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Pietro Spica
La pittura di Pietro e’ astrazione, e’ l’astratto che prende forma, e’ il movimento tra sinistro e destro, e’ una visione che rincorre un’altra visione.
Comunicato stampa
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Guardandosi allo specchio si osserva se stessi come si guardasse un altro, si esce dal corpo per riscoprirsi ,si e' e non si e'. Si e' di qua e di là. Il destro diventa il sinistro e il sinistro destro. Sei tu nello specchio che ti guardi guardare. Sei osservato ed osservatore. ietro Spica all'età di nove anni, si guardo' allo specchio e penso' Orteip Acips, il suo nome al rovescio e scopri' all'istante che poteva parlare correntemente pronunciando le parole al rovescio. Pietro ha occhi di colore diverso come Alessandro Magno, come David Bowie, come Pietro Spica.
Ogni parola ha il suo rovescio e Pietro lo sa. Ogni gioco di opposti racchiude qualcosa di magico, di enigmatico, di ancestrale. Ogni gioco di specchi ci porta in un labirinto di immagini che riflettono un caleidoscopio di colori e forme. Ogni riflessione dà luogo all'espandersi, al divenire, alla fluidità. I quadri di Pietro sono cosi'. Si entra nel magico per scoprire un linguaggio di forme che sembrano muoversi e prendere di volta in volta sembianze antropomorfe.
Si osservano le nuvole muoversi e prendere forma e cosi' si guardano i suoi quadri. Le forme si dilatano, si contraggono allo sguardo, ci si perde dentro come quando si guarda il cerchio nell'acqua formato dalla pietra lanciata. Pietro lancia la pietra e lascia che il cerchio si formi.
La pittura di Pietro e' astrazione, e' l'astratto che prende forma, e' il movimento tra sinistro e destro, e' una visione che rincorre un'altra visione. Spica sembra lasciare che il pensiero, come acqua, scorra sulla tela. Lascia che l'opera prenda forma. Controlla l'espandersi, la formazione di un universo di colori, di orizzonti, di prospettive che si intersecano. Sono voli di un albatros che dispiega le sue ali ed entra ed esce in dimensioni e spazi temporali diversi e a volte speculari.
Le forme, i personaggi dei quadri in questa mostra sono usciti dai ri-quadri si sono liberati dai confini. Le superfici tridimensionali contengono a loro volta universi in espansione. Personaggi dipinti o pitture personaggio. E' l'astrazione che prende una forma. Pietro e' uomo veloce, come lo scorrere dei suoi pensieri, e le sue parole ti avvolgono come l'acqua di un torrente. I colori sono energia e Pietro la fa scorrere nello scorrere della sua vita. Si sposta e ha bisogno di spostarsi , di viaggiare con il corpo e con la mente, di cambiare visioni, di scoprire il rovescio e il magico delle cose. Ha scoperto il gioco dei contrari, ma non finisce di stupirsi.
Ha la saggezza del bambino che si meraviglia e la saggezza dell'adulto che coltiva la semplicità della meraviglia (Ailgivarem)
Biografia
Pietro Spica e' nato nel 1953 in provincia di Venezia. Inizia a dipingere forme antropomorfiche sin dall'età di 9 anni . Si laurea in lettere moderne con indirizzo storico. Viaggia per il mondo Grecia, Turchia, Afghanistan, Pakistan, India, Nepal, Marocco, Egitto e poi Stati Uniti, Messico, Guatemala, Colombia, Peru' e Brasile. Si trasferisce nel 1999 in New England con la moglie e i figli Arturo e Penelope. Insegna la tecnica dell' acquerello. Incomincia ad esporre nel 1975 e da allora innumerevoli sono le sue mostre in Italia e all'estero. Inoltre collabora con case editrici illustrando libri per bambini.
Ogni parola ha il suo rovescio e Pietro lo sa. Ogni gioco di opposti racchiude qualcosa di magico, di enigmatico, di ancestrale. Ogni gioco di specchi ci porta in un labirinto di immagini che riflettono un caleidoscopio di colori e forme. Ogni riflessione dà luogo all'espandersi, al divenire, alla fluidità. I quadri di Pietro sono cosi'. Si entra nel magico per scoprire un linguaggio di forme che sembrano muoversi e prendere di volta in volta sembianze antropomorfe.
Si osservano le nuvole muoversi e prendere forma e cosi' si guardano i suoi quadri. Le forme si dilatano, si contraggono allo sguardo, ci si perde dentro come quando si guarda il cerchio nell'acqua formato dalla pietra lanciata. Pietro lancia la pietra e lascia che il cerchio si formi.
La pittura di Pietro e' astrazione, e' l'astratto che prende forma, e' il movimento tra sinistro e destro, e' una visione che rincorre un'altra visione. Spica sembra lasciare che il pensiero, come acqua, scorra sulla tela. Lascia che l'opera prenda forma. Controlla l'espandersi, la formazione di un universo di colori, di orizzonti, di prospettive che si intersecano. Sono voli di un albatros che dispiega le sue ali ed entra ed esce in dimensioni e spazi temporali diversi e a volte speculari.
Le forme, i personaggi dei quadri in questa mostra sono usciti dai ri-quadri si sono liberati dai confini. Le superfici tridimensionali contengono a loro volta universi in espansione. Personaggi dipinti o pitture personaggio. E' l'astrazione che prende una forma. Pietro e' uomo veloce, come lo scorrere dei suoi pensieri, e le sue parole ti avvolgono come l'acqua di un torrente. I colori sono energia e Pietro la fa scorrere nello scorrere della sua vita. Si sposta e ha bisogno di spostarsi , di viaggiare con il corpo e con la mente, di cambiare visioni, di scoprire il rovescio e il magico delle cose. Ha scoperto il gioco dei contrari, ma non finisce di stupirsi.
Ha la saggezza del bambino che si meraviglia e la saggezza dell'adulto che coltiva la semplicità della meraviglia (Ailgivarem)
Biografia
Pietro Spica e' nato nel 1953 in provincia di Venezia. Inizia a dipingere forme antropomorfiche sin dall'età di 9 anni . Si laurea in lettere moderne con indirizzo storico. Viaggia per il mondo Grecia, Turchia, Afghanistan, Pakistan, India, Nepal, Marocco, Egitto e poi Stati Uniti, Messico, Guatemala, Colombia, Peru' e Brasile. Si trasferisce nel 1999 in New England con la moglie e i figli Arturo e Penelope. Insegna la tecnica dell' acquerello. Incomincia ad esporre nel 1975 e da allora innumerevoli sono le sue mostre in Italia e all'estero. Inoltre collabora con case editrici illustrando libri per bambini.
06
maggio 2010
Pietro Spica
Dal 06 maggio al 06 giugno 2010
arte contemporanea
Location
CARDAZZO FACTORY
Milano, Via Alessandro Manzoni, 45, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 45, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15.30 – 19.00 le mattine e il sabato su appuntamento
Vernissage
6 Maggio 2010, ore 18.30
Autore