Nel salone di Via Telesio 18 saranno in mostra tele di grandi dimensioni, inedite o di recente realizzazione, dei due maestri lombardi. Entrambi saranno presenti durante l’inaugurazione.



Sergio Dangelo, classe 1932, è stato animatore con Enrico Baj e Joe Cesare Colombo di MAN (Movimento Arte Nucleare), dal 1953 ha seguito le attività del “terzo convoglio surrealista”. Ha partecipato a sei Biennali di Venezia, quattro Biennali di San Paolo, tre Biennali di Parigi, solo per citare alcuni dei suoi innumerevoli impegni artistici.

All’origine delle sue opere c’è lo sviluppo surrealista che deforma gli spazi, che origina sogni allucinati. Il suo è uno spazio che penetra nei meandri psichici vicini alla gioia di vivere infantile. Le sue immagini, ad un primo impatto fredde hanno un calore segreto, una dimensione poetica.



Renzo Margonari, classe 1937, si definisce “Surrealista per natura”. Come Deangelo esordisce nell’ambito del nuclearismo milanese, segue poi le tracce di Scanavino, e dell’informale segnico.

Buzzati lo ha definito “surrealista di secondo grado […]. Anziché rendere magica la realtà consueta come faceva il primo de Chirico, cerca di ricavare la magia, la surrealtà, da figure e situazione inventate con una pittura e pulitissima”.

Le sue opere si impongono per i suoi colori accessi, elettrici, le sue esplosioni cromatiche sono un florilegio di zoomorfismi, fitomorfismi e antropomorfismi.

Il percorso artistico di Margonari sottolinea come in un “mondo androgino,maschilista e prosaico l’unico sentimento che può ancora giustificare la nostra presenza [ … ] sia l’amore”. (Arturo Schwarz)