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Pino Deodato – Aveva le mani d’oro
Aveva le mani d’oro è l’omaggio di Pino Deodato a Peppino Leo. Mostra di opere e progetti originali e del manufatto tessile (un cuscino per l’area living della casa) realizzato da Lanificio Leo per l’occasione. Presentazione del libro di Prashanth Cattaneo Aveva le mani d’oro edito da Rubbettino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura sabato 19 marzo 2022 la mostra "Aveva le mani d’oro" nata dalla collaborazione tra Pino Deodato, il Lanificio Leo, Prashanth Cattaneo e la Galleria Melesi.
"Aveva le mani d’oro" è il progetto di arte e design che rende omaggio alla figura di Giuseppe Leo detto Peppino, imprenditore che ha dedicato la sua intera e lunga vita al lanificio di famiglia e insieme a tutti i padri che con passione, sacrificio e operosità educano i figli dando loro le possibilità per diventare adulti.
"Aveva le mani d’oro" è il titolo scelto da Pino Deodato per il dipinto in cui l’omino blu, la figura ricurva che ricorre nelle opere dell’artista, è estremamente somigliante a Peppino Leo nella gestualità rituale del filare e del tessere che ha ricordato perfettamente fino agli ultimi giorni della sua vita quasi centenaria.
L’immagine è stata riprodotta da suo figlio Emilio Salvatore Leo, attuale proprietario e direttore creativo del Lanificio Leo, su una federa da cuscino per l’area living della casa usando una tecnica di maglieria jacquard. Questo tessuto diventa così collettore di significati ed è l’esito di un processo di scambio e confronto dove il Lanificio Leo è luogo antropologico, dove le persone sono protagoniste della storia e dei processi produttivi, dove l’arte – nella sua dimensione veramente plurale di linguaggi – è un mezzo per esplorare il mondo, per entrare nei problemi della vita.
Il padre di Emilio Salvatore Leo diventa simbolo, pensiero, dedica. La sua figura ci aiuta a ricordare i mestieri che stanno scomparendo e chi li ha tenuti vivi come i nostri nonni. L’artista Pino Deodato lo rappresenta anche come omaggio alla generatività della persona adulta intesa come tensione che comporta sempre la possibilità di compiere un energico salto verso la produttività e la creatività al servizio delle generazioni. Accompagna l’uscita del manufatto tessile anche una pubblicazione a firma di Prashanth Cattaneo, edita e stampata da Rubbettino, casa editrice e industria tipografica che da 50 anni opera a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, stesso territorio del Lanificio Leo. Per la prima presentazione del progetto e della pubblicazione correlata è stata scelta la città di Lecco dove ha sede la Galleria Melesi. Come giorno dell’evento si è individuata una ricorrenza: il 19 marzo, Festa del Papà, giorno di San Giuseppe.
I PROTAGONISTI:
Pino Deodato nasce a Nao, Vibo Valentia, nel 1950. Attualmente vive e lavora a Milano.
Ha esposto il suo lavoro in molteplici spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. L’espressione artistica di Deodato è caratterizzata da un realismo magico che, trovando ispirazione nelle pieghe della sua memoria, dà origine a vere e proprie metafore della vita. Deodato, umanista e alchimista dell’immagine, sempre in transito tra scultura e pittura, narra la storia dell’uomo con uno sguardo severo e gentile, acuto e poetico, aperto al meraviglioso e al fantastico.
Dal 2017 lavora con la Galleria Melesi che lo ha presentato per la prima volta con la personale L’universo nel cassetto e nel 2021 con Associazione COE Finestre sul Mediterraneo presso la Torre Viscontea di Lecco.
Il Lanificio Leo è la più antica fabbrica tessile della Calabria. Fondato nel 1873, oggi è un hub di design contemporaneo dove un monumentale parco di macchine storiche si integra con tecnologie di ultima generazione, in una visione che unisce valorizzazione del patrimonio e delle abilità del saper fare tradizionale all’innovazione.
È un brand a vocazione internazionale orientato all’espressione di nuovi linguaggi, una realtà manifatturiera in continuo dialogo con le arti visive che vede nella cultura del progetto il cardine intorno al quale sperimentare, per aprire sempre nuovi orizzonti di possibilità. Il Lanificio Leo è uno degli esempi più significativi di azienda-museo il cui modello di management coniuga il fare impresa con gli strumenti della cultura.
Prashanth Cattaneo (Ullal - India, 1984) è pedagogista e giornalista pubblicista. Si interessa di design, musei, educazione attraverso l’arte contemporanea e il patrimonio culturale dagli anni universitari; si è laureato in Scienze della Formazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha frequentato AMA - Antropologia museale e dell’arte. Corso di Perfezionamento in Beni Demoetnoantropologici all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha partecipato a progetti nazionali e internazionali con l’Associazione Nazionale Insegnanti
di Storia dell’Arte - ANISA; è stato educatore in alcune scuole della città di Lecco e società di servizi culturali. Lavora per l’Associazione Centro Orientamento Educativo - COE seguendo anche progetti culturali ed educativi in Italia e in Camerun, da ultimo la Libre Académie des Beaux-arts di Douala in Camerun. Ha promosso e coordinato mostre e la pubblicazione di libri su temi culturali e formativi, alcuni dei quali con artisti e designer. "Un mondo senza oggetti? No!" è il ciclo di talk sul design che cura per il Comune di Olginate (Lecco).
