Acquadirio è lieta di presentare “Tempo Paesaggio”, una mostra che mette in dialogo Pietro e Damiano Daresta, padre e figlio, attraverso pittura e fotografia.

Il filo conduttore dell’esposizione è il paesaggio, inteso non solo come luogo fisico, ma anche come spazio mentale e interiore: un territorio dell’anima, capace di riflettere emozioni, memorie e vissuti personali.

Il titolo è un omaggio a Luigi Ghirri, tra i più importanti fotografi italiani del XX secolo, e richiama in particolare "Pensiero Paesaggio" (Silvana Editoriale, 2016), monografia fotografica a lui dedicata. Il volume invita a superare l’apparenza del paesaggio per coglierlo come esperienza concettuale, dove l’immagine diventa veicolo di pensiero e fonte di emozione.

Il tempo, insieme al paesaggio, è un altro elemento chiave della mostra, e si manifesta in modi diversi nei lavori esposti.

Pietro Daresta ripercorre cinquantacinque anni di attività (1970–2025), con opere che spaziano dal figurativo al concettuale, fino all’astrazione della maturità. L’allestimento segue un percorso libero e non cronologico, dove memoria e pittura si intrecciano in un flusso visivo aperto, senza soluzione di continuità.

Damiano Daresta espone fotografie realizzate negli ultimi quindici anni. Le immagini, disposte per rimandi formali, creano un ritmo narrativo ispirato al montaggio cinematografico e riflettono la sua esperienza di filmmaker.

La mostra si configura come un dialogo visivo tra padre e figlio, un’intima conversazione per immagini che attraversa tempo, memoria e paesaggio, invitando il visitatore a osservare il paesaggio quotidiano – anche quello più banale – con occhi nuovi.