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Pietro Giuseppe Tito – Sculture
L’Arca di Potenza, la personale dello scultore Gianmaria Potenza inaugurata lo scorso 3 giugno, accoglie al suo interno, nel Giardino alla Salute (Dorsoduro 49, Venezia), in una spazio dedicato, le Sculture di Pietro Giuseppe Tito, 18 opere che rappresentano l’antologia dell’artista, nipote del celebre Ettore Tito.
Comunicato stampa
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Venezia, giovedì 10 settembre 2009. Da oggi L’Arca di Potenza, la personale dello scultore Gianmaria Potenza inaugurata lo scorso 3 giugno, accoglie al suo interno, nel Giardino alla Salute (Dorsoduro 49, Venezia), in una spazio dedicato, le Sculture di Pietro Giuseppe Tito, 18 opere che rappresentano l’antologia dell’artista, nipote del celebre Ettore Tito. La vernice della mostra, infatti, è prevista per oggi alle ore 19.00.
Tra le oltre 30.000 persone che hanno già visitato L’Arca di Potenza dall’inaugurazione, anche Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte, che nell’occasione ha visionato in anteprima anche le sculture di Tito, ha commentato: «È presente oggi a Venezia un divertente confronto tra il Pietro Giuseppe Tito e Gianmaria Potenza, due generazioni e due modi di vedere la scultura molto diversi: quello più giovane, Tito, guarda alle cose antiche e quello meno giovane, Potenza, che conosco peraltro da tempo. Gianmaria cerca di inventare un linguaggio che rientra nelle dinamiche della ricerca degli anni ‘70 e ’80, legata a schemi e alla necessità di essere moderni e contemporanei, senza dover necessariamente scioccare l’Accademia».
«In Potenza c’è la tradizione dell’avanguardia – aggiunge l’On. Sgarbi – mentre in Tito c’è la totale mancanza di preoccupazione sullo stile. Ne nasce il paradosso: quello che nello spazio fisico sta fuori è il vecchio e quello che sta dentro è il giovane».
Nella riflessione complessiva delle due esposizioni, Vittorio Sgarbi afferma: «Le mostre più utili sono proprio quelle nelle quali si riesce a mettere a confronto due visioni diverse e in questo caso a Venezia ci si è riusciti. Singolare. La sede espositiva è molto accattivante e molto bella, ne sono rimasto affascinato».
E nel sapere che il divo hollywoodiano Matt Damon, protagonista in questi giorni della 66^ Mostra del Cinema di Venezia, ha acquistato un’opera del maestro Gianmaria Potenza, in occasione di una precedente edizione della manifestazione cinematografica, Sgarbi non si stupisce: « Ha venduto un’opera a Matt Damon, perché è un autore interessante».
Dato il successo di pubblico, L’Arca di Potenza resterà aperta tutti i giorni (tranne il martedì, giorno di chiusura) fino alle ore 22:30 per tutto il mese di settembre.
Gianmaria Potenza nasce a Venezia il 9 dicembre 1936. Dopo gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia sotto l’illuminata figura di Giorgio Wenter Marini, esordisce pubblicamente nel 1952 partecipando ad una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove tiene, nel 1958, la sua prima personale. Nel suo Studio sono praticate varie forme d’arte: dalla pittura alla scultura al mosaico. Nel 1954 e nel 1956, come migliore allievo, è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009. Esegue anche opere gigantesche, preferendo un lavoro “applicato” piuttosto che la contaminazione con i gusti di una piccola committenza. Ecco quindi i lavori per sedi di grandi banche, chiese, navi, uffici pubblici e privati, alberghi, piazze, collaborando con architetti di fama mondiale. Il suo estro brillante lo conduce a misurarsi con l’architettura, in una concezione dello spazio che supera le tradizionali distinzioni tra pittura e scultura. Idea e crea per vari anni gli arredi e paramenti sacri per la Santa Sede sotto il Pontificato di Paolo VI. Nel 1968 fonda la storica vetreria La Murrina, disegnando oggetti ed elementi per l’illuminazione ed arredo. Numerose esposizioni personali e collettive fanno sì che l’arte di Potenza sia apprezzata diffusamente in Italia e all’estero. Opere sue si trovano in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo (Roma, Milano, Firenze, Torino, Venezia, Parigi, Londra, New York, San Francisco e Montecarlo).
Pietro Giuseppe Tito nasce a Venezia il 1959. È figlio d’arte di Luigi Tito e nipote del noto artista Ettore Tito. Partecipa a quattro collettive Bevilacqua La Masa (LXVII, LXVIII, LXIX, LXX) - Venezia; “Dieci pittori uno scultore”, Galleria Santo Stefano, Venezia, 1983; Espone alla Rassegna Artistica Riviera del Brenta - Venezia; Espone alla Biennale dei giovani artisti delle tre Venezie - Padova; Personale Galleria Graziussi - Venezia, 1990; Espone alla Seconda Mostra Arte Contemporanea - Pordenone, 1995; Espone presso la Galleria del Leone, Progetto scultura - mostra internazionale di scultura del XX secolo, Venezia, 1995; Espone presso la Galleria El Catalejo - Marbella, Spagna, 1997; “Almanacco-Festa delle Marie”, Bruno Tosi, 2002. Fotografie di Pietro Giuseppe Tito: Omaggio ai Tito, Museo di Villa Nazionale Pisani, promossa e organizzata dalla Banca del veneziano nel suo quarantesimo anno di attività, con il patrocinio e la collaborazione della Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio del veneto orientale, Stra - Venezia, settembre 2003; Personale spazio Creativo Pierre Cardin - Venezia, 2003; Esposizione permanente presso la Galleria Ca’ Rezzonico - Venezia; Presentazione delle poesie, studio Dea. - Roma, 2006; Museo bizantino “Mostra sul Mito” - Atene, 2006.
