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Pin: Davide Pilia / Giovanni Paddeu
Doppia personale
Comunicato stampa
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Il ‘pianeta’ MArte (International Concept Store), Venerdì 05 febbraio 2016 alle 19.30, presso MCasa gallery in via Cagliari 275/277 ad Oristano, presenta l’appuntamento del
mese di Febbraio dal titolo ‘PIN’, con la personale degli Artisti DavidePilia e GiovanniPaddeu, le opere di design della azienda Record collezione ‘The Cut’, e dell’azienda Iperdimensione.
All’evento interverranno gli artisti DavidePilia e GiovanniPaddeu, il patron di Sartegna Contemporanea GiovanniCorbia, l’ing. RobertoMalaguti per l‘azienda Iperdimensione, il direttore commerciale GiuseppePuppin per l’azienda Record, Il giornalista Dott. AntonioBurruni, il direttore artistico di MArte dott.ssa AnnaSanna, il presidente di Morsi d’arte AlbertoSeverino.
MArte 3.16
Il progetto MArte presenta il terzo evento dal titolo ‘PIN’ (dall’inglese: Spillo), spillo che pungendo risveglia lo spettatore dal torpore della quotidianità, facendogli osservare il mondo con uno spirito diverso (d'altronde non è uno degli scopi dell’arte?). MArte, cornice perfetta e preziosa nella sua ricchezza non ostentata, studiata per accompagnare con eleganza e calore i visitatori in un viaggio sempre nuovo e speciale alla scoperta del
“bello” multidimensionale, senza barriere, l'arte di Pilia si fonde ad altri elementi caratteristici, ed ai ‘ferri’ di Paddeu, in un amplesso unico ed irripetibile. Quindi ‘Svegliatevi
o voi che entrate!’ e non mancate….
Davide Pilia
Nato ad Iglesias 1973, vive e lavora a Roma.
Grafico pubblicitario? Fotografo? No! Davide Pilia è un vero ‘pittore’, anzi, più pittore dei pittori moderni! La sua profonda passione per la comunicazione visiva trasmessagli dal padre, autodidatta, con una gran fame di sapere, lo ha portato ad importanti riscontri nazionali (fra Milano e Roma), dalla grafica alle campagne pubblicitarie, dalla fotografia al design pubblicitario. Tutto questo lo ha portato oltre le semplici ed abusate definizioni: ha saltato i vetusti steccati settoriali, diventando pura arte. In questo, ha avuto un grosso aiuto dallo studio della fotografia still life, che gli ha permesso di trovare la scintilla per esprimere il suo personalissimo modo di intendere la luce. Per lui, è attraverso l'ombra che tutto prende forma e volume. L'artista è totalmente il ‘creatore’ dei suoi scatti, iniziando dalla realizzazione dei soggetti ed oggetti da fotografare (tessuti, vestiti, spade, gabbie, reliquiario…) fino ad arrivare allo scatto vero e proprio, spesso realizzando dal niente i set fotografici utilizzati. Alcune delle opere esposte fanno parte di un lavoro sui vizi capitali dal titolo “Seven - i 7 vizi capitali”, sette lavori stampati con tecniche speciali ad altissima risoluzione, che lasciano il fruitore spiazzato ponendogli un’infinità di domande sull’essere umano. Le altre opere trattano tematiche sociali di grande attualità. Di fatto, nei suoi scatti, Pilia rappresenta la quotidianità, sottolineandone gli aspetti più crudi con le sue denunce sociali, lasciando così senza fiato il pubblico, come se avesse subito un pugno alla bocca dello stomaco. Negli spazi di MArte, cornice perfetta e preziosa nella sua ricchezza non ostentata, studiata per accompagnare con eleganza e calore i visitatori in un viaggio sempre nuovo e speciale alla scoperta del “bello” multidimensionale, senza barriere, l'arte di Pilia si fonde ad altri elementi caratteristici, in un amplesso unico ed irripetibile.
Antonio Burruni
GiovanniPaddeu
Giovanni Paddeu inizia a lavorare in bottega artigiana nel suo paese natale, Mamoiada, dove il valore della tradizione è vissuto come base identitaria su cui costruire il futuro.
