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Pietro Capogrosso – Est
In esposizione una decina di dipinti ad olio su tela, realizzati dal 2004 al 2010, vedute marine dalla struttura minimale, in cui l’artista – utilizzando una tavolozza limitata ai toni del beige, grigio, azzurro chiaro – restituisce un’idea astratta di paesaggio.
Comunicato stampa
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In esposizione una decina di dipinti ad olio su tela, realizzati dal 2004 al 2010, vedute marine dalla struttura minimale, in cui l’artista – utilizzando una tavolozza limitata ai toni del beige, grigio, azzurro chiaro – restituisce un’idea astratta di paesaggio.
Così scrive Lia De Venere in catalogo:
“Percossi dalla luce accecante del meriggio, coperti da un sottile velo di nebbia, i paesaggi marini di Pietro Capogrosso, quasi consumati dalla salsedine, ci appaiono al tempo stesso assolutamente familiari e sorprendentemente estranei. Quei pontili lanciati nel mare, quelle coste piatte e sabbiose, quegli scogli accatastati come per effetto di un terribile sisma, quei pali solitari che tracciano in terra ombre esili e incerte, li conosciamo bene, noi che viviamo sul mare, e ancor meglio lui, nato in una splendida città come Trani, protesa nell’Adriatico e fatta di pietra appena dorata che la luce diurna intride e rende preziosa. Al tempo stesso, tuttavia, le sue vedute sembrano non appartenere al mondo dei sensi, appaiono prive di qualsiasi corrispondenza reale, pure algide astrazioni nate tutt’al più da un esercizio della memoria o dal primo abbozzo di un’idea.
Pietro, in realtà, non raffigura le coste della sua terra, quelle che si lascia sulla destra, quando se ne allontana – ormai sempre più spesso – ma riesce a restituire nei suoi dipinti l’essenza più intima di luoghi certamente noti, anzi talmente consueti, da non essere più effettivamente visti, pur essendo guardati da sempre.
Una pittura, quella di Capogrosso, che fa tesoro di una gamma cromatica molto ristretta, che ritrae terra, cielo, mare con pochissime tonalità, quasi monocroma, dunque, eppure insieme pregna di sfumature che sembrano impastate non solo con la luce, ma anche con la calce, con la sabbia, con la spuma delle onde.
Nel rigore formale e nell’austerità cromatica Pietro ha trovato una cifra distintiva, la propria severa regola e insieme l’opportunità di violarla, la possibilità di dire cose sempre nuove usando le stesse poche parole.
E nella propensione a praticare spesso lo stesso tema, adottando la stessa economia formale, imponendosi l’identica frugalità cromatica, sembra guardare a Giorgio Morandi, a quella innumerevole serie di dipinti del pittore bolognese, in cui l’ordinarietà del reale diviene esatto paradigma del pensiero, in cui ciò che appare simile, in realtà è profondamente diverso.
A guardar bene, Pietro dipinge quasi sempre l’orizzonte, quella linea mobile che divide cielo e mare, che ci squaderna le mille possibilità del nostro destino e perciò semina nella nostra mente il desiderio di togliere gli ormeggi e andare via, violando la separazione tra terra e mare. E addirittura cerca, là dove cattura stralci di cielo nel perimetro di una finestra, di liberarsi persino dell’orizzonte, di quel confine virtuale che potrebbe forse costituire un argine alla libertà del pensiero.
Ogni volta che dà inizio a una nuova opera, Pietro fissa intensamente il mare o il cielo e appena il colore tocca la tela, i suoi pennelli si fanno remi e ali in direzione di inaspettati approdi.
Sa bene che l’arte è un viaggio pieno di insidie, fatica greve e spesso infruttuosa, ricerca continua di ciò che non si possiede e che spesso purtroppo sfugge. Ma è altresì convinto che rinunciarvi sarebbe impossibile”.
Si ringrazia per la collaborazione la Galleria Paolo Erbetta Arte contemporanea di Foggia.
La mostra è stata realizzata con il contributo di
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Pietro Capogrosso
È nato nel 1967 a Trani (BA). Vive e lavora fra Trani e Milano.
