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Pietro Annigoni (1910 – 1988) – Tra terra e cielo
Pietro Annigoni nasce a Milano il 7 giugno 1910. Nel 1925 il padre, noto ingegnere, ha l’incarico di installare la rete telefonica automatica della città di Firenze dove si trasferisce insieme alla famiglia, iscrivendo Pietro all’Istituto degli Scolopi dove conseguirà il diploma di maturità classica…
Comunicato stampa
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Pietro Annigoni nasce a Milano il 7 giugno 1910.
Nel 1925 il padre, noto ingegnere, ha l’incarico di installare la rete telefonica automatica della città di Firenze dove si trasferisce insieme alla famiglia, iscrivendo Pietro all’Istituto degli Scolopi dove conseguirà il diploma di maturità classica e dove farà amicizia con Riccardo Noferi, destinato a diventare suo segretario e confidente.
Al momento di tornare a Milano, nel 1928, Pietro che ha già mostrato eccezionali attitudini per il disegno e frequentato la Scuola Libera del Nudo, otterrà il consenso di restare a Firenze per iscriversi all’accademia di Belle Arti dove si diplomerà in pittura con Felice Carena, in scultura con Giuseppe Graziosi ed in incisione con Celestino Celestini. Questi sono anni assai importanti per il formarsi della sua personalità, a quel tempo estremamente inquieta, e per lo sviluppo di quell’ansia del conoscere che farà di lui un uomo di vastissima cultura.
Nel 1930 espone per la prima volta a Firenze, in collettiva. Due anni dopo presenta con grande successo la sua prima mostra personale a Palazzo Ferroni nella galleria Bellini. Nel 1932 Ugo Ojetti gli dedica un articolo memorabile per la terza pagina del Corriere della Sera. Nel 1936 espone a Milano. Continua tuttavia la sua passione per i viaggi e visita molti paesi europei, tra cui la Germania dove rimane particolarmente ispirato dalla pittura rinascimentale nordica. La serie delle gouaches realizzate durante i viaggi e le passeggiate in campagna mostra un raro talento nel cogliere l’aspetto più profondo della natura che egli riesce ad interpretare con estrema sensibilità, quasi mai disgiunta dalla presenza umana.
Anticonformista, di idee liberarli, contrario ad ogni forma di totalitarismo, ogni suo coinvolgimento diretto nella politica verrà meno quando rimarrà deluso dei compromessi e dello scarso rigore morale che accompagneranno il ritorno della democrazia. Nello stesso periodo e per analoghi motivi si consumerà il distacco di Annigoni dal mondo della cultura ufficiale, di cui era stato fino ad allora partecipe e protagonista, come quando nel 1947 firma, insieme a Gregorio Sciltian, Xavier ed Antonio Bueno, Alfredo Serri ed altri il Manifesto dei Pittori Moderni della Realtà. Con tale dichiarazione il gruppo si poneva in aperto conflitto con varie correnti dell’Informale sorte in quegli anni. Annigoni sarà sempre fedele alla battaglia in difesa del Figurativo che per lui, studioso di Benedetto Croce, coincideva con la difesa dell’integrità dell’umano, assumendo tutto il significato morale, prima ancora che estetico.
Tra il 1945 ed il 1950 realizza alcune delle sue opere fondamentali e si forma intorno a lui una bottega di vera e propria scuola di tipo rinascimentale.
Nel 1949 la Commissione della Royal Academy di Londra accetta di esporre alcune opere da lui proposte; è lì l’inizio di un successo che lo riporterà varie volte a Londra, oltre che a Parigi, New York, San Francisco. Hanno posato per lui i personaggi più famosi di questo secolo. La rivista “Time” gli ha dedicato ben sette copertine. I ritratti della casa reale inglese sono tra i suoi più noti. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo tra cui gli Uffizi e la Galleria d’Arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Metropolitan di New York, la collezione reale del Castello di Windsor, i Musei vaticani.
È morto a Firenze il 28 ottobre del 1988.
