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Pino Reggiani – La fine dell’estate
La Fine dell’Estate allude ad un ciclo temporale, allo scorrere del tempo, ma non è riferito alla stagione dell’anno in corso. Non si collega neppure alla stagione di qualsiasi altro anno particolare: allude piuttosto alla fine di ogni estate, di ogni anno della nostra vita
Comunicato stampa
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Questa mostra di Pino Reggiani è una personale che raccoglie le opere degli ultimi anni, ma è nello stesso tempo un'antologica: un'antologia della sua vita, come l'Artista la ricorda e rivive oggi, alla Fine dell'Estate.
Il titolo allude ad un ciclo temporale, allo scorrere del tempo, ma non è riferito alla stagione dell'anno in corso: siamo nel mese di maggio, quindi all'inizio, anzi all'avvicinarsi, e non alla fine dell'estate; non si riferisce neppure alla stagione di qualsiasi altro anno particolare: allude piuttosto alla fine di ogni estate, di ogni anno della nostra vita. Suggerisce quindi un momento di transizione, con quel che ogni transizione comporta: ricordi, nostalgie, ripensamenti, malinconie, bilanci. Ecco in che senso la mostra rappresenta, sul piano soggettivo, un'antologia dell'esperienza esistenziale di Reggiani. Più che la vita in diretta, Reggiani rappresenta frammenti di vita ripensati in una dimensione quasi atemporale, dove il presente e il passato possono coesistere, perché egli non narra, ma rivive emotivamente fatti, immagini, persone.
"Pino Reggiani attinge dalla memoria, dalla quotidianità, dalla realtà, dalla fantasia. Prende e restituisce. Si appropria di tutto quello che attrae il suo sguardo, di tutto quello che entra in vibrazione col suo essere e lo fa rivivere in un luogo altro, dialogante più che narrante, perché l'artista, più che raccontare, crea connessioni, talvolta estemporanee, talvolta cercate, talvolta assordanti, tra fotografie, figure e geometrie che compongono l'opera." Così scrive Ida Mitrano nella presentazione del catalogo/monografia che accompagna la mostra. Pierluigi Albertoni aggiunge: "Come ogni opera di Reggiani, anche qui non c'è un inizio e una fine. Ma è un work in progress fino a giungere a un risultato preciso. E' una lotta corpo a corpo con la tela e i colori, con passaggi continui di frenetiche pennellate, scrittura e obliterazioni di figure, nuovi posizionamenti d'immagine. Il risultato è un personale diario fatto da un coacervo di momenti che emergono sulla tela, morselli di un vissuto che s'incuneano tra le stesure dei colori e i contrasti di luce."
La mostra presenta alcune grandi tele dipinte negli ultimi dieci anni ed una serie di tele medio - piccole, che l'artista assembla in vere installazioni a parete, per evidenziare il senso della continuità tematica e formale del suo lavoro.
Il titolo allude ad un ciclo temporale, allo scorrere del tempo, ma non è riferito alla stagione dell'anno in corso: siamo nel mese di maggio, quindi all'inizio, anzi all'avvicinarsi, e non alla fine dell'estate; non si riferisce neppure alla stagione di qualsiasi altro anno particolare: allude piuttosto alla fine di ogni estate, di ogni anno della nostra vita. Suggerisce quindi un momento di transizione, con quel che ogni transizione comporta: ricordi, nostalgie, ripensamenti, malinconie, bilanci. Ecco in che senso la mostra rappresenta, sul piano soggettivo, un'antologia dell'esperienza esistenziale di Reggiani. Più che la vita in diretta, Reggiani rappresenta frammenti di vita ripensati in una dimensione quasi atemporale, dove il presente e il passato possono coesistere, perché egli non narra, ma rivive emotivamente fatti, immagini, persone.
"Pino Reggiani attinge dalla memoria, dalla quotidianità, dalla realtà, dalla fantasia. Prende e restituisce. Si appropria di tutto quello che attrae il suo sguardo, di tutto quello che entra in vibrazione col suo essere e lo fa rivivere in un luogo altro, dialogante più che narrante, perché l'artista, più che raccontare, crea connessioni, talvolta estemporanee, talvolta cercate, talvolta assordanti, tra fotografie, figure e geometrie che compongono l'opera." Così scrive Ida Mitrano nella presentazione del catalogo/monografia che accompagna la mostra. Pierluigi Albertoni aggiunge: "Come ogni opera di Reggiani, anche qui non c'è un inizio e una fine. Ma è un work in progress fino a giungere a un risultato preciso. E' una lotta corpo a corpo con la tela e i colori, con passaggi continui di frenetiche pennellate, scrittura e obliterazioni di figure, nuovi posizionamenti d'immagine. Il risultato è un personale diario fatto da un coacervo di momenti che emergono sulla tela, morselli di un vissuto che s'incuneano tra le stesure dei colori e i contrasti di luce."
La mostra presenta alcune grandi tele dipinte negli ultimi dieci anni ed una serie di tele medio - piccole, che l'artista assembla in vere installazioni a parete, per evidenziare il senso della continuità tematica e formale del suo lavoro.
19
maggio 2017
Pino Reggiani – La fine dell’estate
Dal 19 maggio al 10 giugno 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 11- 13 e 16 -19,30
Vernissage
19 Maggio 2017, ore 18
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