Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pittura europea 1950-1990
Pittura Europea 1950–’90 è una rassegna di ampio respiro storico che mette in rilievo alcuni aspetti dell’arte Europea nella seconda metà del secolo scorso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pittura Europea 1950–’90 è una rassegna di ampio respiro storico che mette in rilievo alcuni aspetti dell’arte Europea nella seconda metà del secolo scorso.
In ordine cronologico, il primo nucleo di opere riguarda gli anni Cinquanta e comprende lavori di Robert Fontené (Parigi, 1892–1980), Lutka Pink (Varsavia, 1916) artisti di spicco nell’ambito delle tendenze della “Realité Nouvelle” e dell’italiano Guido Strazza (Santa Fiora,Grosseto, 1922) con opere contrassegnate da un graffitismo prezioso ed incisivo.
Si apre poi la parentesi dedicata agli anni Sessanta con alcuni seducenti dipinti di Marcel Burtin (Gafsa, Tunisia, 1902–Boulogne-B., Francia, 1979), amico di Picasso come pure lo fu Edouard Pignon (Bully, Francia, 1905- Parigi, 1993), in mostra con un’importante e coloratissima opera della serie Bataille de Coq. Ancora degli anni Sessanta i raffinati paesaggi di Sergio De Castro (Buenos Aires, 1922) che riflettono i profondi legami con la terra natale, e dipinti di Douglas Swan (Connecticut, USA, 1930 – Bonn, 2000), pregni dei misteriosi elementi grafici a lui peculiari. Del 1966 è il dipinto di Philippe Hosiasson (Odessa, 1898 – Parigi, 1978) magistralmente indovinato nel gioco delle forme liquefacentesi nei toni rosa/bianco/azzurro.
Rappresentativo degli anni Settanta, e protagonista assoluto della mostra, è il potente lavoro di Jean Messagier (Parigi, 1920–Montbeliard, 1999) ironico nel titolo Deux paysages timides (Due paesaggi timidi) e audace nel grande formato (cm 195x298) e nei colori acidi.
Degli anni Settanta sono anche le opere di Serge Charchoune (Bougourouslan, Russia, 1888– Parigi, 1975), ritmate dalle note musicali, di Claude Bellegarde (Parigi, 1927) e dell’anticonformista Ben Vautrier (Napoli, 1935) specialista internazionale della “parola bianca su fondo nero”.
S’incontrano poi alcuni grandi protagonisti degli anni Ottanta quali Nathalia Dumitresco (Bucarest, 1915 – Parigi, 1997) con i suoi fantasiosi reticolati che lasciano indovinare la fisionomia delle città viste dall’alto e Jiri Kolar (Protivin, Cecoslovacchia, 1914 – 2002) con imprevedibili accostamenti di collages, “objet trouvés”, riproduzioni di capolavori ritagliati e riassemblati.
Infine il panorama degli anni Novanta, con la Nuova Scuola Romana nelle opere di Claudio Palmieri (Roma, 1955) ispirato all’informale internazionale e di Mauro Staccioli (Volterra, 1937), pittore e scultore tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea europea. La sua opera instaura un dialogo tra uomo e ambiente e passa attraverso fasi fondamentali tra cui la ricognizione del luogo, l’approfondimento con il disegno e la pittura e infine la realizzazione scultorea. In mostra è esposta un’opera su carta che rappresenta la fase centrale di questo processo creativo.
In ordine cronologico, il primo nucleo di opere riguarda gli anni Cinquanta e comprende lavori di Robert Fontené (Parigi, 1892–1980), Lutka Pink (Varsavia, 1916) artisti di spicco nell’ambito delle tendenze della “Realité Nouvelle” e dell’italiano Guido Strazza (Santa Fiora,Grosseto, 1922) con opere contrassegnate da un graffitismo prezioso ed incisivo.
Si apre poi la parentesi dedicata agli anni Sessanta con alcuni seducenti dipinti di Marcel Burtin (Gafsa, Tunisia, 1902–Boulogne-B., Francia, 1979), amico di Picasso come pure lo fu Edouard Pignon (Bully, Francia, 1905- Parigi, 1993), in mostra con un’importante e coloratissima opera della serie Bataille de Coq. Ancora degli anni Sessanta i raffinati paesaggi di Sergio De Castro (Buenos Aires, 1922) che riflettono i profondi legami con la terra natale, e dipinti di Douglas Swan (Connecticut, USA, 1930 – Bonn, 2000), pregni dei misteriosi elementi grafici a lui peculiari. Del 1966 è il dipinto di Philippe Hosiasson (Odessa, 1898 – Parigi, 1978) magistralmente indovinato nel gioco delle forme liquefacentesi nei toni rosa/bianco/azzurro.
Rappresentativo degli anni Settanta, e protagonista assoluto della mostra, è il potente lavoro di Jean Messagier (Parigi, 1920–Montbeliard, 1999) ironico nel titolo Deux paysages timides (Due paesaggi timidi) e audace nel grande formato (cm 195x298) e nei colori acidi.
Degli anni Settanta sono anche le opere di Serge Charchoune (Bougourouslan, Russia, 1888– Parigi, 1975), ritmate dalle note musicali, di Claude Bellegarde (Parigi, 1927) e dell’anticonformista Ben Vautrier (Napoli, 1935) specialista internazionale della “parola bianca su fondo nero”.
S’incontrano poi alcuni grandi protagonisti degli anni Ottanta quali Nathalia Dumitresco (Bucarest, 1915 – Parigi, 1997) con i suoi fantasiosi reticolati che lasciano indovinare la fisionomia delle città viste dall’alto e Jiri Kolar (Protivin, Cecoslovacchia, 1914 – 2002) con imprevedibili accostamenti di collages, “objet trouvés”, riproduzioni di capolavori ritagliati e riassemblati.
Infine il panorama degli anni Novanta, con la Nuova Scuola Romana nelle opere di Claudio Palmieri (Roma, 1955) ispirato all’informale internazionale e di Mauro Staccioli (Volterra, 1937), pittore e scultore tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea europea. La sua opera instaura un dialogo tra uomo e ambiente e passa attraverso fasi fondamentali tra cui la ricognizione del luogo, l’approfondimento con il disegno e la pittura e infine la realizzazione scultorea. In mostra è esposta un’opera su carta che rappresenta la fase centrale di questo processo creativo.
12
febbraio 2005
Pittura europea 1950-1990
Dal 12 febbraio al 15 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELANGELO
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato
9.30-13 e 15-19.30
Autore