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Pietro Annigoni – Genio e “Regolatezza”
C’era una volta un grande pittore, capace, secondo Berenson e De Chirico, di stare alla pari con i tre più grandi del Rinascimento. Questo genio, però, è stato nostro contemporaneo.
Comunicato stampa
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L'ultima favola
C'era una volta un grande pittore, capace, secondo Berenson e De Chirico, di stare alla pari con i tre più grandi del Rinascimento. Questo genio, però, è stato nostro contemporaneo.
Così vicino a noi che non siamo riusciti a vederlo, come quando ci si trova a pochi centimetri dalla facciata di un palazzo e non possiamo coglierne la dimensione reale.
Così, di Annigoni scopriamo solo l'aspetto tecnico, la mostruosa abilità esecutiva,presi come siamo a giustificare la follia e l'arroganza dell'arte astratta e concettuale, delle troppe avanguardie, degli ismi che si ripetono fino alla noia, come nel gioco degli specchi.
Un'arte, quella degli ismi e delle avanguardie, che talora ha una dignità, un suo significato, quando deriva, come un Picasso, da una ricerca estetica seria che comunque rispetta i grani del passato, la natura, l'uomo.
Ma in troppi altri casi quest'arte non è che una operazione di mercato, vedi Warhol, che ci ripropone mille volte l'equivalente di quell'immondizia che è in mostra e in vendita in qualsiasi shop-center. E' innegabile che il taglio di Fontana, così assoluto, così misterioso, così tipico del serial killer nella sua ripetitività ossessiva, affascini e suggestioni soprattutto
chi ha assorbito la lezione quotidiana di autodistruzione propinata dai mass-media sotto forma di consumismo, guerre, inquinamento.
Ma la dove Fontana denuncia inesorabilmente la nostra sconfitta con quella buia fessura, al tempo stesso origine ed esplosione dell'universo e oscurità anatomica da cui nasciamo, Annigoni, agli antipodi, ci invita a riflettere su ciò che possiamo ancora salvare: la nostra anima, e non solo nel senso religioso del termine.
Guardate, per esempio, (solitudine 2): è di una modernità assoluta, in essa si celano il genio compositivo di un Mondrian, e il surrealismo di un Dalì, ma è eseguita con una magia tecnica ed espressiva che appartegono solo ai più grani tra i grandi. Quest'opera esprime un senso di isolamento e malinconia totale, tipica dei nostri tempi, con l'uomo che si rifugia e si arrocca sempre più nel proprio egoismo per esorcizzare la distruzione di tutto ciò che sta sotto ai suoi piedi, l'erba, le piante, gli animali, la terra.
Ed ecco che la rappresentazione annigoniana della realtà si rivela paradossalmente più moderna, più attuale del taglio di Fontana, perchè anzichè istigarci alla rassegnazione inerte, ci invita a quella presa di coscienza che è l' indispensabile premessa ad una sia pur improbabile via di scampo.
Dove Fontana celebra la morte, Annigoni celebra il coraggio e la dignità di sopravvivere.
Gilberto Grilli
Ringraziamenti:
Benedetto Annigoni
Maria Ricciarda Annigoni
Comune di Pesaro - Assessorato alla Culura
Musei Civici Pesaro
Fiam
Veronica Hit Radio
Curatore: Gilberto Grilli
Organizzazione: Gabriele Bonazza
Coordinamento: Maurizio Nardini
C'era una volta un grande pittore, capace, secondo Berenson e De Chirico, di stare alla pari con i tre più grandi del Rinascimento. Questo genio, però, è stato nostro contemporaneo.
Così vicino a noi che non siamo riusciti a vederlo, come quando ci si trova a pochi centimetri dalla facciata di un palazzo e non possiamo coglierne la dimensione reale.
Così, di Annigoni scopriamo solo l'aspetto tecnico, la mostruosa abilità esecutiva,presi come siamo a giustificare la follia e l'arroganza dell'arte astratta e concettuale, delle troppe avanguardie, degli ismi che si ripetono fino alla noia, come nel gioco degli specchi.
Un'arte, quella degli ismi e delle avanguardie, che talora ha una dignità, un suo significato, quando deriva, come un Picasso, da una ricerca estetica seria che comunque rispetta i grani del passato, la natura, l'uomo.
Ma in troppi altri casi quest'arte non è che una operazione di mercato, vedi Warhol, che ci ripropone mille volte l'equivalente di quell'immondizia che è in mostra e in vendita in qualsiasi shop-center. E' innegabile che il taglio di Fontana, così assoluto, così misterioso, così tipico del serial killer nella sua ripetitività ossessiva, affascini e suggestioni soprattutto
chi ha assorbito la lezione quotidiana di autodistruzione propinata dai mass-media sotto forma di consumismo, guerre, inquinamento.
Ma la dove Fontana denuncia inesorabilmente la nostra sconfitta con quella buia fessura, al tempo stesso origine ed esplosione dell'universo e oscurità anatomica da cui nasciamo, Annigoni, agli antipodi, ci invita a riflettere su ciò che possiamo ancora salvare: la nostra anima, e non solo nel senso religioso del termine.
Guardate, per esempio, (solitudine 2): è di una modernità assoluta, in essa si celano il genio compositivo di un Mondrian, e il surrealismo di un Dalì, ma è eseguita con una magia tecnica ed espressiva che appartegono solo ai più grani tra i grandi. Quest'opera esprime un senso di isolamento e malinconia totale, tipica dei nostri tempi, con l'uomo che si rifugia e si arrocca sempre più nel proprio egoismo per esorcizzare la distruzione di tutto ciò che sta sotto ai suoi piedi, l'erba, le piante, gli animali, la terra.
Ed ecco che la rappresentazione annigoniana della realtà si rivela paradossalmente più moderna, più attuale del taglio di Fontana, perchè anzichè istigarci alla rassegnazione inerte, ci invita a quella presa di coscienza che è l' indispensabile premessa ad una sia pur improbabile via di scampo.
Dove Fontana celebra la morte, Annigoni celebra il coraggio e la dignità di sopravvivere.
Gilberto Grilli
Ringraziamenti:
Benedetto Annigoni
Maria Ricciarda Annigoni
Comune di Pesaro - Assessorato alla Culura
Musei Civici Pesaro
Fiam
Veronica Hit Radio
Curatore: Gilberto Grilli
Organizzazione: Gabriele Bonazza
Coordinamento: Maurizio Nardini
31
agosto 2009
Pietro Annigoni – Genio e “Regolatezza”
Dal 31 agosto all'undici settembre 2009
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DELLA MADDALENA
Pesaro, Via Ludovico Zacconi, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Via Ludovico Zacconi, (Pesaro E Urbino)
Vernissage
31 Agosto 2009, ore 18,00
Autore
Curatore