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Più luce
“Più luce” è mostra di opere che senza l’apporto della luce risulterebbero incompiute e private del loro quantum emozionale.
Comunicato stampa
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Luce é l’agente fisico che rende visibile gli oggetti che osserviamo. Più Luce è l’invocazione di Goethe negli ultimi istanti della sua vita. Ma il senso della mostra non sta nella seconda angosciosa locuzione. Perché non è una mostra avente come tema la luce, fisica o mistica che sia, e nemmeno è una mostra di neon-grafica. Luce, bensì, come elemento compositivo integrato all’opera d’arte con funzione di espressione che, a seconda di come incide, penetra o riflette, produce rilievi, bagliori, scopie, segni. E’ mostra di opere che senza l’apporto della luce risulterebbero incompiute e private del loro quantum emozionale. Vengono presentati quattro versanti di ricerca: incisioni su plexiglass e perifotoscopie di Maurizio Aprea, percezioni ottiche di Davide De Paoli, arcani bagliori di Nicoletta Frigerio, vetrologie di Alberto Grein. Il filo rosso che unisce questi artisti è la comune insaziabilità di luce e il potenziale legame tra la loro arte e l’industria. Legame appena intravisto, a volte tentato, ma infine trascurato per i troppi condizionamenti. Aprea è attratto da materiali sintetici, come il plexiglass, che hanno la possibilità di essere “sommati” alla luce, ricevere il segno che puoi accendere in ogni momento. De Paoli i cui gioielli-sculture sono studi sulla percezione ottica: dove si sottintende il pieno c’è il vuoto proiettato dall'ombra di una forma piegata. Frigerio la cui devozione alla luce si esprime attraverso ombre e crateri, si riflette negli specchi luminosi, gioca su superfici metalliche ripiegate a prismi. Grein filtra la luce attraverso la trama di vetri colorati, realizzando approssimazioni all’infinito di immagini frattali e diagrammi ermetici.
Maurizio Aprea: nasce a Milano nel 1951. Si diploma al Liceo artistico e, in scultura, all’Accademia di Brera. Nei primi anni Settanta, dopo un periodo dedicato al disegno e alcune mostre, apprende l’uso delle materie plastiche collaborando con Filippo Avalle e contribuendo, con idee, disegni e interventi artigianali, alla realizzazione di grandi opere. Dal 1982 prosegue la ricerca sull’utilizzo di materiali plastici e luce artificiale. Nascono le serie Radiopitture (1988), Endopitture (1988) Endosculture (1996). Dal 1984 illumina incisioni su plexi e con la serie “Oscillanti” nascono nuovi percorsi di interazione e visione. Nel 1993 con il gruppo Correnti Magnetiche coniuga la propria esperienza con la realtà virtuale. Con “Tramontanti” (terminati nel 2007) riprende, come in “Memorie vegetali” e in “Lamenti”(2004), l’utilizzo del legno affiancato al metacrilato illuminato. Con “Studio per trincea” (2010), trasferisce su metallo la ricerca sul segno cangiante. Tra il 1974 e il 2011 espone in Italia e all’estero. Nel 2010 la sua personale alla Galleria Ostrakon è curata da Piero Del Giudice. Maurizio Aprea vive e lavora a Milano.
Davide De Paoli: artista poliedrico inizia la sua attività nel 1961 frequentando le scuole degli artefici di Brera. Negli anni ‘70 frequenta il gruppo degli scultori milanesi, ed è tra i promotori della “Unione Scultori”, espone i primi gioielli nel 1965 collabora con J. Riviere, Merù, il Discanto e, la Boutique di Pierre Cardin. Tiene corsi di nuova oreficeria, da lui iniziati nel 1983, espone in mostre nazionali ed internazionali, a fianco dei più importanti scultori europei. Oggi il suo lavoro è pubblicato su libri, riviste del settore in Italia, in Giappone, in Finlandia, a Taiwan, su tesi di laurea ed è inserito tra i più importanti artisti orafi contemporanei in Italia.
Nicoletta Frigerio: L’artista vive e lavora a Milano. Negli anni ’70 collabora con studi di architettura e inizia la sua ricerca artistica scultorea impiegando impasti di argille in monocottura; interessandosi alle arti applicate sperimenta anche l’utilizzo di altre materie: metalli in fusione e lastra, vetro e specchio, pietre. Nelle recenti installazioni si avvale di stampa in digitale con luci led e laser. L’artista opera sulla duplice misura della scultura e della piccola dimensione del gioiello mantenendo la coerenza di un’indagine che sollecita alchemicamente la materia provocandone reazioni e trasformazioni; nella composizione di elementi differenti tende con rigore a strutture elementari, semplici. L’artista sviluppa - con i temi preferiti “Lunari” e “Primitivi Futuri”, “Zolle” o “Frammenti”- vere e proprie “famiglie di oggetti”: a partire da un progetto mentale prendono corpo sequenze di sculture o collezioni di gioielli, infine raccolti in percorsi che convivono in un’unica rappresentazione simbolica. Espone in Italia e all’estero in gallerie private e spazi pubblici, di lei hanno anche scritto: Ermanno Arslan, Anna Comino, Costanza Fiani, Claudio Franchi, Matteo Galbiati, Flaminio Gualdoni, Angela Madesani, Micaela Mander, Bruno Munari, Anty Pansera,Cristina Rossi, Giovanni Schiavo Campo, Patrizia Serra, Alberto Veca, Maurizio Vitta
Alberto Grein: nato a Milano nel 1961, si è diplomato alla Scuola Superiore di Arte Applicata all’Inustria di Milano e ha studiato Estetica e Storia dell’Arte alla Università degli Studi di Milano. Dopo avere collaborato con alcuni studi di vetrate artistiche e di architettura, nel 1992 si trasferisce a Girona (Catalogna, Spagna) dove vive e lavora fino al 2000, partecipando ad alcune collettive, collaborando con pittori e scultori e realizzando cinque vetrate per la chiesa romanica di San Julià da Empordà , vicino a Girona. Nel 2001 torna a Milano e prosegue l'attività in proprio, realizzando lampade, vetrate e sculture luminose per privati. Nel 2004 espone allHornblower Cafè di Milano "Finestre sull'Infinito", mostra di vetrate tratte dai Diagrammi Ermetici di Giordano Bruno e da immagini frattali. Dal 2003 al 2006 partecipa alle mostre collettive di artigianato artistico e design artigianale del gruppo "ArtiGiàNate" all'interno della galleria - laboratorio "La Cadrega". Dal 2007 al 2012 tiene varie workshop-esposizioni nel suo atelier.
