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Pietro Capogrosso
Se l’osservazione e’ il punto di partenza di ogni ricerca, nelle tele di Pietro Capogrosso della tradizione analtica del reale non resta quasi piu’ traccia. Il paesaggio tante volte esperito con lo sguardo, percorso ripetutamente a piedi, lentamente svapora per eccesso di conoscenza.
Comunicato stampa
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… Se l’osservazione e’ il punto di partenza di ogni ricerca, nelle tele di Pietro Capogrosso della tradizione analtica del reale non resta quasi piu’ traccia.
Il paesaggio tante volte esperito con lo sguardo, percorso ripetutamente a piedi, lentamente svapora per eccesso di conoscenza. Nelle sue tele l’esperienza del paesaggio e la dimenticanza dello stesso convivono. Cosi’ come convivono la memoria e l’oblio della storia dell’arte. La pazienza e l’attesa di dimenticare cio’ che si e’ appreso, lasciandolo sedimentare senza fretta. Le fotografie che l’artista continua a scattare, oltre ad essere un ulteriore prova del suo allontanamento della realta’, rivelano la sua attitudine ad inquadrare e ritagliare lo spazio, attitudine, quest’ultima presente anche nelle sue tele: porzioni di paesaggio anch’esse.
…L’orizzonte che sempre ritorna e’ il continuo limite contro cui ci imbattiamo, ma anche il confine che impedisce l’accelerazione e ferma il nostro sguardo. Non e’necessario conoscere i luoghi frequentati da Pietro Capogrosso, magari cercandoli sulla cartina di un’improbabile Puglia, per sentirli affini. E poco o nulla aggiunge alla visione il sapere dal quale sud del mondo provengano certi luoghi, certi colori.
Elisa Fulco
Il paesaggio tante volte esperito con lo sguardo, percorso ripetutamente a piedi, lentamente svapora per eccesso di conoscenza. Nelle sue tele l’esperienza del paesaggio e la dimenticanza dello stesso convivono. Cosi’ come convivono la memoria e l’oblio della storia dell’arte. La pazienza e l’attesa di dimenticare cio’ che si e’ appreso, lasciandolo sedimentare senza fretta. Le fotografie che l’artista continua a scattare, oltre ad essere un ulteriore prova del suo allontanamento della realta’, rivelano la sua attitudine ad inquadrare e ritagliare lo spazio, attitudine, quest’ultima presente anche nelle sue tele: porzioni di paesaggio anch’esse.
…L’orizzonte che sempre ritorna e’ il continuo limite contro cui ci imbattiamo, ma anche il confine che impedisce l’accelerazione e ferma il nostro sguardo. Non e’necessario conoscere i luoghi frequentati da Pietro Capogrosso, magari cercandoli sulla cartina di un’improbabile Puglia, per sentirli affini. E poco o nulla aggiunge alla visione il sapere dal quale sud del mondo provengano certi luoghi, certi colori.
Elisa Fulco
27
maggio 2004
Pietro Capogrosso
Dal 27 maggio al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MARCO CANEPA GALLERY
Genova, Via Caffaro, 20r, (Genova)
Genova, Via Caffaro, 20r, (Genova)
Orario di apertura
Dal martedi’ al venerdi’ 16 – 19/30
mattino su appuntamento
Vernissage
27 Maggio 2004, ore 18
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