Tra le oltre 30.000 persone che hanno già visitato L’Arca di Potenza dall’inaugurazione, anche Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte, che nell’occasione ha visionato in anteprima anche le sculture di Tito, ha commentato: «È presente oggi a Venezia un divertente confronto tra il Pietro Giuseppe Tito e Gianmaria Potenza, due generazioni e due modi di vedere la scultura molto diversi: quello più giovane, Tito, guarda alle cose antiche e quello meno giovane, Potenza, che conosco peraltro da tempo. Gianmaria cerca di inventare un linguaggio che rientra nelle dinamiche della ricerca degli anni ‘70 e ’80, legata a schemi e alla necessità di essere moderni e contemporanei, senza dover necessariamente scioccare l’Accademia».
«In Potenza c’è la tradizione dell’avanguardia – aggiunge l’On. Sgarbi – mentre in Tito c’è la totale mancanza di preoccupazione sullo stile. Ne nasce il paradosso: quello che nello spazio fisico sta fuori è il vecchio e quello che sta dentro è il giovane».
Nella riflessione complessiva delle due esposizioni, Vittorio Sgarbi afferma: «Le mostre più utili sono proprio quelle nelle quali si riesce a mettere a confronto due visioni diverse e in questo caso a Venezia ci si è riusciti. Singolare. La sede espositiva è molto accattivante e molto bella, ne sono rimasto affascinato».
E nel sapere che il divo hollywoodiano Matt Damon, protagonista in questi giorni della 66^ Mostra del Cinema di Venezia, ha acquistato un’opera del maestro Gianmaria Potenza, in occasione di una precedente edizione della manifestazione cinematografica, Sgarbi non si stupisce: « Ha venduto un’opera a Matt Damon, perché è un autore interessante».
Dato il successo di pubblico, L’Arca di Potenza resterà aperta tutti i giorni (tranne il martedì, giorno di chiusura) fino alle ore 22:30 per tutto il mese di settembre.
Gianmaria Potenza nasce a Venezia il 9 dicembre 1936. Dopo gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia sotto l’illuminata figura di Giorgio Wenter Marini, esordisce pubblicamente nel 1952 partecipando ad una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove tiene, nel 1958, la sua prima personale. Nel suo Studio sono praticate varie forme d’arte: dalla pittura alla scultura al mosaico. Nel 1954 e nel 1956, come migliore allievo, è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009. Esegue anche opere gigantesche, preferendo un lavoro “applicato” piuttosto che la contaminazione con i gusti di una piccola committenza. Ecco quindi i lavori per sedi di grandi banche, chiese, navi, uffici pubblici e privati, alberghi, piazze, collaborando con architetti di fama mondiale. Il suo estro brillante lo conduce a misurarsi con l’architettura, in una concezione dello spazio che supera le tradizionali distinzioni tra pittura e scultura. Idea e crea per vari anni gli arredi e paramenti sacri per la Santa Sede sotto il Pontificato di Paolo VI. Nel 1968 fonda la storica vetreria La Murrina, disegnando oggetti ed elementi per l’illuminazione ed arredo. Numerose esposizioni personali e collettive fanno sì che l’arte di Potenza sia apprezzata diffusamente in Italia e all’estero. Opere sue si trovano in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo (Roma, Milano, Firenze, Torino, Venezia, Parigi, Londra, New York, San Francisco e Montecarlo).
Pietro Giuseppe Tito nasce a Venezia il 1959. È figlio d’arte di Luigi Tito e nipote del noto artista Ettore Tito. Partecipa a quattro collettive Bevilacqua La Masa (LXVII, LXVIII, LXIX, LXX) - Venezia; “Dieci pittori uno scultore”, Galleria Santo Stefano, Venezia, 1983; Espone alla Rassegna Artistica Riviera del Brenta - Venezia; Espone alla Biennale dei giovani artisti delle tre Venezie - Padova; Personale Galleria Graziussi - Venezia, 1990; Espone alla Seconda Mostra Arte Contemporanea - Pordenone, 1995; Espone presso la Galleria del Leone, Progetto scultura - mostra internazionale di scultura del XX secolo, Venezia, 1995; Espone presso la Galleria El Catalejo - Marbella, Spagna, 1997; “Almanacco-Festa delle Marie”, Bruno Tosi, 2002. Fotografie di Pietro Giuseppe Tito: Omaggio ai Tito, Museo di Villa Nazionale Pisani, promossa e organizzata dalla Banca del veneziano nel suo quarantesimo anno di attività, con il patrocinio e la collaborazione della Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio del veneto orientale, Stra - Venezia, settembre 2003; Personale spazio Creativo Pierre Cardin - Venezia, 2003; Esposizione permanente presso la Galleria Ca’ Rezzonico - Venezia; Presentazione delle poesie, studio Dea. - Roma, 2006; Museo bizantino “Mostra sul Mito” - Atene, 2006.
10
settembre 2009
Pietro Giuseppe Tito – Sculture
Dal 10 al 30 settembre 2009
arte contemporanea
Location
GIARDINI ALLA SALUTE
Venezia, Dorsoduro, 49, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 49, (Venezia)
Vernissage
10 Settembre 2009, ore 19
Autore
“Si scava, si scava affinché non si scopre la forma, che ti invita a liberarla, per regalarti una grande emozione, grazie alle sue forme indefinite”
Sandro Carloni