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Pino Pascali
A trentasei anni dalla scomparsa dell’artista – avvenuta prematuramente nel 1968 – si intende da un lato proporre una lettura storicizzata della sua produzione.
Comunicato stampa
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Dal 6 maggio al 18 luglio 2004 sarà aperta negli spazi monumentali degli ambulacri cinquecenteschi di Castel Sant’Elmo a Napoli, nell’ambito della rassegna “Annali delle Arti” promossa dalla Regione Campania (progetto di Achille Bonito Oliva, acura di Eduardo Cicelyn), una mostra dedicata a Pino Pascali.
A trentasei anni dalla scomparsa dell’artista – avvenuta prematuramente nel 1968 - si intende da un lato proporre una lettura storicizzata della sua produzione, notissima al pubblico degli addetti ai lavori e le cui quotazioni hanno raggiunto cifre da capogiro, dall’altro, attraverso la presentazione di opere che hanno reso Pascali protagonista di rilievo della stagione artistica italiana degli anni ’60, tentare anche un bilancio sull’artista e sull’arte italiana di quegli anni.
L’esposizione, curata da Achille Bonito Oliva, Angela Tecce e Livia Velani, si costruisce intorno al nucleo fondamentale di opere che furono fortunatamente legate allo Stato italiano con la donazione da parte dei familiari alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Tra queste vanno almeno ricordate:Ruderi sul prato; Requiescat; Dinosauro; 1 mc di terra, 2 mc di terra; Fiume con foce tripla.
A tale nucleo si aggiungono altre importanti opere di collezioni pubbliche e private italiane ed europee, in modo da tentare, ad una distanza storica ormai significativa, un bilancio sull’attività di un artista italiano, universalmente riconosciuto come uno dei capisaldi delle nuove ricerche e sperimentazioni. Dalle opere di Fabio Sargentini, che ospitò nella sua galleria romana L’Attico alcune mostre cardine dell’attività di Pascali, come Confluenze, Il Ponte, Bachi da setola, a Vedova Blu ora conservata al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, realizzata in peluche blu come di peluche nero sono le carte che compongono l’opera Solitario, che fu esposta da Pascali nella sala personale che la Biennale di Venezia del ’68 gli dedicò poco prima della sua tragica scomparsa.
Del famoso ciclo delle “Armi”, che Pascali espose la prima volta nel 1966 alla Galleria Gian Enzo Sperone di Torino, saranno presenti in mostra Contraerea e Cannone “Bella Ciao”.
Cornice di tutti questi lavori della mostra saranno gli ambienti tufacei della fortezza spagnola di Castel Sant’Elmo che si spera possano sottolineare con la loro valenza di severa e dilatata spazialità le invenzioni poetiche dell’artista.
Una sezione dell’esposizione sarà dedicata ai disegni, ai bozzetti e ai filmati che Pascali realizzò come grafico per la pubblicità e per la Tv, alle fotografie da lui stesso realizzate, ai video e alle immagini che lo vedono protagonista, con l’intento di offrire una lettura unitaria e complessiva del suo percorso artistico.
La mostra è organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, in collaborazione con la DARC – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee nell’ambito della rassegna “Annali delle Arti”, promossa dalla Regione Campania.
Il catalogo realizzato dalla Regione Campania, distribuito da Electa Napoli recherà gli scritti introduttivi dei Soprintendenti Nicola Spinosa e Sandra Pinto, i saggi dei tre curatori Achille Bonito Oliva, Angela Tecce e Livia Velani e i contributi scientifici di Fabio Sargentini e Vittorio Rubiu, oltre alle schede delle opere esposte in mostra, un ricco corredo iconografico e apparati documentari e bio-bibliografici.
A trentasei anni dalla scomparsa dell’artista – avvenuta prematuramente nel 1968 - si intende da un lato proporre una lettura storicizzata della sua produzione, notissima al pubblico degli addetti ai lavori e le cui quotazioni hanno raggiunto cifre da capogiro, dall’altro, attraverso la presentazione di opere che hanno reso Pascali protagonista di rilievo della stagione artistica italiana degli anni ’60, tentare anche un bilancio sull’artista e sull’arte italiana di quegli anni.
L’esposizione, curata da Achille Bonito Oliva, Angela Tecce e Livia Velani, si costruisce intorno al nucleo fondamentale di opere che furono fortunatamente legate allo Stato italiano con la donazione da parte dei familiari alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Tra queste vanno almeno ricordate:Ruderi sul prato; Requiescat; Dinosauro; 1 mc di terra, 2 mc di terra; Fiume con foce tripla.
A tale nucleo si aggiungono altre importanti opere di collezioni pubbliche e private italiane ed europee, in modo da tentare, ad una distanza storica ormai significativa, un bilancio sull’attività di un artista italiano, universalmente riconosciuto come uno dei capisaldi delle nuove ricerche e sperimentazioni. Dalle opere di Fabio Sargentini, che ospitò nella sua galleria romana L’Attico alcune mostre cardine dell’attività di Pascali, come Confluenze, Il Ponte, Bachi da setola, a Vedova Blu ora conservata al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, realizzata in peluche blu come di peluche nero sono le carte che compongono l’opera Solitario, che fu esposta da Pascali nella sala personale che la Biennale di Venezia del ’68 gli dedicò poco prima della sua tragica scomparsa.
Del famoso ciclo delle “Armi”, che Pascali espose la prima volta nel 1966 alla Galleria Gian Enzo Sperone di Torino, saranno presenti in mostra Contraerea e Cannone “Bella Ciao”.
Cornice di tutti questi lavori della mostra saranno gli ambienti tufacei della fortezza spagnola di Castel Sant’Elmo che si spera possano sottolineare con la loro valenza di severa e dilatata spazialità le invenzioni poetiche dell’artista.
Una sezione dell’esposizione sarà dedicata ai disegni, ai bozzetti e ai filmati che Pascali realizzò come grafico per la pubblicità e per la Tv, alle fotografie da lui stesso realizzate, ai video e alle immagini che lo vedono protagonista, con l’intento di offrire una lettura unitaria e complessiva del suo percorso artistico.
La mostra è organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, in collaborazione con la DARC – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee nell’ambito della rassegna “Annali delle Arti”, promossa dalla Regione Campania.
Il catalogo realizzato dalla Regione Campania, distribuito da Electa Napoli recherà gli scritti introduttivi dei Soprintendenti Nicola Spinosa e Sandra Pinto, i saggi dei tre curatori Achille Bonito Oliva, Angela Tecce e Livia Velani e i contributi scientifici di Fabio Sargentini e Vittorio Rubiu, oltre alle schede delle opere esposte in mostra, un ricco corredo iconografico e apparati documentari e bio-bibliografici.
06
maggio 2004
Pino Pascali
Dal 06 maggio al 18 luglio 2004
arte contemporanea
Location
CASTEL SANT’ELMO
Napoli, Via Tito Angelini, 20, (Napoli)
Napoli, Via Tito Angelini, 20, (Napoli)
Biglietti
3 €
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10 – 19 ; lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
6 Maggio 2004, ore 18.30
Editore
ELECTA NAPOLI
Ufficio stampa
CIVITA
Autore
Curatore