Principali mostre personali
2010 “Est”, Vedetta del Mediterraneo, Giovinazzo, a cura di Lia De Venere
2010 “Kutuzovskij prospekt, 13, Moscow”, AndreArteContemporanea, Vicenza
2005 “La luce negli occhi”, Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia, Catalogo con testo di Achille Bonito Oliva
2004 “Teste Vuote d’Occidente”, Ars + Bergamo, a cura di Anna Daneri
Marco Canepa Gallery, Genova
2002 “L’una”, Galleria Spazia, Bologna, catalogo con testo di Marco Pierini
“Andare lenti”, Galleria Oddi Baglioni, Roma, catalogo con testo di Elisa Fulco
2001 “1967” (con Giuliano Guatta), Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano,catalogo con testo di Luca Beatrice
1999 “Complanare”, Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia, catalogo con testo di Luca Beatrice
“Postazione”, Marazzani Visconti Terzi – Arte, Piacenza, catalogo con testo di Gianni Romano
1998 “Forme del sentire”, Caffè Mitterhofer, San Candido (BZ).
1997 “Barriere”, Zooartecontemporanea, Bologna, catalogo con testo di Federico Fusi
Principali mostre collettive
2009 “Ad librandum”, AndreA Arte ContemporaneA, Vicenza.
“100 mostre dal ’93 ad oggi. Una retrospettiva”, Kuntraum Caffè, Mitterhofer, San Candido (BZ).
“Fiori/Flowers. Percorsi nel contemporaneo”, Fiera del Levante, Bari, a cura di Lia De Venere.
“Focus. Collettiva giovani”, Galleria Spazia, Bologna.
2008 “1953-2003. Una collezione privata”, Sotheby’s – Palazzo Broggi, Milano.
2007 “Liquida soluzione”, Cantine Alberto Longo, Lucera (FG).
“6 gradi di separazione”, Andrea Arte Contemporanea, Vicenza, cat. a cura di Maurizio Sciaccaluga
“Ritratto di un quadro”, Galleria Libra, Catania, cat. e progetto di Flavio De Marco
2006 Intramoenia/Extra Art, Castello di Manfredonia, a cura di Achille Bonito Oliva e Giusy Caroppo
2005 Playground and Toys, Hangar Bicocca, Milano a cura di Adelina Von Fürstenberg
Art books Chosen by artist, Progetto di Luca Pancrazzi , Book shop Palazzo delle Papesse, Siena
Di un solo mare di tanti mari, Istituto Italiano di cultura, DGB Haus, Stoccarda, a cura di Lia De Venere
“Crysalis”, teoria dell’evoluzione, Castello Svevo, Bari, a cura di Grazia De Palma
2004 Arte Italiana per il XXI secolo, Palazzo della Farnesina, Roma, a cura di Lorenzo Canova.
“ Anteprima – XIV Quadriennale d’Arte, Palazzo della Promotrice delle Belle Arti, Torino.
“ Confini” Castello Svevo di Trani, a cura di Giusi Caroppo
“Le Opere e i Giorni, la Vanitas”, Certosa di Padula,Salerno a cura di Achille Bonito Oliva.
“Come natura crea… Potenza conserva, Galleria Teknè, Potenza, a cura di Francesco Cascino.
2003 “La generazione carosello”, Galleria Spazia Bologna, a cura di Maurizio Sciaccaluga
“Corporarte”, Acquaviva delle Fonti (Bari), a cura di Antonella Marino
2002 “301.302 kmq”, Galleria Bagnai, Firenze, a cura di Luca Beatrice
“Godart 2002”, Museo-Lab ex-manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE)
“De tabula picta” con A. Aldovrandi – A. Aquilanti – R. Falconieri – F. Pietrella, Galleria Oddi Baglioni, Roma
2001 “Senza Mani! Provos e biciclette bianche”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, catalogo e mostra a cura di Marco Cingolani e Matteo Guarnaccia
“Cocktail”, Galleria Majorana, Brescia, a cura di Marco Cingolani
“Emporio”, viafarini, Milano, a cura di Luca Beatrice e Alessandra Galletta
2000 “Porta d’Oriente 2”, Palazzo Tupputi, Bisceglie, catalogo e mostra a cura di Luca Beatrice
1999 Air Gallery, Londra
“Porta d’Oriente”, Palazzo Tupputi, Bisceglie, catalogo e mostra a cura di Gianni Romano
1998 “Periscopio”, Cascina Grande, Rozzano, catalogo e mostra a cura di Paolo Campiglio, Angela Madesani, Francesco Tedeschi
“Il punto”, Galleria Continua, S. Gimignano, a cura di Elio Grazioli
“Arena Puglia”, Stadio della Vittoria, Bari, catalogo e mostra a cura di Marilena Bonomo
1997 “Capogrosso, Guaita, Pulvirenti, Sgarra”, Galleria Itinerari, Bari
“La bella addormentata”, Palazzo Basile, Città S. Angelo, catalogo e mostra a cura di Renato Bianchini
“Under over”, sedi varie, Bologna
1996 “Premio Michetti”, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, catalogo e mostra a cura di Flaminio Gualdoni, Paolo Campiglio, Tommaso Trini.
