Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pietro Annigoni
Sanguigna, olio, gouache, china acquerellata, tempera grassa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pietro Annigoni moriva a Firenze il 28 ottobre 1988, quando la galleria d’arte contemporanea Il Divano di George non esisteva, né di fatto, né in pensiero. Ancora non andavamo a caccia di artisti con l’anima. Conosciamo quindi il pittore, ma l’occasione di incontrare l’uomo è ormai perduta. E questo è per noi un fatto nuovo e in parte inaspettato. Sì, perché nel nostro percorso ricerchiamo e privilegiamo il rapporto schietto e diretto con l’uomo-artista, un rapporto spesso complesso e sempre capace di rendere unico e irripetibile ogni evento espositivo.
Eppure, permettere al nostro sguardo – e al cuore – di vagare libero e curioso tra le tele, le carte, i compensati, gli affreschi del Maestro – nato a Milano ma adottato dalla Toscana come dal mondo intero - equivale ad incontrare non solo il talento dell’artista, ma soprattutto la sostanza dell’uomo. Non è l’Annigoni superstar legato ai ritratti, ovvero quei volti famosissimi che ha saputo rendere così “vicini” tanto da privarli di qualsiasi vezzo di intoccabilità. E’ invece l’Annigoni dei tratti sospesi, delle luce filtranti, delle ombre tanto compatte quanto evanescenti, di tutti quei “personaggi di memorie lontane” caldi come il fuoco e disegnati in ocra rossa.
Sanguigna, olio, gouache, china acquerellata, tempera grassa: comunque sia, sempre il reale rivela l’oltre, e mette a nudo sentimenti ed inquietudini propri di un secolo - il Novecento - ingombrante da portare sulle spalle, perché troppo denso di vita e di morte. L’onore di esporre Annigoni, senz’altro una delle figure fondamentali della pittura italiana del secolo scorso, si confonde con la sorpresa che muta in necessità e rivelazione di poter comprendere l’uomo attraverso la sua opera.
Eppure, permettere al nostro sguardo – e al cuore – di vagare libero e curioso tra le tele, le carte, i compensati, gli affreschi del Maestro – nato a Milano ma adottato dalla Toscana come dal mondo intero - equivale ad incontrare non solo il talento dell’artista, ma soprattutto la sostanza dell’uomo. Non è l’Annigoni superstar legato ai ritratti, ovvero quei volti famosissimi che ha saputo rendere così “vicini” tanto da privarli di qualsiasi vezzo di intoccabilità. E’ invece l’Annigoni dei tratti sospesi, delle luce filtranti, delle ombre tanto compatte quanto evanescenti, di tutti quei “personaggi di memorie lontane” caldi come il fuoco e disegnati in ocra rossa.
Sanguigna, olio, gouache, china acquerellata, tempera grassa: comunque sia, sempre il reale rivela l’oltre, e mette a nudo sentimenti ed inquietudini propri di un secolo - il Novecento - ingombrante da portare sulle spalle, perché troppo denso di vita e di morte. L’onore di esporre Annigoni, senz’altro una delle figure fondamentali della pittura italiana del secolo scorso, si confonde con la sorpresa che muta in necessità e rivelazione di poter comprendere l’uomo attraverso la sua opera.
18
marzo 2006
Pietro Annigoni
Dal 18 marzo al 18 aprile 2006
arte contemporanea
Location
IL DIVANO DI GEORGE
Modena, Via Bonacorsa, 8A, (Modena)
Modena, Via Bonacorsa, 8A, (Modena)
Vernissage
18 Marzo 2006, dalle 18 alle 20.30
Autore