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Pittura-Percezione
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra Pittura-Percezione, una collettiva a cura di Andrea Daffra che mette in dialogo quattro artisti dell’astrazione italiana ovvero Antonio Calderara, Marco Casentini, Paolo Iacchetti, Luca Lombardi.
Comunicato stampa
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Secondo le parole del curatore, l’esposizione si configura come un'opportunità per esplorare il complesso rapporto tra linguaggio pittorico, composizione aniconica e comprensione visiva; in altre parole, secondo Daffra, tra i due poli rappresentati dalla pittura e la percezione si concentrano tutte le componenti essenziali della disciplina. All’interno di una lettura storica, l’esposizione parte dagli approcci più tradizionali del linguaggio per arrivare fino alle sperimentazioni più recenti ed innovative, confermando il ruolo della pittura quale medium privilegiato per sondare il processo di composizione delle forme sulla superficie della “tela”. Come scrive Daffra gli indirizzi lessicali dei singoli artisti presentati, adoperati come elementi metaforici per esplorare il mondo circostante, consentono di investigare gli effetti ‘classici’ della percezione, mentre la complessità ottica della trama apre varchi verso una comprensione più profonda dei livelli narrativi custoditi nelle opere.
Alla base della mostra si trova il lavoro di una generazione storica rappresentata da Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 – Vacciago 1978). “Vorrei che il colore perdesse la sua natura di materia per purificarsi in realtà di luce”, scriveva l’artista. Se a causa dell’unicità propria del suo lavoro è difficile ricondurlo all’interno di una corrente, la sua ricerca sull’astrazione risente delle influenze che provengono da un lato dagli Spazialisti di Fontana, dall’altro dagli artisti tedeschi e svizzeri dell’area analitica. A partire dalla figurazione di base ottico-percettiva, la sua indagine dal 1959 approda all’astrazione, che consiste nell’uso di una luce vista nel tempo e nello spazio. Le geometrie di Marco Casentini trovano la loro origine dallo studio sul De Stijl. Come nell’ultimo Mondrian newyorchese, le astrazioni di Casentini sono influenzate dal ritmo delle metropoli. Come dichiara lui stesso, “le mie opere traggono origine dagli spazi urbani, dalle geometrie, dalle forme e dalle loro architetture. Quando vivi in una grande città ti relazioni con le sue geometrie”. L’opera di Paolo Iacchetti, invece, vede un passaggio progressivo dal riduzionismo cromatico di carattere spaziale ad una poetica che si focalizza ormai sul segno. Come scrive di lui Matteo Galbiati, “Gesto, pigmento, colore, supporto, linea sono ingredienti per una risonante poetica mossa dal continuo loro rimpasto, accumulazione, sottrazione, alterazione.” . Di una generazione più giovane è Luca Lombardi, la cui ricerca sul segno pittorico è influenzata dall’atto di scorrere le dita sullo schermo: Swipe trasforma questo gesto apparentemente banale che in un segno pittorico sinuoso, dematerializzato e sensuale. Come dichiara l’autore “All'interno dell'universo tecnologico che abitiamo, abile nel sintetizzare tutto ciò con cui entra in contatto, la (f)orma gestuale delle nostre azioni si è ridotta ad uno swipe.” I titoli delle sue opere richiamano invece ad una narrazione che vuole ancorare l’opera al contingente.
Alla base della mostra si trova il lavoro di una generazione storica rappresentata da Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 – Vacciago 1978). “Vorrei che il colore perdesse la sua natura di materia per purificarsi in realtà di luce”, scriveva l’artista. Se a causa dell’unicità propria del suo lavoro è difficile ricondurlo all’interno di una corrente, la sua ricerca sull’astrazione risente delle influenze che provengono da un lato dagli Spazialisti di Fontana, dall’altro dagli artisti tedeschi e svizzeri dell’area analitica. A partire dalla figurazione di base ottico-percettiva, la sua indagine dal 1959 approda all’astrazione, che consiste nell’uso di una luce vista nel tempo e nello spazio. Le geometrie di Marco Casentini trovano la loro origine dallo studio sul De Stijl. Come nell’ultimo Mondrian newyorchese, le astrazioni di Casentini sono influenzate dal ritmo delle metropoli. Come dichiara lui stesso, “le mie opere traggono origine dagli spazi urbani, dalle geometrie, dalle forme e dalle loro architetture. Quando vivi in una grande città ti relazioni con le sue geometrie”. L’opera di Paolo Iacchetti, invece, vede un passaggio progressivo dal riduzionismo cromatico di carattere spaziale ad una poetica che si focalizza ormai sul segno. Come scrive di lui Matteo Galbiati, “Gesto, pigmento, colore, supporto, linea sono ingredienti per una risonante poetica mossa dal continuo loro rimpasto, accumulazione, sottrazione, alterazione.” . Di una generazione più giovane è Luca Lombardi, la cui ricerca sul segno pittorico è influenzata dall’atto di scorrere le dita sullo schermo: Swipe trasforma questo gesto apparentemente banale che in un segno pittorico sinuoso, dematerializzato e sensuale. Come dichiara l’autore “All'interno dell'universo tecnologico che abitiamo, abile nel sintetizzare tutto ciò con cui entra in contatto, la (f)orma gestuale delle nostre azioni si è ridotta ad uno swipe.” I titoli delle sue opere richiamano invece ad una narrazione che vuole ancorare l’opera al contingente.
09
maggio 2024
Pittura-Percezione
Dal 09 maggio al 30 giugno 2024
arte contemporanea
Location
GLENDA CINQUEGRANA ART CONSULTING
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Orario di apertura
da martedì al sabato ore 15-19
Vernissage
9 Maggio 2024, 18:30
Sito web
Autore
Curatore