Maurizio Aprea: nasce a Milano nel 1951. Si diploma al Liceo artistico e, in scultura, all’Accademia di Brera. Nei primi anni Settanta, dopo un periodo dedicato al disegno e alcune mostre, apprende l’uso delle materie plastiche collaborando con Filippo Avalle e contribuendo, con idee, disegni e interventi artigianali, alla realizzazione di grandi opere. Dal 1982 prosegue la ricerca sull’utilizzo di materiali plastici e luce artificiale. Nascono le serie Radiopitture (1988), Endopitture (1988) Endosculture (1996). Dal 1984 illumina incisioni su plexi e con la serie “Oscillanti” nascono nuovi percorsi di interazione e visione. Nel 1993 con il gruppo Correnti Magnetiche coniuga la propria esperienza con la realtà virtuale. Con “Tramontanti” (terminati nel 2007) riprende, come in “Memorie vegetali” e in “Lamenti”(2004), l’utilizzo del legno affiancato al metacrilato illuminato. Con “Studio per trincea” (2010), trasferisce su metallo la ricerca sul segno cangiante. Tra il 1974 e il 2011 espone in Italia e all’estero. Nel 2010 la sua personale alla Galleria Ostrakon è curata da Piero Del Giudice. Maurizio Aprea vive e lavora a Milano.
Davide De Paoli: artista poliedrico inizia la sua attività nel 1961 frequentando le scuole degli artefici di Brera. Negli anni ‘70 frequenta il gruppo degli scultori milanesi, ed è tra i promotori della “Unione Scultori”, espone i primi gioielli nel 1965 collabora con J. Riviere, Merù, il Discanto e, la Boutique di Pierre Cardin. Tiene corsi di nuova oreficeria, da lui iniziati nel 1983, espone in mostre nazionali ed internazionali, a fianco dei più importanti scultori europei. Oggi il suo lavoro è pubblicato su libri, riviste del settore in Italia, in Giappone, in Finlandia, a Taiwan, su tesi di laurea ed è inserito tra i più importanti artisti orafi contemporanei in Italia.
Nicoletta Frigerio: L’artista vive e lavora a Milano. Negli anni ’70 collabora con studi di architettura e inizia la sua ricerca artistica scultorea impiegando impasti di argille in monocottura; interessandosi alle arti applicate sperimenta anche l’utilizzo di altre materie: metalli in fusione e lastra, vetro e specchio, pietre. Nelle recenti installazioni si avvale di stampa in digitale con luci led e laser. L’artista opera sulla duplice misura della scultura e della piccola dimensione del gioiello mantenendo la coerenza di un’indagine che sollecita alchemicamente la materia provocandone reazioni e trasformazioni; nella composizione di elementi differenti tende con rigore a strutture elementari, semplici. L’artista sviluppa - con i temi preferiti “Lunari” e “Primitivi Futuri”, “Zolle” o “Frammenti”- vere e proprie “famiglie di oggetti”: a partire da un progetto mentale prendono corpo sequenze di sculture o collezioni di gioielli, infine raccolti in percorsi che convivono in un’unica rappresentazione simbolica. Espone in Italia e all’estero in gallerie private e spazi pubblici, di lei hanno anche scritto: Ermanno Arslan, Anna Comino, Costanza Fiani, Claudio Franchi, Matteo Galbiati, Flaminio Gualdoni, Angela Madesani, Micaela Mander, Bruno Munari, Anty Pansera,Cristina Rossi, Giovanni Schiavo Campo, Patrizia Serra, Alberto Veca, Maurizio Vitta
Alberto Grein: nato a Milano nel 1961, si è diplomato alla Scuola Superiore di Arte Applicata all’Inustria di Milano e ha studiato Estetica e Storia dell’Arte alla Università degli Studi di Milano. Dopo avere collaborato con alcuni studi di vetrate artistiche e di architettura, nel 1992 si trasferisce a Girona (Catalogna, Spagna) dove vive e lavora fino al 2000, partecipando ad alcune collettive, collaborando con pittori e scultori e realizzando cinque vetrate per la chiesa romanica di San Julià da Empordà , vicino a Girona. Nel 2001 torna a Milano e prosegue l'attività in proprio, realizzando lampade, vetrate e sculture luminose per privati. Nel 2004 espone allHornblower Cafè di Milano "Finestre sull'Infinito", mostra di vetrate tratte dai Diagrammi Ermetici di Giordano Bruno e da immagini frattali. Dal 2003 al 2006 partecipa alle mostre collettive di artigianato artistico e design artigianale del gruppo "ArtiGiàNate" all'interno della galleria - laboratorio "La Cadrega". Dal 2007 al 2012 tiene varie workshop-esposizioni nel suo atelier.
19
aprile 2012
Più luce
Dal 19 aprile al 03 maggio 2012
arte contemporanea
Location
OSTRAKON GALLERIA
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
19 Aprile 2012, ore 19.00
Autore
Curatore