Ama le cose e stare con le persone.
Sabina Melesi apre giovanissima la galleria d’arte contemporanea che porta il suo nome, è il 1991 e la sede scelta si trova nel cuore di Lecco.
Fondatrice e tutt’ora titolare unica della Galleria Melesi, Sabina crede fortemente nei valori di corretta imprenditorialità trasmessi dal padre Mario, industriale metalmeccanico e assorbe il gusto della madre Bianca, raffinata collezionista grazie agli studi all’Accademia di Brera, alle frequentazioni degli artisti e ai molteplici viaggi. La gallerista inizia un percorso legato alle scelte condivise con i genitori per poi, nel giro di pochi anni, maturare un proprio gusto e fare le proprie scelte e proposte al suo pubblico che la segue con grande partecipazione.
Le esposizioni in galleria affrontano un tema, un periodo storico o presentano opere site specific realizzate dagli artisti per l’occasione e sono documentate da una pubblicazione edita da SabinaMelesiEdizioni. Il rapporto diretto e frequente con gli artisti garantisce l’autenticità e l’alta qualità delle opere proposte al collezionista.
Il logo della Galleria Melesi è firmato dall’artista argentino Horacio Garcia Rossi che ha ritratto il nome dell’amico Mario Melesi. L’opera è stata scelta per il dinamismo che la caratterizza e per i colori verde, bianco e rosso che subito ci portano al nostro essere orgogliosamente italiani, custodi di un immenso patrimonio artistico.
All’ingresso della galleria c’è la scultura permanente dell’artista altoatesino Eduard Habicher intitolata “will kommen”. L’opera si compone di due parti alte 3 metri e rappresenta un abbraccio, per Sabina questo lavoro evidenzia il concetto di accoglienza delle persone in galleria.
Dal 2000 la Galleria Melesi gestisce l’Archivio Jiří Kolář, svolgendo attività di ricerca, raccolta
e divulgazione dell’operato artistico del maestro ceco.
Nel 2021, con all’attivo 117 mostre in galleria, 50 pubblicazioni, innumerevoli partecipazioni alle più importanti fiere di settore italiane e molteplici collaborazioni e prestiti con musei di tutta Europa, la Galleria Melesi compie 30 anni di attività sempre animata dal gusto e desiderio di fare...
"Aveva le mani d’oro" è il progetto di arte e design che rende omaggio alla figura di Giuseppe Leo detto Peppino, imprenditore che ha dedicato la sua intera e lunga vita al lanificio di famiglia e insieme a tutti i padri che con passione, sacrificio e operosità educano i figli dando loro le possibilità per diventare adulti.
"Aveva le mani d’oro" è il titolo scelto da Pino Deodato per il dipinto in cui l’omino blu, la figura ricurva che ricorre nelle opere dell’artista, è estremamente somigliante a Peppino Leo nella gestualità rituale del filare e del tessere che ha ricordato perfettamente fino agli ultimi giorni della sua vita quasi centenaria.
L’immagine è stata riprodotta da suo figlio Emilio Salvatore Leo, attuale proprietario e direttore creativo del Lanificio Leo, su una federa da cuscino per l’area living della casa usando una tecnica di maglieria jacquard. Questo tessuto diventa così collettore di significati ed è l’esito di un processo di scambio e confronto dove il Lanificio Leo è luogo antropologico, dove le persone sono protagoniste della storia e dei processi produttivi, dove l’arte – nella sua dimensione veramente plurale di linguaggi – è un mezzo per esplorare il mondo, per entrare nei problemi della vita.
Il padre di Emilio Salvatore Leo diventa simbolo, pensiero, dedica. La sua figura ci aiuta a ricordare i mestieri che stanno scomparendo e chi li ha tenuti vivi come i nostri nonni. L’artista Pino Deodato lo rappresenta anche come omaggio alla generatività della persona adulta intesa come tensione che comporta sempre la possibilità di compiere un energico salto verso la produttività e la creatività al servizio delle generazioni. Accompagna l’uscita del manufatto tessile anche una pubblicazione a firma di Prashanth Cattaneo, edita e stampata da Rubbettino, casa editrice e industria tipografica che da 50 anni opera a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, stesso territorio del Lanificio Leo. Per la prima presentazione del progetto e della pubblicazione correlata è stata scelta la città di Lecco dove ha sede la Galleria Melesi. Come giorno dell’evento si è individuata una ricorrenza: il 19 marzo, Festa del Papà, giorno di San Giuseppe.
I PROTAGONISTI:
Pino Deodato nasce a Nao, Vibo Valentia, nel 1950. Attualmente vive e lavora a Milano.
