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Pino Pascali. Il libero gioco della scultura
Johan & Levi Editore presenta alla libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano il volume Pino Pascali. Il libero gioco della scultura di Marco Tonelli. La giornalista Cara Ronza del mensile “Arte” intervista l’autore per indagare su genesi, poetica e significato dell’opera scultorea di un artista che ha vissuto come una meteora arte e vita lasciando però un segno indelebile.
Comunicato stampa
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Artista manifestamente geniale e come tale riconosciuto già dopo le prime opere, a metà degli anni Sessanta, nella sua brevissima vita ha saputo lasciare nella storia dell’arte del secondo ‘900 un segno che ancora oggi perdura. Marco Tonelli dedica la monografia Pino Pascali. Il libero gioco della scultura edito da Johan & Levi, al grande artista celebrato da mostre nei più importanti musei: una sala personale alla Biennale di Venezia nel 1968 (a qualche mese dalla morte), la retrospettiva alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma nel 1969; al Musée d’art moderne de la Ville de Paris e al Rijksmuseum Kröller-Müller di Otterlo nel 1991; il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid nel 2001.
Pascali realizza le sue opere scultoree dal 1964 al 1968, quando a soli 33 anni muore in un incidente stradale.La sua produzione, per la prima volta in mostra nel 1965 alla galleria La Tartaruga di Roma, rimane memorabile ed è citata dai più importanti e influenti critici contemporanei europei e d’oltreoceano. In America cresce la sua fortuna: apprezzatissimo da Larry Gagosian, che nel 2005 ha organizzato una mostra personale di sue opere, incrementandone il già elevato valore, mentre Christie’s ha battuto il Cannone Bella Ciao per 2,6 milioni di dollari e il MoMA di New York ha acquistato verso la fine del 2008 una delle sue più grandi sculture, il Ponte di liane.
L’autore del volume si allontana volutamente dal mito alimentato intorno all’artista per indagare la scultura di Pascali dimostrando quanto rivoluzionaria sia stata, tutt’altro che ingenua e non aliena a ispirazioni celebri: da De Chirico ad Alberto Savinio a Magritte per citarne alcuni. Ma soprattutto, Tonelli vuole liberare Pascali dal mito di Pascali. Si parla perciò del “vero” artista, diverso dagli altri perché non ha un’ideologia politica, sociale o filosofica unitaria sottesa alle sue opere. Se di un pensiero di fondo si può parlare, non lo si può però scindere dalla sua pratica scultorea, dal suo produrre insomma oggetti plastici felicemente “ansiosi” di immettere nella forma e nell’opera d’arte la flagranza del presente, del parlato quotidiano, della fisicità stessa della scultura, senza mai affidarsi a complesse costruzioni teoriche.
Come Piero Manzoni, Yves Klein, Robert Smithson, anche Pascali dice tutto in poco tempo ma nel tempo continua a dire e non finisce mai di essere compreso. Questo il senso di una monografia dedicata a uno di quegli artisti che hanno vissuto dentro il loro tempo da non poterne uscire, da morirci dentro.
Marco Tonelli, critico d’arte, insegna Sociologia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia. Tra le sue pubblicazioni più recenti La più mirabil cosa. Teoria della statua da Donatello a Rodin (2006) e La statua impossibile. Scultura e figura nella modernità (2008). Nel 2008 ha curato con Giovanni Carandente la mostra “Leoncillo-Pascali. Un confronto” presso la Galleria Civica di Arte Moderna di Spoleto.
Cara Ronza, giornalista, cura da dieci anni la rubrica dei Libri per la rivista mensile Arte di Cairo Editore.
Pascali realizza le sue opere scultoree dal 1964 al 1968, quando a soli 33 anni muore in un incidente stradale.La sua produzione, per la prima volta in mostra nel 1965 alla galleria La Tartaruga di Roma, rimane memorabile ed è citata dai più importanti e influenti critici contemporanei europei e d’oltreoceano. In America cresce la sua fortuna: apprezzatissimo da Larry Gagosian, che nel 2005 ha organizzato una mostra personale di sue opere, incrementandone il già elevato valore, mentre Christie’s ha battuto il Cannone Bella Ciao per 2,6 milioni di dollari e il MoMA di New York ha acquistato verso la fine del 2008 una delle sue più grandi sculture, il Ponte di liane.
L’autore del volume si allontana volutamente dal mito alimentato intorno all’artista per indagare la scultura di Pascali dimostrando quanto rivoluzionaria sia stata, tutt’altro che ingenua e non aliena a ispirazioni celebri: da De Chirico ad Alberto Savinio a Magritte per citarne alcuni. Ma soprattutto, Tonelli vuole liberare Pascali dal mito di Pascali. Si parla perciò del “vero” artista, diverso dagli altri perché non ha un’ideologia politica, sociale o filosofica unitaria sottesa alle sue opere. Se di un pensiero di fondo si può parlare, non lo si può però scindere dalla sua pratica scultorea, dal suo produrre insomma oggetti plastici felicemente “ansiosi” di immettere nella forma e nell’opera d’arte la flagranza del presente, del parlato quotidiano, della fisicità stessa della scultura, senza mai affidarsi a complesse costruzioni teoriche.
Come Piero Manzoni, Yves Klein, Robert Smithson, anche Pascali dice tutto in poco tempo ma nel tempo continua a dire e non finisce mai di essere compreso. Questo il senso di una monografia dedicata a uno di quegli artisti che hanno vissuto dentro il loro tempo da non poterne uscire, da morirci dentro.
Marco Tonelli, critico d’arte, insegna Sociologia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia. Tra le sue pubblicazioni più recenti La più mirabil cosa. Teoria della statua da Donatello a Rodin (2006) e La statua impossibile. Scultura e figura nella modernità (2008). Nel 2008 ha curato con Giovanni Carandente la mostra “Leoncillo-Pascali. Un confronto” presso la Galleria Civica di Arte Moderna di Spoleto.
Cara Ronza, giornalista, cura da dieci anni la rubrica dei Libri per la rivista mensile Arte di Cairo Editore.
28
aprile 2011
Pino Pascali. Il libero gioco della scultura
28 aprile 2011
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
LA FELTRINELLI
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Vernissage
28 Aprile 2011, ore 18
Editore
JOHAN & LEVI
Ufficio stampa
CLARART
Autore
Curatore