Così scrive Lia De Venere in catalogo:
“Percossi dalla luce accecante del meriggio, coperti da un sottile velo di nebbia, i paesaggi marini di Pietro Capogrosso, quasi consumati dalla salsedine, ci appaiono al tempo stesso assolutamente familiari e sorprendentemente estranei. Quei pontili lanciati nel mare, quelle coste piatte e sabbiose, quegli scogli accatastati come per effetto di un terribile sisma, quei pali solitari che tracciano in terra ombre esili e incerte, li conosciamo bene, noi che viviamo sul mare, e ancor meglio lui, nato in una splendida città come Trani, protesa nell’Adriatico e fatta di pietra appena dorata che la luce diurna intride e rende preziosa. Al tempo stesso, tuttavia, le sue vedute sembrano non appartenere al mondo dei sensi, appaiono prive di qualsiasi corrispondenza reale, pure algide astrazioni nate tutt’al più da un esercizio della memoria o dal primo abbozzo di un’idea.
Pietro, in realtà, non raffigura le coste della sua terra, quelle che si lascia sulla destra, quando se ne allontana – ormai sempre più spesso – ma riesce a restituire nei suoi dipinti l’essenza più intima di luoghi certamente noti, anzi talmente consueti, da non essere più effettivamente visti, pur essendo guardati da sempre.
Una pittura, quella di Capogrosso, che fa tesoro di una gamma cromatica molto ristretta, che ritrae terra, cielo, mare con pochissime tonalità, quasi monocroma, dunque, eppure insieme pregna di sfumature che sembrano impastate non solo con la luce, ma anche con la calce, con la sabbia, con la spuma delle onde.
Nel rigore formale e nell’austerità cromatica Pietro ha trovato una cifra distintiva, la propria severa regola e insieme l’opportunità di violarla, la possibilità di dire cose sempre nuove usando le stesse poche parole.
E nella propensione a praticare spesso lo stesso tema, adottando la stessa economia formale, imponendosi l’identica frugalità cromatica, sembra guardare a Giorgio Morandi, a quella innumerevole serie di dipinti del pittore bolognese, in cui l’ordinarietà del reale diviene esatto paradigma del pensiero, in cui ciò che appare simile, in realtà è profondamente diverso.
A guardar bene, Pietro dipinge quasi sempre l’orizzonte, quella linea mobile che divide cielo e mare, che ci squaderna le mille possibilità del nostro destino e perciò semina nella nostra mente il desiderio di togliere gli ormeggi e andare via, violando la separazione tra terra e mare. E addirittura cerca, là dove cattura stralci di cielo nel perimetro di una finestra, di liberarsi persino dell’orizzonte, di quel confine virtuale che potrebbe forse costituire un argine alla libertà del pensiero.
Ogni volta che dà inizio a una nuova opera, Pietro fissa intensamente il mare o il cielo e appena il colore tocca la tela, i suoi pennelli si fanno remi e ali in direzione di inaspettati approdi.
Sa bene che l’arte è un viaggio pieno di insidie, fatica greve e spesso infruttuosa, ricerca continua di ciò che non si possiede e che spesso purtroppo sfugge. Ma è altresì convinto che rinunciarvi sarebbe impossibile”.
Si ringrazia per la collaborazione la Galleria Paolo Erbetta Arte contemporanea di Foggia.
La mostra è stata realizzata con il contributo di
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Pietro Capogrosso
È nato nel 1967 a Trani (BA). Vive e lavora fra Trani e Milano.
Principali mostre personali
2010 “Est”, Vedetta del Mediterraneo, Giovinazzo, a cura di Lia De Venere
2010 “Kutuzovskij prospekt, 13, Moscow”, AndreArteContemporanea, Vicenza
2005 “La luce negli occhi”, Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia, Catalogo con testo di Achille Bonito Oliva
2004 “Teste Vuote d’Occidente”, Ars + Bergamo, a cura di Anna Daneri
Marco Canepa Gallery, Genova
2002 “L’una”, Galleria Spazia, Bologna, catalogo con testo di Marco Pierini
“Andare lenti”, Galleria Oddi Baglioni, Roma, catalogo con testo di Elisa Fulco
2001 “1967” (con Giuliano Guatta), Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano,catalogo con testo di Luca Beatrice
1999 “Complanare”, Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia, catalogo con testo di Luca Beatrice
“Postazione”, Marazzani Visconti Terzi – Arte, Piacenza, catalogo con testo di Gianni Romano
1998 “Forme del sentire”, Caffè Mitterhofer, San Candido (BZ).
