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Pierre Yves Le Duc – Soap opera
L’immagine nasce dal movimento circolare di una spugna insaponata passata su una superficie nera specchiante; le tracce di schiuma, consumandosi, creano le varie fasi di saturazione dell’opera
Comunicato stampa
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La 41 artecontemporanea presenta la prima personale a Torino dell’artista francese Pierre Yves Le Duc che espone una serie di disegni del ciclo Soap Opera. Le carte ripercorrono l’evoluzione di un’onda e la sua dissoluzione nel tempo. L’immagine nasce dal movimento circolare di una spugna insaponata passata su una superficie nera specchiante; le tracce di schiuma, consumandosi, creano le varie fasi di saturazione dell’opera.
La serie di disegni che compone Soap opera si articola come una sequenza in cui ad ogni foglio l’artista introduce variazioni minime aprendo la ripetizione all’intenzione cinetica. La successione veloce delle immagini riporta alla visione mobile del cinematografo e alla dimensione ciclica dell’onda, ed il titolo, per ironica coincidenza, rimanda alla dimensione sociale e televisiva di infiniti programmi a puntate che si succedono nella ripetizione differente.
I segni bianchi e neri che strutturano l’immagine evocano tecniche grafiche come xilografia o linoleumgrafia, tecniche che utilizzano il colore puro e incisivo richiamando la grafica espressionista tedesca o austriaca nella portata comunicativa, emozionale, a tratti violenta, dell’immagine. Allo stesso tempo bianco e nero accentuano la distanza dell’artista dal soggetto, riconducendolo a icona e oggetto simbolico di ricerca. “Il confine fluido tra il nero ed il bianco esprime il concetto secondo il quale nessuna qualità è indipendente dal suo opposto e riflette la dualità intrecciata di tutte le cose che si trovano in natura. Così le pennellate dense nere dell’ampia onda di Le Duc rappresentano la forza motrice in avanti, mentre lo spazio bianco diventa il vacuo vuoto recessivo che si trova sotto all’onda. […] Le forme dell’onda conducono l’occhio nelle profondità di Soap Opera creando una tensione tra la linea e il piano, evocando una sensazione di spazio, un senso di trasparenza e una straordinaria illusione di movimento in avanti. Questo aiuta a generare uno schema ciclico di movimento, in cui si viaggia attraverso le dimensioni dello spazio e del tempo ed è come se i vortici e le creste di schiuma rappresentati in Soap Opera simboleggiassero le forze naturali e le sottocorrenti che circondano la nostra vita quotidiana”. (dal testo di James Putnam)
L’onda di Soap opera nasce da un gesto che convenzionalmente è metafora di cancellazione e che costituisce l’atto creativo. Sono numerose le metafore richiamate dal soggetto dell’opera, dal piano filosofico esistenziale al campo biologico e fisico e si intrecciano con l’evocazione di riflessioni culturali e letterarie e le celebri immagini della storia dell’arte giapponese di inizio Ottocento.
Soap Opera costituisce inoltre il progetto di base di Motion Painting, imponente ed ambiziosa installazione in cui la serie completa di disegni dell’onda sarà proiettata su pannelli in successione che riproporranno il moto ascendente e discendente dell’onda nella ripetizione ciclica. L’insieme si configura come architettura di luce e movimento che proietta lo spettatore al centro di un’onda emozionale.
La serie di disegni che compone Soap opera si articola come una sequenza in cui ad ogni foglio l’artista introduce variazioni minime aprendo la ripetizione all’intenzione cinetica. La successione veloce delle immagini riporta alla visione mobile del cinematografo e alla dimensione ciclica dell’onda, ed il titolo, per ironica coincidenza, rimanda alla dimensione sociale e televisiva di infiniti programmi a puntate che si succedono nella ripetizione differente.
I segni bianchi e neri che strutturano l’immagine evocano tecniche grafiche come xilografia o linoleumgrafia, tecniche che utilizzano il colore puro e incisivo richiamando la grafica espressionista tedesca o austriaca nella portata comunicativa, emozionale, a tratti violenta, dell’immagine. Allo stesso tempo bianco e nero accentuano la distanza dell’artista dal soggetto, riconducendolo a icona e oggetto simbolico di ricerca. “Il confine fluido tra il nero ed il bianco esprime il concetto secondo il quale nessuna qualità è indipendente dal suo opposto e riflette la dualità intrecciata di tutte le cose che si trovano in natura. Così le pennellate dense nere dell’ampia onda di Le Duc rappresentano la forza motrice in avanti, mentre lo spazio bianco diventa il vacuo vuoto recessivo che si trova sotto all’onda. […] Le forme dell’onda conducono l’occhio nelle profondità di Soap Opera creando una tensione tra la linea e il piano, evocando una sensazione di spazio, un senso di trasparenza e una straordinaria illusione di movimento in avanti. Questo aiuta a generare uno schema ciclico di movimento, in cui si viaggia attraverso le dimensioni dello spazio e del tempo ed è come se i vortici e le creste di schiuma rappresentati in Soap Opera simboleggiassero le forze naturali e le sottocorrenti che circondano la nostra vita quotidiana”. (dal testo di James Putnam)
L’onda di Soap opera nasce da un gesto che convenzionalmente è metafora di cancellazione e che costituisce l’atto creativo. Sono numerose le metafore richiamate dal soggetto dell’opera, dal piano filosofico esistenziale al campo biologico e fisico e si intrecciano con l’evocazione di riflessioni culturali e letterarie e le celebri immagini della storia dell’arte giapponese di inizio Ottocento.
Soap Opera costituisce inoltre il progetto di base di Motion Painting, imponente ed ambiziosa installazione in cui la serie completa di disegni dell’onda sarà proiettata su pannelli in successione che riproporranno il moto ascendente e discendente dell’onda nella ripetizione ciclica. L’insieme si configura come architettura di luce e movimento che proietta lo spettatore al centro di un’onda emozionale.
18
gennaio 2008
Pierre Yves Le Duc – Soap opera
Dal 18 gennaio al 28 marzo 2008
arte contemporanea
Location
41 ARTECONTEMPORANEA
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato dalle 15 alle 19. Mattino e lunedì su appuntamento
Vernissage
18 Gennaio 2008, ore 18
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