Nel 1925 il padre, noto ingegnere, ha l’incarico di installare la rete telefonica automatica della città di Firenze dove si trasferisce insieme alla famiglia, iscrivendo Pietro all’Istituto degli Scolopi dove conseguirà il diploma di maturità classica e dove farà amicizia con Riccardo Noferi, destinato a diventare suo segretario e confidente.
Al momento di tornare a Milano, nel 1928, Pietro che ha già mostrato eccezionali attitudini per il disegno e frequentato la Scuola Libera del Nudo, otterrà il consenso di restare a Firenze per iscriversi all’accademia di Belle Arti dove si diplomerà in pittura con Felice Carena, in scultura con Giuseppe Graziosi ed in incisione con Celestino Celestini. Questi sono anni assai importanti per il formarsi della sua personalità, a quel tempo estremamente inquieta, e per lo sviluppo di quell’ansia del conoscere che farà di lui un uomo di vastissima cultura.
Nel 1930 espone per la prima volta a Firenze, in collettiva. Due anni dopo presenta con grande successo la sua prima mostra personale a Palazzo Ferroni nella galleria Bellini. Nel 1932 Ugo Ojetti gli dedica un articolo memorabile per la terza pagina del Corriere della Sera. Nel 1936 espone a Milano. Continua tuttavia la sua passione per i viaggi e visita molti paesi europei, tra cui la Germania dove rimane particolarmente ispirato dalla pittura rinascimentale nordica. La serie delle gouaches realizzate durante i viaggi e le passeggiate in campagna mostra un raro talento nel cogliere l’aspetto più profondo della natura che egli riesce ad interpretare con estrema sensibilità, quasi mai disgiunta dalla presenza umana.
Anticonformista, di idee liberarli, contrario ad ogni forma di totalitarismo, ogni suo coinvolgimento diretto nella politica verrà meno quando rimarrà deluso dei compromessi e dello scarso rigore morale che accompagneranno il ritorno della democrazia. Nello stesso periodo e per analoghi motivi si consumerà il distacco di Annigoni dal mondo della cultura ufficiale, di cui era stato fino ad allora partecipe e protagonista, come quando nel 1947 firma, insieme a Gregorio Sciltian, Xavier ed Antonio Bueno, Alfredo Serri ed altri il Manifesto dei Pittori Moderni della Realtà. Con tale dichiarazione il gruppo si poneva in aperto conflitto con varie correnti dell’Informale sorte in quegli anni. Annigoni sarà sempre fedele alla battaglia in difesa del Figurativo che per lui, studioso di Benedetto Croce, coincideva con la difesa dell’integrità dell’umano, assumendo tutto il significato morale, prima ancora che estetico.
Tra il 1945 ed il 1950 realizza alcune delle sue opere fondamentali e si forma intorno a lui una bottega di vera e propria scuola di tipo rinascimentale.
Nel 1949 la Commissione della Royal Academy di Londra accetta di esporre alcune opere da lui proposte; è lì l’inizio di un successo che lo riporterà varie volte a Londra, oltre che a Parigi, New York, San Francisco. Hanno posato per lui i personaggi più famosi di questo secolo. La rivista “Time” gli ha dedicato ben sette copertine. I ritratti della casa reale inglese sono tra i suoi più noti. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo tra cui gli Uffizi e la Galleria d’Arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Metropolitan di New York, la collezione reale del Castello di Windsor, i Musei vaticani.
È morto a Firenze il 28 ottobre del 1988.
17
giugno 2004
Pietro Annigoni (1910 – 1988) – Tra terra e cielo
Dal 17 giugno all'undici luglio 2004
arte contemporanea
Location
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – EX CONVENTO DI SANTA CRISTINA
Bologna, Piazzetta Giorgio Morandi, 2, (Bologna)
Bologna, Piazzetta Giorgio Morandi, 2, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19,
domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 19,
lunedì chiuso
Vernissage
17 Giugno 2004, ORE 18.00
Autore