Paesaggi bohemien , acquarelli luminosi che permettono alla spettatore di sentirsi parte integrante del quadro, quasi a completare la stessa opera allungando il campo del quadro sino ad inglobare chi guarda, nella piazza, lungo un viale, o immerso in un giardino.

Queste le parole del critico d'arte Michele Beraldo da Venezia durante il discorso inaugurale della mostra di Pino Spinelli. E poi ancora: Le ceramiche con volti di dame incantate, quasi prigioniere dello strato vetrificato delle porcellane, fra pizzi e strumenti musicali, ad aspettare pazienti lo sguardo liberatorio del visitatore per annullare l’incantesimo.

Molto vivi e “materiali” gli Oli. Lo strato che fa materia e rende tridimensionalità all’opera.

Una bella mostra davvero quella inaugurata ieri in Villa Vertua. Le sale espositive erano gremite di gente, di curiosi, di addetti ai lavori, di appassionati d’arte. Uno spaccato davvero interessante e ricco , che ha fatto rivivere Villa Vertua di fasto e Cultura.

Pino Spinelli con le sue opere ha saputo dare un’opportunità importante alla nostra città e a tutto il territorio, un artista che ha saputo interpretare con indubbia vena poetica i grandi cambiamenti del secolo.