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Pietro Sani – Momenti di quiete tra tende e cipressi
Pietro Sani è un affermato artista Toscano. Tra i dipinti che espone al MAGI ammiriamo le opere pittoriche dei “cenci” o “tende”, che interessano la sua poetica già dal 1986.
Comunicato stampa
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Pietro Sani è un affermato artista Toscano. Tra i dipinti che espone al MAGI ammiriamo le opere pittoriche dei “cenci” o “tende”, che interessano la sua poetica già dal 1986.
In Toscana il “cencio” non è solo un tessuto, è anche lo stendardo figurato, ossia il Palio, animosamente conteso dalle Contrade di Siena. Questo per dire che il “cencio” suggerisce più cose e diviene un simbolo importante ed esteticamente affascinante. I suoi tessuti divengono preziosi e nobili per il solo fatto di essere depositari di una storia, che sta nel modo del loro piegarsi e dispiegarsi, nella qualità dei loro colori e motivi ornamentali, non meno che nel loro invito a immaginare un ambiente, un contesto, una situazione di vita vissuta o ipotizzata come possibile. Degli amati panneggi Sani ha iniziato ad enfatizzarne la presenza, isolandoli e sospendendoli con asticelle e corde tese da parte a parte dello specchio visivo, rendendoli dominatori della scena. Il tutto risolto nell'unità d'uno stile oramai maturo e grazie a una tecnica del “montaggio” che può definirsi “parasurreale”.
Diciamo inoltre che la pittura per Pietro Sani è fusione di colori, odori e sensazioni che aumentano la gioia di vivere, racconti di giorni, mesi, secoli vissuti o ascoltati; è tutto quello che permette di attraversare la barriera del tempo, rimanendo seduto di fronte ad una tela.
Dice: “dipingo perché da tutto quel che ho visto, percepito, ascoltato filtro con la mia sensibilità e traduco poi su una tela un'immagine che inizia ora, ma si ripete nel tempo e nella mente di chi conserva ancora un'antica sensibilità che purtroppo sta uscendo di scena.
L'apparire sta sconfiggendo l'essere, ma io non sono d'accordo”
In Toscana il “cencio” non è solo un tessuto, è anche lo stendardo figurato, ossia il Palio, animosamente conteso dalle Contrade di Siena. Questo per dire che il “cencio” suggerisce più cose e diviene un simbolo importante ed esteticamente affascinante. I suoi tessuti divengono preziosi e nobili per il solo fatto di essere depositari di una storia, che sta nel modo del loro piegarsi e dispiegarsi, nella qualità dei loro colori e motivi ornamentali, non meno che nel loro invito a immaginare un ambiente, un contesto, una situazione di vita vissuta o ipotizzata come possibile. Degli amati panneggi Sani ha iniziato ad enfatizzarne la presenza, isolandoli e sospendendoli con asticelle e corde tese da parte a parte dello specchio visivo, rendendoli dominatori della scena. Il tutto risolto nell'unità d'uno stile oramai maturo e grazie a una tecnica del “montaggio” che può definirsi “parasurreale”.
Diciamo inoltre che la pittura per Pietro Sani è fusione di colori, odori e sensazioni che aumentano la gioia di vivere, racconti di giorni, mesi, secoli vissuti o ascoltati; è tutto quello che permette di attraversare la barriera del tempo, rimanendo seduto di fronte ad una tela.
Dice: “dipingo perché da tutto quel che ho visto, percepito, ascoltato filtro con la mia sensibilità e traduco poi su una tela un'immagine che inizia ora, ma si ripete nel tempo e nella mente di chi conserva ancora un'antica sensibilità che purtroppo sta uscendo di scena.
L'apparire sta sconfiggendo l'essere, ma io non sono d'accordo”
03
ottobre 2009
Pietro Sani – Momenti di quiete tra tende e cipressi
Dal 03 al 25 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
martedì a domenica dalle ore 10 alle 18
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 17,30
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