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Pietro Paolini – T.A.Z.
L’ esposizione è composta di 12 stampe a colori scattate in digitale, che esplorano le feste rave
Comunicato stampa
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T.A.Z. zone temporaneamente autonome
“La mappa è una griglia politica astratta. Dentro le complessità frattali della geografia moderna la mappa può vedere solo reticoli dimensionali. Immensità nascoste tra le pieghe sfuggono al righello. La mappa non è accurata; la mappa non può essere accurata.”
Esistono luoghi invisibili, luoghi che “non esistono”, che non possono essere mediati, e che per questo non rientrano nel “reale”. Interporti di nomadi fisici e psichici. Migliaia di mondi fuori dal mondo.
Isole autonome che nascono da relazioni finalizzate ad un obbiettivo.
Il rave è uno dei questi.
Si muove in spazi abbandonati, usciti dal flusso dello spettacolo.
Nasce da scambi orizzontali di informazioni, appare spontaneamente appropiandosi del proprio “diritto alla festa”, e così se ne và, prima che la staticità possa modificare un identità che nasce solo dall’interno, e che all’ interno si modifica.
Per molte persone questo luogo non è comprensibile, si muovono nella lettura del territorio su schemi astratti senza percepire che nel “qui e ora” la geografia è fluida e lo spazio non definibile secondo una sola rappresentazione.
Pietro Paolini
Nasce a Firenze nel 1981. Inizia a fotografare a 16 anni, attirato soprattutto dalla fotografia di viaggio. Dopo aver studiato per 2 anni nella facoltà di scienze naturali di Firenze, abbandona l’ università per dedicarsi interamente alla fotografia.
Il suo percorso di formazione si articola attraverso esperienze di networking , squotting, laboratori autogestiti che si creano spazio a Firenze.
Dopo un anno di assistentato si iscrive al corso triennale della Fondazione studio Marangoni, che frequenta sino alla fine dirigendo la propria ricerca partendo dal reportage colto europeo, fino a trovare suoi linguaggi più propri nella sperimentazione del formato digitale. Questo lo porterà a confrontarsi con linguaggi misti –audio,video,grafico- e a gruppi di lavoro eterogenei. Partecipa e organizza in prima persona mostre e eventi, principalmente in ambienti underground dove sia possibile mettere in gioco l’ autogestione e la sperimentazione di linguaggi liberi da gerarchie e dinamiche commerciali.
“La mappa è una griglia politica astratta. Dentro le complessità frattali della geografia moderna la mappa può vedere solo reticoli dimensionali. Immensità nascoste tra le pieghe sfuggono al righello. La mappa non è accurata; la mappa non può essere accurata.”
Esistono luoghi invisibili, luoghi che “non esistono”, che non possono essere mediati, e che per questo non rientrano nel “reale”. Interporti di nomadi fisici e psichici. Migliaia di mondi fuori dal mondo.
Isole autonome che nascono da relazioni finalizzate ad un obbiettivo.
Il rave è uno dei questi.
Si muove in spazi abbandonati, usciti dal flusso dello spettacolo.
Nasce da scambi orizzontali di informazioni, appare spontaneamente appropiandosi del proprio “diritto alla festa”, e così se ne và, prima che la staticità possa modificare un identità che nasce solo dall’interno, e che all’ interno si modifica.
Per molte persone questo luogo non è comprensibile, si muovono nella lettura del territorio su schemi astratti senza percepire che nel “qui e ora” la geografia è fluida e lo spazio non definibile secondo una sola rappresentazione.
Pietro Paolini
Nasce a Firenze nel 1981. Inizia a fotografare a 16 anni, attirato soprattutto dalla fotografia di viaggio. Dopo aver studiato per 2 anni nella facoltà di scienze naturali di Firenze, abbandona l’ università per dedicarsi interamente alla fotografia.
Il suo percorso di formazione si articola attraverso esperienze di networking , squotting, laboratori autogestiti che si creano spazio a Firenze.
Dopo un anno di assistentato si iscrive al corso triennale della Fondazione studio Marangoni, che frequenta sino alla fine dirigendo la propria ricerca partendo dal reportage colto europeo, fino a trovare suoi linguaggi più propri nella sperimentazione del formato digitale. Questo lo porterà a confrontarsi con linguaggi misti –audio,video,grafico- e a gruppi di lavoro eterogenei. Partecipa e organizza in prima persona mostre e eventi, principalmente in ambienti underground dove sia possibile mettere in gioco l’ autogestione e la sperimentazione di linguaggi liberi da gerarchie e dinamiche commerciali.
11
novembre 2005
Pietro Paolini – T.A.Z.
Dall'undici al 18 novembre 2005
fotografia
Location
CENTRO GIOVANI JAVA INFOSHOP
Firenze, Via Pietrapiana, (Firenze)
Firenze, Via Pietrapiana, (Firenze)
Orario di apertura
martedì-venerdì 16.30-19.30
Vernissage
11 Novembre 2005, ore 17.30
Autore