Pittori e pittura – Il nuovo espressionismo

Nato dalla volontà di dare voce all’esperienza emozionale e spirituale più profonda, l’Espressionismo si sviluppa in Europa nei primi anni del secolo. Le radici del movimento sono da ricondursi alla reazione provocata da un senso di disagio, avvertito non solo negli ambienti delle arti figurative, ma anche della letteratura, della musica, del teatro, del cinema. Tra il 1925 e la fine del secondo conflitto mondiale, la Resistenza al fascismo, al nazismo e i drammi provocati dalla guerra trovano nell’Espressionismo la forma artistica più adeguata; la profonda libertà espressiva, lo svincolamento dai canoni tradizionali, la forza manifestata nel colore sono elementi caratteristici di questo tipo di arte. A partire dal dopoguerra le nuove generazioni di artisti espressionisti, pur tenendo validi i principi dei predecessori, tendono ad affrontare diverse sollecitazioni stilistiche sviluppando sempre più un discorso personale. In questa situazione ricca di fermento si crea un clima di rielaborazione della cultura dell’immediato passato con esiti di grande intensità. Si formano nuovi movimenti e nuove correnti: nei Paesi Bassi il Gruppo Cobra prende atto che la pittura si è trasformata e la nuova rappresentazione deve comunicare la realtà interiore, che si evidenzia negli incubi personali, nei fantasmi di ognuno. Bernard Damiano, presente in mostra, lavora a Parigi fianco a fianco con il gruppo, mentre Bengt Lindstrom ritorna ad una figurazione di matrice espressionista traendo i suoi temi dalla mitologia nordica, dalla natura selvaggia, dai ricordi personali. La materia è densa e spessa, i colori violenti; i Nuovi Selvaggi in Germania estremizzano la lezione espressionista arrivando a forme di arte grottesca. Helmut Middendorf, nella sua Figura, riprende e reinterpreta il tema dell’angoscia, già sviluppato da Eduard Munch agli inizi del secolo.
Gli artisti della Nuova figurazione costituiscono casi a sé. Alcuni usano materiali eterogenei, frammenti meccanici, oggetti “trovati” e inseriti nel dipinto che permettono il raggiungimento di risultati inaspettati, altri, in aperto dissenso con il realismo, inventano figure nuove. E’ il caso di Remo Brindisi, che attraverso la maestria di una pittura che rappresenta la violenza con la massima verità, cerca di renderla odiosa e disgustosa. Paradossalmente è una pittura che si fa essa stessa violenza.
Altri artisti in mostra: Enrico Prometti, Douglas Swan, Ladislas Kijno, Roger Gillet, Vittorio Bellini, Alessandro Verdi, Felice Filippini, Joseph Duncan, Gaston Orellana, Renato Bertoloni.

 
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01 ottobre 2003

Pittori e pittura – Il nuovo espressionismo

Dal primo al 30 ottobre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELANGELO
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
DA LUNEDI A SABATO dalle 9.30 alle 13.00 dalle 15.00 alle 19.30

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