con le edizioni Orolontano di Alfonso Filieri, per continuare poi, dal 1996
con una propria sigla Eos-Libri d’Artista. Nel 1998 fonda l’Associazione Culturale Eos, che s’impegnerà per
lo sviluppo dei linguaggi verbali e pittorici tramite la realizzazione di libri d’artista. Varroni esegue
personalmente ogni fase del lavoro: dall’ideazione all’esecuzione fino alla cura delle mostre. Nascerà nel
1999, il primo numero di “Rivista d’Artista”: opera-libro collettiva che terminerà con il numero 10 nel
2011.
Nel 2012 inizia un ciclo “binario” di mostre nello studio di via Saturnia 55, dove Varroni invita molti
artisti a realizzare un’opera-libro, fra i tanti: Jannis Kounellis, Hidetoshi Nagasawa, Carlo Lorenzetti,
Luisa Rabbia, Gea Casolaro, le cui opere sono esposte in mostra. Varroni organizza anche antologiche
dedicate ad un artista o a un poeta: Mirella Bentivoglio, Emilio Villa, Mario Diacono, Lamberto
Pignotti, Giovanni Fontana.
Lo Studio Varroni è diventato negli anni un luogo di “messa in opera” delle idee, dove l’Opera diventa
narrazione plurale, esperienza e condivisione di più voci, tra arte, poesia e filosofia.
19
ottobre 2018
Piero Varroni – Immagini e parole. Carte e Libri d’Artista
Dal 19 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019
arte contemporanea
Location
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00). Chiuso il lunedì
Vernissage
19 Ottobre 2018, h 17.30
Autore
Curatore