Scultore creativo, nel contempo tradizionale ed innovativo, sposta la sua tematica continuamente dalla creazione di cicli e velocipedi (in alcuni casi creando vere e proprie riproduzioni in scala dell’ottocento), alla reinterpretazione di giochi tradizionali sardi, che elegge a suo simbolo, sino allo sviluppo e realizzazione di volti stilizzati, con riferimenti a Pablo Picasso e Paul Cézanne nella forma e la coloritura dei volti, con l’estro di Julio Gonzalez nel plasmare il metallo.
Giovanni, con un lavoro meticoloso, ha saputo trasportare la capacità di modellare il ferro in arte nella complessa quanto essenziale intuizione di unire e plasmare linee e fogli, ottenendo forme pure, libere da orpelli e barocchi abbellimenti, superando il capace uso artigianale del ferro battuto, da sempre costretto in creazioni formali. Il ferro, antichissimo materiale, è presente in natura occultato nella pietra, da cui deve essere estratto e distillato con sapere alchemico, rimandandoci a paesaggi immaginifici, in cui splendide sculture di roccia vengono spremute per ottenerne l’essenza, il ferro”; materiale che ha dettato uno dei cambiamenti evolutivi dell’uomo, definendone un’ “Era” da cui inesorabilmente e velocemente si sviluppa la conoscenza e la crescita del mondo moderno. Lavorare questo materiale per il consumo è prassi comune, ma renderlo arte è una sfida raccolta solo da artisti, come Picasso, Gonzales, Gambo, Lanaro …- L’artista si concentra sulla curvatura, il taglio la torsione, con articolate azioni ritmate e perfettamente coordinate, che rendono la materia arte, celebrando la forma, lo spazio, ma lasciando il ferro riconoscibile senza mascherarlo, creando i suoi “Sogni in equilibrio”, un’elegante collaborazione tra l’arte e la materia
Alberto Severino
mese di Febbraio dal titolo ‘PIN’, con la personale degli Artisti DavidePilia e GiovanniPaddeu, le opere di design della azienda Record collezione ‘The Cut’, e dell’azienda Iperdimensione.
All’evento interverranno gli artisti DavidePilia e GiovanniPaddeu, il patron di Sartegna Contemporanea GiovanniCorbia, l’ing. RobertoMalaguti per l‘azienda Iperdimensione, il direttore commerciale GiuseppePuppin per l’azienda Record, Il giornalista Dott. AntonioBurruni, il direttore artistico di MArte dott.ssa AnnaSanna, il presidente di Morsi d’arte AlbertoSeverino.
MArte 3.16
Il progetto MArte presenta il terzo evento dal titolo ‘PIN’ (dall’inglese: Spillo), spillo che pungendo risveglia lo spettatore dal torpore della quotidianità, facendogli osservare il mondo con uno spirito diverso (d'altronde non è uno degli scopi dell’arte?). MArte, cornice perfetta e preziosa nella sua ricchezza non ostentata, studiata per accompagnare con eleganza e calore i visitatori in un viaggio sempre nuovo e speciale alla scoperta del
“bello” multidimensionale, senza barriere, l'arte di Pilia si fonde ad altri elementi caratteristici, ed ai ‘ferri’ di Paddeu, in un amplesso unico ed irripetibile. Quindi ‘Svegliatevi
o voi che entrate!’ e non mancate….
Davide Pilia
Nato ad Iglesias 1973, vive e lavora a Roma.
