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Pierre Fichefeux
I ritratti di Pierre Fichefeux, come spesso succede, raccontano più dell’autore che non delle persone rappresentate. Innanzitutto parlano della sua versatilità, del suo eclettismo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sono fotografie? Illustrazioni?
Ritratti pittorici? E poi, soprattutto: sono immagini di moda, d’arte
decorativa o d’arte tout-court? Anche qui la questione è aperta. Si
potrebbe rispondere che se l’arte è cultura, e se anche la moda è in
qualche modo espressione di un tempo, un luogo, un’antropologia e quindi
cultura a sua volta, allora per un semplice sillogismo anche la moda può
essere arte e l’arte deve essere moda. Ma forse è meglio trascendere dagli
aspetti filosofici e concentrarci sull’effetto estetico. La serie Noir di
Fichefeux non ha niente a che vedere con la paura, con il nero come genere
letterario o cinematografico, se non per la sottile inquietudine che
generano quei volti e quei corpi bruni affogati nella natura – o meglio
nella sua rappresentazione virtuale da tessuto di moda o carta da parati.
Il risultato è sempre sorprendente perché pur nella ieraticità dello
sguardo, in quegli iridi piatti che bucano il bianco della cornea, si
coglie il riflesso almeno di abissi interiori, e nella fusione con lo
sfondo, ottenuta attraverso un meccanismo che potremmo definire di
trasfigurazione trasparente, il mondo circostante ci appare come una
protesi ed un’estensione del corpo umano. Ma soprattutto sono immagini
assolutamente fresche e godibili. Alla fine, in fondo, trattandosi di
ritratti, è questo che conta.
Pierre Fichefeux è un giovane art director e illustratore francese. Le sue
creazioni sono state pubblicate su Citizen K, Cream magazine, Creative
Review, LeMoniteur, MarieClaire e WAD. Lavora inoltre per il piccolo
schermo, per cui ha realizzato video-clip come “FunkForSale” (MTV, MCM) e
animazioni grafiche per trasmissioni televisive come “c’est quoi l’amour”
(TF1), “60jours-60nuits” (Canal+). Attualmente Fichefeux si è trasferito in
Italia e fa parte del dipartimento di fotografia di Fabrica.
Ritratti pittorici? E poi, soprattutto: sono immagini di moda, d’arte
decorativa o d’arte tout-court? Anche qui la questione è aperta. Si
potrebbe rispondere che se l’arte è cultura, e se anche la moda è in
qualche modo espressione di un tempo, un luogo, un’antropologia e quindi
cultura a sua volta, allora per un semplice sillogismo anche la moda può
essere arte e l’arte deve essere moda. Ma forse è meglio trascendere dagli
aspetti filosofici e concentrarci sull’effetto estetico. La serie Noir di
Fichefeux non ha niente a che vedere con la paura, con il nero come genere
letterario o cinematografico, se non per la sottile inquietudine che
generano quei volti e quei corpi bruni affogati nella natura – o meglio
nella sua rappresentazione virtuale da tessuto di moda o carta da parati.
Il risultato è sempre sorprendente perché pur nella ieraticità dello
sguardo, in quegli iridi piatti che bucano il bianco della cornea, si
coglie il riflesso almeno di abissi interiori, e nella fusione con lo
sfondo, ottenuta attraverso un meccanismo che potremmo definire di
trasfigurazione trasparente, il mondo circostante ci appare come una
protesi ed un’estensione del corpo umano. Ma soprattutto sono immagini
assolutamente fresche e godibili. Alla fine, in fondo, trattandosi di
ritratti, è questo che conta.
Pierre Fichefeux è un giovane art director e illustratore francese. Le sue
creazioni sono state pubblicate su Citizen K, Cream magazine, Creative
Review, LeMoniteur, MarieClaire e WAD. Lavora inoltre per il piccolo
schermo, per cui ha realizzato video-clip come “FunkForSale” (MTV, MCM) e
animazioni grafiche per trasmissioni televisive come “c’est quoi l’amour”
(TF1), “60jours-60nuits” (Canal+). Attualmente Fichefeux si è trasferito in
Italia e fa parte del dipartimento di fotografia di Fabrica.
01
ottobre 2004
Pierre Fichefeux
Dal primo ottobre al 30 novembre 2004
arte contemporanea
Location
FABRICA FEATURES
Bologna, Strada Maggiore, 7/e, (Bologna)
Bologna, Strada Maggiore, 7/e, (Bologna)
Vernissage
1 Ottobre 2004, ore 18
Autore