1997 “Barriere”, Zooartecontemporanea, Bologna, catalogo con testo di Federico Fusi
Principali mostre collettive
2009 “Ad librandum”, AndreA Arte ContemporaneA, Vicenza.
“100 mostre dal ’93 ad oggi. Una retrospettiva”, Kuntraum Caffè, Mitterhofer, San Candido (BZ).
“Fiori/Flowers. Percorsi nel contemporaneo”, Fiera del Levante, Bari, a cura di Lia De Venere.
“Focus. Collettiva giovani”, Galleria Spazia, Bologna.
2008 “1953-2003. Una collezione privata”, Sotheby’s – Palazzo Broggi, Milano.
2007 “Liquida soluzione”, Cantine Alberto Longo, Lucera (FG).
“6 gradi di separazione”, Andrea Arte Contemporanea, Vicenza, cat. a cura di Maurizio Sciaccaluga
“Ritratto di un quadro”, Galleria Libra, Catania, cat. e progetto di Flavio De Marco
2006 Intramoenia/Extra Art, Castello di Manfredonia, a cura di Achille Bonito Oliva e Giusy Caroppo
2005 Playground and Toys, Hangar Bicocca, Milano a cura di Adelina Von Fürstenberg
Art books Chosen by artist, Progetto di Luca Pancrazzi , Book shop Palazzo delle Papesse, Siena
Di un solo mare di tanti mari, Istituto Italiano di cultura, DGB Haus, Stoccarda, a cura di Lia De Venere
“Crysalis”, teoria dell’evoluzione, Castello Svevo, Bari, a cura di Grazia De Palma
2004 Arte Italiana per il XXI secolo, Palazzo della Farnesina, Roma, a cura di Lorenzo Canova.
“ Anteprima – XIV Quadriennale d’Arte, Palazzo della Promotrice delle Belle Arti, Torino.
“ Confini” Castello Svevo di Trani, a cura di Giusi Caroppo
“Le Opere e i Giorni, la Vanitas”, Certosa di Padula,Salerno a cura di Achille Bonito Oliva.
“Come natura crea… Potenza conserva, Galleria Teknè, Potenza, a cura di Francesco Cascino.
2003 “La generazione carosello”, Galleria Spazia Bologna, a cura di Maurizio Sciaccaluga
“Corporarte”, Acquaviva delle Fonti (Bari), a cura di Antonella Marino
2002 “301.302 kmq”, Galleria Bagnai, Firenze, a cura di Luca Beatrice
“Godart 2002”, Museo-Lab ex-manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE)
“De tabula picta” con A. Aldovrandi – A. Aquilanti – R. Falconieri – F. Pietrella, Galleria Oddi Baglioni, Roma
2001 “Senza Mani! Provos e biciclette bianche”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, catalogo e mostra a cura di Marco Cingolani e Matteo Guarnaccia
“Cocktail”, Galleria Majorana, Brescia, a cura di Marco Cingolani
“Emporio”, viafarini, Milano, a cura di Luca Beatrice e Alessandra Galletta
2000 “Porta d’Oriente 2”, Palazzo Tupputi, Bisceglie, catalogo e mostra a cura di Luca Beatrice
1999 Air Gallery, Londra
“Porta d’Oriente”, Palazzo Tupputi, Bisceglie, catalogo e mostra a cura di Gianni Romano
1998 “Periscopio”, Cascina Grande, Rozzano, catalogo e mostra a cura di Paolo Campiglio, Angela Madesani, Francesco Tedeschi
“Il punto”, Galleria Continua, S. Gimignano, a cura di Elio Grazioli
“Arena Puglia”, Stadio della Vittoria, Bari, catalogo e mostra a cura di Marilena Bonomo
1997 “Capogrosso, Guaita, Pulvirenti, Sgarra”, Galleria Itinerari, Bari
“La bella addormentata”, Palazzo Basile, Città S. Angelo, catalogo e mostra a cura di Renato Bianchini
“Under over”, sedi varie, Bologna
1996 “Premio Michetti”, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, catalogo e mostra a cura di Flaminio Gualdoni, Paolo Campiglio, Tommaso Trini.
16
maggio 2010
Pietro Capogrosso – Est
Dal 16 maggio al 18 giugno 2010
arte contemporanea
Location
VEDETTA SUL MEDITERRANEO
Giovinazzo, Via Marco Polo, 11, (Bari)
Giovinazzo, Via Marco Polo, 11, (Bari)
Orario di apertura
merc. giov. 9-13; ven. sab. dom. 10,30-13; 18-20,30
Autore
Curatore