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Pino Ferfoglia – La linea cromatica
La rassegna propone una trentina di disegni a china colorati a tempera, realizzati dall’artista dagli anni ottanta agli anni duemila e ispirati in particolare al paesaggio carsico e al mare.
Comunicato stampa
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Ritorna il segno luminoso e convincente di Pino Ferfoglia - scrive Accerboni - con la sua vivace capacità narrativa, che sa intrecciare il colore della realtà a quello dei desideri, in una figurazione fantastica e ricca - in questo caso - di spunti da consumato illustratore.
Temperamento apparentemente scanzonato, lievemente e nascostamente lirico, come se si vergognasse un po' di lasciarsi andare a una carezza, il pittore, nato a Trieste nel 1924 e qui scomparso nel 2007, ha saputo comporre con i suoi disegni a china, colorati a tempera coprente, che lui chiamava tecniche miste, un universo festoso e intenso sotto il profilo cromatico: vedute che tracciano soprattutto il Carso, ma anche il mare, con delle intense testimonianze di Canovella de' Zoppoli, e poi di Opicina e Muggia, nelle quali Ferfoglia si esprime in modo essenziale, razionale e nel contempo giocoso. Una scelta stilistica spontanea e immediata, che gli aveva meritato la stima del pubblico e della critica, fin dal 1950, anno in cui aveva iniziato la propria attività partecipando alle mostre universitarie.
A quegli esordi seguirono varie, qualificate esposizioni nella città natale, a Milano, Roma, Napoli e in altre sedi italiane. Ma nel corso degli anni l'artista rimase sostanzialmente fedele al proprio stile pittorico, in cui s 'intrecciano sfumature naive e fauviste e gli esiti della poetica impressionista ed espressionista dell'Europa del novecento. Una meta espressiva - conclude Accerboni - affinata tenacemente nel corso degli anni grazie anche alla frequentazione di vari corsi di figura e d'incisione e arricchita dal rapporto con artisti quali Cerne, Dequel, Brumatti, Bergagna, Rosignano e Sormani, con cui condivise anche la gioia di vivere.
Temperamento apparentemente scanzonato, lievemente e nascostamente lirico, come se si vergognasse un po' di lasciarsi andare a una carezza, il pittore, nato a Trieste nel 1924 e qui scomparso nel 2007, ha saputo comporre con i suoi disegni a china, colorati a tempera coprente, che lui chiamava tecniche miste, un universo festoso e intenso sotto il profilo cromatico: vedute che tracciano soprattutto il Carso, ma anche il mare, con delle intense testimonianze di Canovella de' Zoppoli, e poi di Opicina e Muggia, nelle quali Ferfoglia si esprime in modo essenziale, razionale e nel contempo giocoso. Una scelta stilistica spontanea e immediata, che gli aveva meritato la stima del pubblico e della critica, fin dal 1950, anno in cui aveva iniziato la propria attività partecipando alle mostre universitarie.
A quegli esordi seguirono varie, qualificate esposizioni nella città natale, a Milano, Roma, Napoli e in altre sedi italiane. Ma nel corso degli anni l'artista rimase sostanzialmente fedele al proprio stile pittorico, in cui s 'intrecciano sfumature naive e fauviste e gli esiti della poetica impressionista ed espressionista dell'Europa del novecento. Una meta espressiva - conclude Accerboni - affinata tenacemente nel corso degli anni grazie anche alla frequentazione di vari corsi di figura e d'incisione e arricchita dal rapporto con artisti quali Cerne, Dequel, Brumatti, Bergagna, Rosignano e Sormani, con cui condivise anche la gioia di vivere.
22
maggio 2010
Pino Ferfoglia – La linea cromatica
Dal 22 maggio al 04 giugno 2010
disegno e grafica
Location
GALLERIA RETTORI TRIBBIO 2
Trieste, Piazza Vecchia, 6, (Trieste)
Trieste, Piazza Vecchia, 6, (Trieste)
Orario di apertura
feriali 10.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30 - festivi 11.00 - 12.30 (lunedì chiuso)
Vernissage
22 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore