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Pietro Piacenza Pittore
Piacenza , oltre che pittore era anche importante compositore e dobbiamo ricordare , come dice il suo compagno di sonate e serate, il Maestro Carlo Sismonda, “L’inno dei combattenti”, composto su testi dell’Avvocato Ferruccio Ton, in occasione della Grande Guerra.
Comunicato stampa
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Dopo la preziosa rassegna “Magico ‘800” ,che ha visto con grande piacere una vasta affluenza di visitatori, l’Associazione culturale 7 Muse di Racconigi, patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo e dalla Città di Racconigi, propone da sabato 06 novembre al 30 novembre 2004 la mostra dedicata al pittore -compositore Racconigese Pietro Piacenza.
Il” maestro”, come veniva comunemente chiamato, vi era nato il 17 marzo del 1879 da genitori originari di Pancalieri . Mai riuscito ad adeguarsi alle tecnologie di vita dei suoi tempi questo faceva di lui un personaggio stravagante: infatti non parlava al telefono perché non poteva vedere la persona , non amava salire sulle automobili, o guardare la televisione ,ma possiamo dire che viveva in un suo” mondo a modo suo”cercando, almeno per sè, di fermare la tecnologia del ‘900 così tanto “scomoda” anche perché si era formato all’Accademia Albertina di belle Arti di Torino sotto la guida di un personalissimo Kirchmayer.
Piacenza , oltre che pittore era anche importante compositore e dobbiamo ricordare , come dice il suo compagno di sonate e serate, il Maestro Carlo Sismonda, “L’inno dei combattenti”, composto su testi dell’Avvocato Ferruccio Ton, in occasione della Grande Guerra.
I suoi quadri rappresentano gli scorci più classici piemontesi, montagne, torrenti, cime del Monviso tutti rigorosamente curati, puliti e molto materici dove osserviamo l’abilità nella stesura e accostamento dei colori e dove, in rari pezzi come “Alba sul torrente Brunotta” , vediamo una mano particolare , un periodo diverso che ci riporta al divisionismo o al pointillism; luci meravigliose che pare vogliano uscire dal quadro e travolgere lo spettatore. In questa rassegna , nelle trenta opere esposte,(non molte, ma selezionate perché come scrisse A. Dragone nel 1937 “Piacenza non ha mai quadri: appena fatti li vende…) non si vuole solo proseguire la linea dei due secoli di pittura italiana a Racconigi, ma ricordare , valorizzare e riconoscere un’artista che non avendo accettato l’evoluzione tecnologica con i suoi agi che ne derivavano, ha anche rifiutato , in vita, riconoscimenti per i suoi lavori fatti con tanta passione e che oggi grazie a collezionisti privati ed eredi possiamo fare rivivere.
Pietro Piacenza ci lasciò l’11 aprile del 1964 , la città di Racconigi gli ha dedicato una piazza importante adiacente alle scuole, mentre Musei e Fondazioni di tutta Italia hanno conservato le opere più significative.
Nadia Monasterolo
Il” maestro”, come veniva comunemente chiamato, vi era nato il 17 marzo del 1879 da genitori originari di Pancalieri . Mai riuscito ad adeguarsi alle tecnologie di vita dei suoi tempi questo faceva di lui un personaggio stravagante: infatti non parlava al telefono perché non poteva vedere la persona , non amava salire sulle automobili, o guardare la televisione ,ma possiamo dire che viveva in un suo” mondo a modo suo”cercando, almeno per sè, di fermare la tecnologia del ‘900 così tanto “scomoda” anche perché si era formato all’Accademia Albertina di belle Arti di Torino sotto la guida di un personalissimo Kirchmayer.
Piacenza , oltre che pittore era anche importante compositore e dobbiamo ricordare , come dice il suo compagno di sonate e serate, il Maestro Carlo Sismonda, “L’inno dei combattenti”, composto su testi dell’Avvocato Ferruccio Ton, in occasione della Grande Guerra.
I suoi quadri rappresentano gli scorci più classici piemontesi, montagne, torrenti, cime del Monviso tutti rigorosamente curati, puliti e molto materici dove osserviamo l’abilità nella stesura e accostamento dei colori e dove, in rari pezzi come “Alba sul torrente Brunotta” , vediamo una mano particolare , un periodo diverso che ci riporta al divisionismo o al pointillism; luci meravigliose che pare vogliano uscire dal quadro e travolgere lo spettatore. In questa rassegna , nelle trenta opere esposte,(non molte, ma selezionate perché come scrisse A. Dragone nel 1937 “Piacenza non ha mai quadri: appena fatti li vende…) non si vuole solo proseguire la linea dei due secoli di pittura italiana a Racconigi, ma ricordare , valorizzare e riconoscere un’artista che non avendo accettato l’evoluzione tecnologica con i suoi agi che ne derivavano, ha anche rifiutato , in vita, riconoscimenti per i suoi lavori fatti con tanta passione e che oggi grazie a collezionisti privati ed eredi possiamo fare rivivere.
Pietro Piacenza ci lasciò l’11 aprile del 1964 , la città di Racconigi gli ha dedicato una piazza importante adiacente alle scuole, mentre Musei e Fondazioni di tutta Italia hanno conservato le opere più significative.
Nadia Monasterolo
06
novembre 2004
Pietro Piacenza Pittore
Dal 06 al 30 novembre 2004
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE 7 MUSE
Racconigi, Via Beata Caterina, 14, (Cuneo)
Racconigi, Via Beata Caterina, 14, (Cuneo)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15,30/19,00
Sabato, domenica, festivi e prefestivi 10,00/12,30 - 15,30/19,00