Ha esposto il suo lavoro in molteplici spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. L’espressione artistica di Deodato è caratterizzata da un realismo magico che, trovando ispirazione nelle pieghe della sua memoria, dà origine a vere e proprie metafore della vita. Deodato, umanista e alchimista dell’immagine, sempre in transito tra scultura e pittura, narra la storia dell’uomo con uno sguardo severo e gentile, acuto e poetico, aperto al meraviglioso e al fantastico.
Dal 2017 lavora con la Galleria Melesi che lo ha presentato per la prima volta con la personale L’universo nel cassetto e nel 2021 con Associazione COE Finestre sul Mediterraneo presso la Torre Viscontea di Lecco.
Il Lanificio Leo è la più antica fabbrica tessile della Calabria. Fondato nel 1873, oggi è un hub di design contemporaneo dove un monumentale parco di macchine storiche si integra con tecnologie di ultima generazione, in una visione che unisce valorizzazione del patrimonio e delle abilità del saper fare tradizionale all’innovazione.
È un brand a vocazione internazionale orientato all’espressione di nuovi linguaggi, una realtà manifatturiera in continuo dialogo con le arti visive che vede nella cultura del progetto il cardine intorno al quale sperimentare, per aprire sempre nuovi orizzonti di possibilità. Il Lanificio Leo è uno degli esempi più significativi di azienda-museo il cui modello di management coniuga il fare impresa con gli strumenti della cultura.
Prashanth Cattaneo (Ullal - India, 1984) è pedagogista e giornalista pubblicista. Si interessa di design, musei, educazione attraverso l’arte contemporanea e il patrimonio culturale dagli anni universitari; si è laureato in Scienze della Formazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha frequentato AMA - Antropologia museale e dell’arte. Corso di Perfezionamento in Beni Demoetnoantropologici all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha partecipato a progetti nazionali e internazionali con l’Associazione Nazionale Insegnanti
di Storia dell’Arte - ANISA; è stato educatore in alcune scuole della città di Lecco e società di servizi culturali. Lavora per l’Associazione Centro Orientamento Educativo - COE seguendo anche progetti culturali ed educativi in Italia e in Camerun, da ultimo la Libre Académie des Beaux-arts di Douala in Camerun. Ha promosso e coordinato mostre e la pubblicazione di libri su temi culturali e formativi, alcuni dei quali con artisti e designer. "Un mondo senza oggetti? No!" è il ciclo di talk sul design che cura per il Comune di Olginate (Lecco).
Ama le cose e stare con le persone.
Sabina Melesi apre giovanissima la galleria d’arte contemporanea che porta il suo nome, è il 1991 e la sede scelta si trova nel cuore di Lecco.
Fondatrice e tutt’ora titolare unica della Galleria Melesi, Sabina crede fortemente nei valori di corretta imprenditorialità trasmessi dal padre Mario, industriale metalmeccanico e assorbe il gusto della madre Bianca, raffinata collezionista grazie agli studi all’Accademia di Brera, alle frequentazioni degli artisti e ai molteplici viaggi. La gallerista inizia un percorso legato alle scelte condivise con i genitori per poi, nel giro di pochi anni, maturare un proprio gusto e fare le proprie scelte e proposte al suo pubblico che la segue con grande partecipazione.
Le esposizioni in galleria affrontano un tema, un periodo storico o presentano opere site specific realizzate dagli artisti per l’occasione e sono documentate da una pubblicazione edita da SabinaMelesiEdizioni. Il rapporto diretto e frequente con gli artisti garantisce l’autenticità e l’alta qualità delle opere proposte al collezionista.
Il logo della Galleria Melesi è firmato dall’artista argentino Horacio Garcia Rossi che ha ritratto il nome dell’amico Mario Melesi. L’opera è stata scelta per il dinamismo che la caratterizza e per i colori verde, bianco e rosso che subito ci portano al nostro essere orgogliosamente italiani, custodi di un immenso patrimonio artistico.
All’ingresso della galleria c’è la scultura permanente dell’artista altoatesino Eduard Habicher intitolata “will kommen”. L’opera si compone di due parti alte 3 metri e rappresenta un abbraccio, per Sabina questo lavoro evidenzia il concetto di accoglienza delle persone in galleria.
Dal 2000 la Galleria Melesi gestisce l’Archivio Jiří Kolář, svolgendo attività di ricerca, raccolta
e divulgazione dell’operato artistico del maestro ceco.
Nel 2021, con all’attivo 117 mostre in galleria, 50 pubblicazioni, innumerevoli partecipazioni alle più importanti fiere di settore italiane e molteplici collaborazioni e prestiti con musei di tutta Europa, la Galleria Melesi compie 30 anni di attività sempre animata dal gusto e desiderio di fare...
19
marzo 2022
Pino Deodato – Aveva le mani d’oro
Dal 19 marzo al 07 maggio 2022
arte contemporanea
design
design
Location
GALLERIA MELESI
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Lecco, Via Antonio Mascari, 54, (Lecco)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16 - 19
Vernissage
19 Marzo 2022, ore 18
Sito web
Editore
RUBBETTINO
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
PinoDeodato
Progetto grafico
Produzione organizzazione