Grafico pubblicitario? Fotografo? No! Davide Pilia è un vero ‘pittore’, anzi, più pittore dei pittori moderni! La sua profonda passione per la comunicazione visiva trasmessagli dal padre, autodidatta, con una gran fame di sapere, lo ha portato ad importanti riscontri nazionali (fra Milano e Roma), dalla grafica alle campagne pubblicitarie, dalla fotografia al design pubblicitario. Tutto questo lo ha portato oltre le semplici ed abusate definizioni: ha saltato i vetusti steccati settoriali, diventando pura arte. In questo, ha avuto un grosso aiuto dallo studio della fotografia still life, che gli ha permesso di trovare la scintilla per esprimere il suo personalissimo modo di intendere la luce. Per lui, è attraverso l'ombra che tutto prende forma e volume. L'artista è totalmente il ‘creatore’ dei suoi scatti, iniziando dalla realizzazione dei soggetti ed oggetti da fotografare (tessuti, vestiti, spade, gabbie, reliquiario…) fino ad arrivare allo scatto vero e proprio, spesso realizzando dal niente i set fotografici utilizzati. Alcune delle opere esposte fanno parte di un lavoro sui vizi capitali dal titolo “Seven - i 7 vizi capitali”, sette lavori stampati con tecniche speciali ad altissima risoluzione, che lasciano il fruitore spiazzato ponendogli un’infinità di domande sull’essere umano. Le altre opere trattano tematiche sociali di grande attualità. Di fatto, nei suoi scatti, Pilia rappresenta la quotidianità, sottolineandone gli aspetti più crudi con le sue denunce sociali, lasciando così senza fiato il pubblico, come se avesse subito un pugno alla bocca dello stomaco. Negli spazi di MArte, cornice perfetta e preziosa nella sua ricchezza non ostentata, studiata per accompagnare con eleganza e calore i visitatori in un viaggio sempre nuovo e speciale alla scoperta del “bello” multidimensionale, senza barriere, l'arte di Pilia si fonde ad altri elementi caratteristici, in un amplesso unico ed irripetibile.
Antonio Burruni
GiovanniPaddeu
Giovanni Paddeu inizia a lavorare in bottega artigiana nel suo paese natale, Mamoiada, dove il valore della tradizione è vissuto come base identitaria su cui costruire il futuro.
Scultore creativo, nel contempo tradizionale ed innovativo, sposta la sua tematica continuamente dalla creazione di cicli e velocipedi (in alcuni casi creando vere e proprie riproduzioni in scala dell’ottocento), alla reinterpretazione di giochi tradizionali sardi, che elegge a suo simbolo, sino allo sviluppo e realizzazione di volti stilizzati, con riferimenti a Pablo Picasso e Paul Cézanne nella forma e la coloritura dei volti, con l’estro di Julio Gonzalez nel plasmare il metallo.
Giovanni, con un lavoro meticoloso, ha saputo trasportare la capacità di modellare il ferro in arte nella complessa quanto essenziale intuizione di unire e plasmare linee e fogli, ottenendo forme pure, libere da orpelli e barocchi abbellimenti, superando il capace uso artigianale del ferro battuto, da sempre costretto in creazioni formali. Il ferro, antichissimo materiale, è presente in natura occultato nella pietra, da cui deve essere estratto e distillato con sapere alchemico, rimandandoci a paesaggi immaginifici, in cui splendide sculture di roccia vengono spremute per ottenerne l’essenza, il ferro”; materiale che ha dettato uno dei cambiamenti evolutivi dell’uomo, definendone un’ “Era” da cui inesorabilmente e velocemente si sviluppa la conoscenza e la crescita del mondo moderno. Lavorare questo materiale per il consumo è prassi comune, ma renderlo arte è una sfida raccolta solo da artisti, come Picasso, Gonzales, Gambo, Lanaro …- L’artista si concentra sulla curvatura, il taglio la torsione, con articolate azioni ritmate e perfettamente coordinate, che rendono la materia arte, celebrando la forma, lo spazio, ma lasciando il ferro riconoscibile senza mascherarlo, creando i suoi “Sogni in equilibrio”, un’elegante collaborazione tra l’arte e la materia
Alberto Severino
05
febbraio 2016
Pin: Davide Pilia / Giovanni Paddeu
Dal 05 febbraio all'otto marzo 2016
arte contemporanea
Location
MCASA GALLERY
Oristano, Via Cagliari, 275/277, (Oristano)
Oristano, Via Cagliari, 275/277, (Oristano)
Vernissage
5 Febbraio 2016, ore 19.30
Autore
Curatore