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Pietro Bologna – Ettaro
Un progetto fotografico unico, realizzato dal 2017 al 2022, esplorando la periferia sud di Milano, in particolare la zona della Cascina Battivacco, dove l’artista ha catturato giornalmente immagini del terreno durante le passeggiate con il suo cane, utilizzando un semplice cellulare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LAB 1930. Fotografia contemporanea, il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea di via Mantova 21 a Milano, presenta dal 21 novembre 2023 al 20 gennaio 2024 la nuova mostra di Pietro Bologna “Ettaro”.
Con testi critici di Angela Madesani e Lóránd Hegyi, "Ettaro" è un progetto fotografico unico, concepito e realizzato dal 2017 al 2022, esplorando la periferia sud di Milano, in particolare la zona della Cascina Battivacco, dove l'artista ha catturato giornalmente immagini del terreno durante le passeggiate con il suo cane, utilizzando un semplice telefono cellulare.
Questo processo artistico, iniziato quasi per caso, si è trasformato in una pratica rituale e temporale, sospesa nel tempo, dove ogni fotografia inviata a un gruppo ristretto di amici generava risposte diverse, creando un dialogo tra immagini e parole.
Con l'evoluzione del progetto, l’autore ha iniziato a esplorare l'idea di costruire un archivio, un ettaro di fotografia che cresce su se stesso, filtrando consapevolmente le immagini attraverso la lente di un vecchio cellulare per mettere in luce i limiti del mezzo.
Tuttavia, come sottolinea lo stesso artista, “Nel momento della trasformazione in progetto di un qualcosa che era nato libero d’aspettative e finalità, totalmente spontaneo, ho sentito la necessità di mettere a nudo il mezzo utilizzato per far fronte alla malizia dello sguardo compromesso. Ecco perché ho deciso di portare da Lab 1930 una sotto-categoria dello stesso progetto che consiste nell’aver sfuocato le immagini rendendole così ancora meno riconoscibili.”
Pietro Bologna, un outsider nell'ambiente artistico, ha sempre cercato di indagare le fragilità e le limitazioni dei mezzi fotografici, utilizzando tecniche originali e empiriche.
La sua ricerca, focalizzata sulla carta, la stampa e le riflessioni sulle dimensioni, come dimostrato nell'ampliamento delle 7 fotografie in mostra da Lab 1930 su un corpo di 18 (tutte cm 100x100), evidenzia una coerenza e un valore intrinseco nel suo approccio artistico.
La poetica attenta del suo sguardo trasmuta quella distesa di terra, in apparenza senza memoria né identità, in tante brevi ed intense narrazioni, in cui ci si può davvero perdere, svelando i particolari che lui rimette in ordine, in fila uno per uno, vocaboli di una storia visionaria infinita.
Angela Madesani: “Le sue immagini sono intense, poetiche, rifinite, sia quando escono dalla sua camera oscura, luogo amatissimo, che quando vengono realizzate con un cellulare come in questo caso. Analogico, digitale: questioni marginali. I suoi lavori sono curati, mai affettati, ricercati nel senso più banale e vacuo del termine.”
Con "Ettaro", Bologna si distacca dal concetto convenzionale di bellezza, cercando una sua autentica dimensione che possa svelare l'essenza dei fenomeni. Queste fotografie, prive di soggetti riconoscibili, ci invitano a immergerci in un viaggio iconico, in una terra di nessuno, dove il casuale e il trascurato trovano riscatto. Le opere di Bologna rappresentano una cronaca di tracce umane e naturali, in un paesaggio dove l'uomo è fisicamente assente ma la sua presenza è palpabile attraverso segni di esistenza.
Con testi critici di Angela Madesani e Lóránd Hegyi, "Ettaro" è un progetto fotografico unico, concepito e realizzato dal 2017 al 2022, esplorando la periferia sud di Milano, in particolare la zona della Cascina Battivacco, dove l'artista ha catturato giornalmente immagini del terreno durante le passeggiate con il suo cane, utilizzando un semplice telefono cellulare.
Questo processo artistico, iniziato quasi per caso, si è trasformato in una pratica rituale e temporale, sospesa nel tempo, dove ogni fotografia inviata a un gruppo ristretto di amici generava risposte diverse, creando un dialogo tra immagini e parole.
Con l'evoluzione del progetto, l’autore ha iniziato a esplorare l'idea di costruire un archivio, un ettaro di fotografia che cresce su se stesso, filtrando consapevolmente le immagini attraverso la lente di un vecchio cellulare per mettere in luce i limiti del mezzo.
Tuttavia, come sottolinea lo stesso artista, “Nel momento della trasformazione in progetto di un qualcosa che era nato libero d’aspettative e finalità, totalmente spontaneo, ho sentito la necessità di mettere a nudo il mezzo utilizzato per far fronte alla malizia dello sguardo compromesso. Ecco perché ho deciso di portare da Lab 1930 una sotto-categoria dello stesso progetto che consiste nell’aver sfuocato le immagini rendendole così ancora meno riconoscibili.”
Pietro Bologna, un outsider nell'ambiente artistico, ha sempre cercato di indagare le fragilità e le limitazioni dei mezzi fotografici, utilizzando tecniche originali e empiriche.
La sua ricerca, focalizzata sulla carta, la stampa e le riflessioni sulle dimensioni, come dimostrato nell'ampliamento delle 7 fotografie in mostra da Lab 1930 su un corpo di 18 (tutte cm 100x100), evidenzia una coerenza e un valore intrinseco nel suo approccio artistico.
La poetica attenta del suo sguardo trasmuta quella distesa di terra, in apparenza senza memoria né identità, in tante brevi ed intense narrazioni, in cui ci si può davvero perdere, svelando i particolari che lui rimette in ordine, in fila uno per uno, vocaboli di una storia visionaria infinita.
Angela Madesani: “Le sue immagini sono intense, poetiche, rifinite, sia quando escono dalla sua camera oscura, luogo amatissimo, che quando vengono realizzate con un cellulare come in questo caso. Analogico, digitale: questioni marginali. I suoi lavori sono curati, mai affettati, ricercati nel senso più banale e vacuo del termine.”
Con "Ettaro", Bologna si distacca dal concetto convenzionale di bellezza, cercando una sua autentica dimensione che possa svelare l'essenza dei fenomeni. Queste fotografie, prive di soggetti riconoscibili, ci invitano a immergerci in un viaggio iconico, in una terra di nessuno, dove il casuale e il trascurato trovano riscatto. Le opere di Bologna rappresentano una cronaca di tracce umane e naturali, in un paesaggio dove l'uomo è fisicamente assente ma la sua presenza è palpabile attraverso segni di esistenza.
21
novembre 2023
Pietro Bologna – Ettaro
Dal 21 novembre 2023 al 20 gennaio 2024
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
Lab 1930 Fotografia Contemporanea
Milano, Via Mantova, 21, (MI)
Milano, Via Mantova, 21, (MI)
Orario di apertura
Sabato dalle 15 alle 18
Su appuntamento tutti i martedì e giovedì dalle 15 alle 18
Vernissage
21 Novembre 2023, Dalle 18 alle 20
Sito web
Ufficio stampa
de angelis press
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione