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Pietro D’Angelo
Con grande pazienza ” si legge nel catalogo a cura di Silvia Sfrecola Romani “ Pietro D’Angelo costruisce le sue creature, fragili e trasparenti, attaccando migliaia di piccoli elementi – attaches, o puntine da disegno che siano – una ad una, su scheletri di ferro.
Comunicato stampa
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Domenica 20 giugno alle ore 18 :30 si conclude la rassegna ‘Operazione Contemporanea 14 artisti + 2 città x 28 mostre’ con una grande festa d’estate alla CASA del CRITICO e l’inaugurazione della mostra di Pietro D’Angelo, giovane artista palermitano che per la prima volta presenta i suoi lavori realizzati interamente con le attaches. “
Con grande pazienza ” si legge nel catalogo a cura di Silvia Sfrecola Romani “ Pietro D’Angelo costruisce le sue creature, fragili e trasparenti, attaccando migliaia di piccoli elementi - attaches, o puntine da disegno che siano - una ad una, su scheletri di ferro. Il risultato evidenzia un interesse per la forma indagata come contenitore, visibile ma penetrabile in toto, in cui i contorni localizzano ma non d eli mitano i corpi, stabilendo anzi un rapporto osmotico, permeabile con l’ambiente circostante. Sembrerebbe che questo atteggiamento derivi non da una riduzione fenomenologica dell’essere umano in senso esistenzialista quanto da un sentimento panico di identificazione ed appartenenza al Tutto. Tuttavia in questo momento, l’aspetto più importante della ricerca del giovane artista siciliano è prendere le distanze da atteggiamenti duchampiani, preservando l’integrità della singola attache o chiodo che sia, nella forma ma anche nella funzione: è l’insieme, la combinazione, l’incastro manuale dei singoli oggetti che crea l’opera, non la perdita d’uso né l’estraniamento”.
Con grande pazienza ” si legge nel catalogo a cura di Silvia Sfrecola Romani “ Pietro D’Angelo costruisce le sue creature, fragili e trasparenti, attaccando migliaia di piccoli elementi - attaches, o puntine da disegno che siano - una ad una, su scheletri di ferro. Il risultato evidenzia un interesse per la forma indagata come contenitore, visibile ma penetrabile in toto, in cui i contorni localizzano ma non d eli mitano i corpi, stabilendo anzi un rapporto osmotico, permeabile con l’ambiente circostante. Sembrerebbe che questo atteggiamento derivi non da una riduzione fenomenologica dell’essere umano in senso esistenzialista quanto da un sentimento panico di identificazione ed appartenenza al Tutto. Tuttavia in questo momento, l’aspetto più importante della ricerca del giovane artista siciliano è prendere le distanze da atteggiamenti duchampiani, preservando l’integrità della singola attache o chiodo che sia, nella forma ma anche nella funzione: è l’insieme, la combinazione, l’incastro manuale dei singoli oggetti che crea l’opera, non la perdita d’uso né l’estraniamento”.
20
giugno 2004
Pietro D’Angelo
Dal 20 al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
LA CASA DEL CRITICO
Velletri, Via Ceppeta Superiore, 9, (Roma)
Velletri, Via Ceppeta Superiore, 9, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica, ore 18 – 20:30
Vernissage
20 Giugno 2004, ore 18:30
Autore